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Rossano (Cosenza) - Lettera a un bambino appena nato


di LETIZIA GUAGLIARDI - Caro bambino appena nato, hai concluso il tuo viaggio, tutto è andato come previsto e la tua vita sulla terra sta iniziando ora. Dal tuo sguardo, appena arrivato in mezzo a noi, si è capito il tuo stupore. Ti era stato detto, durante i lunghi mesi in cui ti stavi preparando per questo atterraggio, che avresti trovato tanta gente intorno a te, già in ospedale. E invece… solo la mamma, un dottore, un’infermiera e, forse, anche il papà. E i nonni? E gli zii? E i fratellini e i cuginetti? Dove sono spariti tutti? E perchè – lo sappiamo che te lo sei chiesto – mamma e papà stanno sempre con quello strano oggetto in mano, e ci guardano su, e poi gli parlano, ridono e a volte piangono? Che strana cosa…

E ti era stato detto anche, sempre nel tuo viaggio durato nove mesi, che all’uscita dall’ospedale avresti sentito rumori, tanti, di persone, di macchine, di bus e taxi, ma di non spaventarti perchè è tutto normale, fa parte della vita quaggiù. E di nuovo hai sgranato gli occhi. Sì, perchè, all’uscita dall’ospedale… silenzio. Poche persone che camminano, con una strana cosa in faccia che copre il naso e la bocca e la mani coperte da guanti, ma non di lana perché non è inverno. Poi hai visto tante persone, una dietro l’altra ma a distanza di uno o due metri, lungo un marciapiedi, tutte coperte in questo modo, che avanzano lentamente appena una di loro esce da una porta, con delle buste piene di chissà quali oggetti. Che strana cosa…

E ti era stato anche sussurrato, per farti pregustare la gioia dell’attesa, che al tuo arrivo nella tua casa avresti trovato altra gente, tipo i vicini… invece… nessuno. Nè nel quartiere, nè nel palazzo… silenzio. Dove sono finiti tutti? Che strana cosa…

E ti era stato promesso che, passati i primi giorni, la mamma e il papà ti avrebbero sistemato in una carrozzina e portato nel parco vicino per la tua prima passeggiata fuori, visto che saresti arrivato in un periodo molto bello dell’anno, la primavera. E invece… tutto il giorno in casa, sia la mamma che il papà (ma non fanno niente… fuori?!) Di nonni poi, neanche l’ombra. I cuginetti e gli zii… assenti. L’unica notizia positiva è che, a casa, hai trovato dei fratelli  ma… allora, ti chiedi sempre più perplesso, perchè non sono venuti ad accoglierti in ospedale?! Che strana cosa…

E poi… sempre con quella mania di lavarsi le mani, di spruzzare chissà cosa su tutto, anche su di te, in continuazione! E quell’altra fissazione… di stare sempre con quell’oggetto in mano e di dirigerlo verso qualcuno che sta cucinando, o fa ginnastica, o dorme… neanche il cane o il gatto di casa è risparmiato! Che strana cosa…

E che cos’è quello stare tanto tempo a impastare, a infornare e a mangiare, ti stai chiedendo sempre più meravigliato, e poi nessuno ti fa assaggiare niente?! E perché a volte si contendono un grosso sacco nero e mamma o papà dice che oggi è il suo turno di portarlo fuori?! Che strana cosa…

E perchè, a un certo punto, tutti corrono sul balcone e si mettono a cantare, a ballare e a ripetere delle strane parole… siam pronti alla morte… ?! Che strana cosa…

Caro bambino che sei arrivato in questo periodo… le cose che ti erano state promesse mentre ti preparavi per venire al mondo non erano bugie. È solo che… non ti era stato detto che la vita è fatta di imprevisti, e che ci sono imprevisti più imprevedibili di altri. D’accordo, un giorno saprai che i grandi vanno sulla luna, solcano gli oceani, si immergono negli abissi marini, scalano le montagne più alte del mondo e riescono persino a volare. Prevedono che tempo farà domani o dopodomani e anche fra una settimana. Riescono anche a prevedere gli andamenti dei mercati finanziari (almeno entro i prossimi tre giorni) ma… questa cosa, davvero, non l’avevano neanche immaginata. Che un minuscolo, invisibile granellino sarebbe entrato nella grande ruota dell’ingranaggio e avrebbe fermato quasi tutto… proprio no.

Caro bambino… anche se ora ti sembra tutto diverso da come ti era stato raccontato… continua a vivere. Anche se noi grandi ora ti sembriamo strane creature con comportamenti misteriosi… continua a vivere.

Perchè – devi sapere – la vita, quando lo decide, presenta degli intervalli e questo ne è un esempio: c’era un PRIMA e ci sarà un DOPO e, in mezzo, ci siamo noi. Fragili ma non deboli, che viviamo e impariamo.

Perché lei, la vita, continua. Che bella cosa…

Caro bambino che sei appena arrivato fra di noi… benvenuto!


di Letizia Guagliardi | 06/05/2020

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