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Per un rilancio economico è necessario pianificare opere nel Mezzogiorno d’Italia con particolare riferimento alla Calabria, prendendo nella massima considerazione la Sibaritide. Ne è convinto il sindaco di Crosia, Antonio Russo. A suo giudizio “l’emergenza pandemica che ha coinvolto il mondo sta trascinando il nostro paese verso un nuovo periodo di crisi generale che coinvolge tutti e dalla quale bisognerà uscirne attraverso una via obbligata, che è quella delle riforme infrastrutturali. Spesso – ha affermato il Primo cittadino - abbiamo sentito dire “se riparte il sud, riparte l’Italia”. Finora queste parole si sono fermate solo a uno slogan ma ora possono davvero avere un senso. La maggior parte delle grandi opere per mettere al pari il Paese con il resto d’Europa mancano proprio nel meridione. È da qui che si può ripartire per creare nuovi servizi e nuova occupazione. Penso ai profondi gap della Calabria e soprattutto della Calabria orientale dove mancano strade, dove non ci sono ferrovie moderne, dove non c’è presenza di presidi di sviluppo”. Ecco, per Russo questa sarebbe “l’occasione ideale per realizzarli creando occupazione e mettendo in circolo nuova economia. Il Governo e l’Unione europea saranno chiamati a investire denaro. Che lo si faccia qui. Quale migliore occasione. A partire dal Ponte sullo Stretto, come auspicava, non a caso, la presidente Santelli. Un’opera che potrebbe rappresentare un simbolo di rinascita ma che potrebbe aprire le porte a una nuova campagna di altri e nuovi investimenti che portino al completamento della Statale 106 da Sibari a Crotone, per chiudere l’anello viario con la A2 a Catanzaro e all’ammodernamento della rete ferrovia anche sulla dorsale est”. Ma bisognerà investire anche “sui servizi sanitari e sulle misure strategiche di sviluppo – ha concluso il sindaco di Crosia - soprattutto nella Sibaritide. L’emergenza coronavirus ci ha lanciato un monito a investire di più e meglio nella rete ospedaliera. Sappiamo tutti che se avessimo avuto un’incidenza infettiva come quella che c’è stata al Nord, qui avremmo rischiato l’ecatombe. Ecco perché non possiamo più fare finta di niente. Gli ospedali sono una priorità e allo stesso tempo una sfida. Che dobbiamo vincere”.