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Calopezzati (Cosenza) - Prosegue anche in emergenza l’opera benefica della parrocchia


di ANTONIO IAPICHINO - Non si interrompe, anzi, va avanti senza sosta, anche in questo periodo di emergenza sanitaria, il lavoro della parrocchia “Santa Maria Assunta” di Calopezzati, in favore delle famiglie bisognose.  Un’azione finalizzata a dar un supporto concreto a chi ha difficoltà oggettive. “Anche questo mese, come quasi tutti i mesi, a partire dal 2014 a oggi – ha riferito il parroco, don Nicola Alessio - la parrocchia si preoccupa di donare dei viveri alle famiglie bisognose”. Un’operazione costante che nel piccolo centro del basso Jonio cosentino avviene grazie all’attività incessante da parte dei volontari del gruppo “Caritas parrocchiale”, i quali, sistematicamente,  “ritirano e distribuiscono – ha evidenziato il parroco -  i beni provenienti dal “Banco delle Opere di carità di Cirò Marina”. Al sacerdote  non sono mancate parole di ringraziamento nei confronti del sindaco di Calopezzati, Franco Mangone, che  “per questo mese – ha riferito lo stesso don Nicola Alessio - ha messo a piena disposizione i mezzi e gli operai comunali per ritirare la merce e trasportarla da Cirò Marina a Calopezzati”. Un’azione solidale e al contempo sinergico, in questo momento critico, fra la parrocchia e l’Ente locale.  Inoltre, il parroco ha evidenziato un altro aspetto importante: il rapporto dell’uomo con la fede. “Oggi più che mai la nostra vita è messa a dura prova, e anche la vita di fede ne risente, ma non lasciamoci scoraggiare, il Signore è con noi. Le parole e i gesti del Santo Padre lo scorso  27 marzo ci hanno tanto emozionato e fatto riflettere, abbiamo avvertito tutti però un senso di impotenza rispetto a questo male che avanza insidioso senza che nessuno, sembra, possa impedirgli di uccidere uomini e donne. Ma la preghiera del Papa è la preghiera della Chiesa a cui tutti noi apparteniamo e, se anche quella piazza, era completamente vuota probabilmente non è mai stata così ricca di Presenza. La Sua preghiera, dunque – ha proseguito don Alessio -  è stata la nostra preghiera che si è innalzata unanime al Signore. Il Papa ci ha ridonato un senso di fiducia e speranza che dobbiamo coltivare nel nostro cuore con amore, aspettando che questa epidemia, possa al più presto, passare, per farci vivere, in modo nuovo, la bellezza dello stare insieme come fratelli. Avevamo dimenticato l’importanza di un abbraccio, eravamo felici e non lo sapevamo ma ora che abbiamo raggiunto tale consapevolezza dobbiamo sforzarci di essere migliori, utilizziamo il tempo a nostra disposizione per lavorare su noi stessi, sul nostro egoismo, per costruire ponti. Se lo utilizziamo per amare in modo nuovo, non abbiamo perso tempo”.


di Redazione | 09/04/2020

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