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La parrocchia, rimane sempre un punto di riferimento per i fedeli, anche quando per motivi eccezionali, come quelli che stiamo vivendo, si trasforma in “parrocchia virtuale”. Le persone abituate a frequentare quotidianamente i locali parrocchiali, sia la chiesa che l’annesso oratorio, non possono, di colpo staccare questo cordone ombelicale. A questo punto viene incontro la tecnologia.  È quanto ha evidenziato don Giuseppe Ruffo, parroco della parrocchia “San Giovanni Battista” di Mirto-Crosia, nonché vicario foraneo della vicaria di Longobucco. Il sacerdote ha sottolineato che <>. Dunque, per reagire a questa situazione di preoccupazione, ansia e sconforto, il parroco ha incoraggiato alla preghiera, anche per coloro che si stanno adoperando per combattere questo terribile virus e per coloro che ne sono stati colpiti e raccomanda vivamente di non smarrire il senso della fede in Dio Padre. <>. Numerose le iniziative proposte dalla stessa parrocchia, fra cui la recita del Santo Rosario con sistemi di amplificazione esterna nei vari quartieri, via Crucis, messaggi di conforto, lettura della Parola di Dio>>. D’altronde – ha commentato don Giuseppe Ruffo -  anche il catechismo si adegua alle esigenze attuali: stare in casa, utilizzando messaggi whatsapp, giochi, piccoli laboratori. Il parroco e le catechiste hanno potenziato il ricorso a questi strumenti per comunicare con i ragazzi e inviare riflessioni e consigli. Ma l’invito a una partecipazione attiva, oltre che ai ragazzi, don Ruffo l’ha rivolto anche ai giovani e agli adulti. Antonio Iapichino