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Cariati (Cosenza) - L’INTERVENTO – Lettera del parroco don George Viju ai propri parrocchiani


Di seguito si riporta una missiva che il parroco della parrocchia “Cristo Re” di Cariati, don George Viju, ha scritto ai propri parrocchiani in occasione di questo particolare periodo di emergenza globale.  Dal sacerdote, di origine indiana,  giungono di versi input. Il bisogno di utilizzare al meglio queste giornate in cui è indispensabile restare a casa.

“Cari parrocchiani, scrivo questo breve messaggio per esprimervi la mia vicinanza spirituale in questi giorni drammatici, dove ognuno di noi è messo a dura prova. Una prova che è arrivata come un fulmine a ciel sereno, dove nessuno era preparato o aveva un manuale d'istruzione per poterla fronteggiare con successo.

Il mio pensiero va costantemente ai medici e al personale sanitario per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo senza sosta e a tutte le famiglie colpite da questo male.

Mi permetto anche di cogliere questa occasione per dirvi fortemente di attenervi alle disposizioni governative per poter risolvere nel minor tempo possibile questa orribile situazione. Ringrazio tutti coloro che, nonostante tutto, mi dimostrano sempre tanta disponibilità e accolgono con affetto sincero le mie necessità.

Quanta solitudine in questi giorni, quanto tempo a disposizione per riflettere. Un tempo che non ha fretta, non ha orologi, non ha appuntamenti sull'agenda. Un tempo che ci sta permettendo di isolarci dal resto del mondo. Un mondo fin ora dominato dal consumismo, dall'egoismo, dalla smania di successo, dalla confusione, dal lavoro interminabile che sottrae tanto tempo alla famiglia. Questo tempo ci sta permettendo di fermarci, ci ha permesso di rompere il frenetico vortice di doveri ed obblighi che ci hanno impedito, per troppo tempo, di alzare gli occhi al cielo, di guardarci negli occhi e di ascoltarci a vicenda. Un tempo che ci fa riscoprire la preghiera. E non dobbiamo dimenticare che nella preghiera siamo tutti uniti. Non siamo separati, ma siamo un solo popolo. Ma questo è anche un tempo che ci fa riscoprire tremendamente fragili. Fragili come una foglia secca d'autunno. Una fragilità di cui non ne eravamo a conoscenza prima ad ora. Questo però non significa cadere nello sconforto. Come cristiani, riscoprirsi fragili significa riconoscersi figli di Dio, bisognosi del suo aiuto. Come San Paolo, dobbiamo comprendere con chiarezza come affrontare e vivere ogni evento, soprattutto nella difficoltà. È proprio nel momento in cui si sperimenta la propria debolezza che si manifesta la potenza di Dio, che non abbandona, non lascia soli, ma diventa sostegno e forza.

In questi giorni dove di tempo libero ce n'è tanto, forse troppo..il SILENZIO è più assordante del solito. La Chiesa e l'oratorio mi sembrano enormi spazi infiniti e senza vita. Ricordo i vostri visi e i vostri sorrisi, vi penso nelle vostre case un pò annoiati e vi immagino nostalgici e preoccupati. Sappiate che siete sempre nelle mie preghiere, soprattutto tutti i bimbi e ragazzi del catechismo. Pensando proprio a loro che mi sono adoperato nei giorni scorsi a curare maggiormente le aule e gli ambienti di ritrovo per tenerli pronti per il loro ritorno. A distanza, sto cercando quando posso di creare una sorta di vicinanza virtuale per farvi sentire meno soli.

Giornalmente celebro mettendo idealmente sull’altare le sofferenze e le speranze di tutti nelle Messe celebrate a porte chiuse. Cerco di rispondere al telefono alle varie vostre necessità cercando un contatto virtuale, ma profondamente reale, con chi ha bisogno e cerca conforto. Lo faccio annunciando il Vangelo in modo diverso, anche sui social. I social eh sì..divenuti ormai una realtà , una nuova forma per dire che il Signore ci è vicino, per incoraggiare tutti a pregare in famiglia.  

Cambiano i tempi e con essi anche il modo di approcciarci. Dobbiamo costantemente adeguarci a questo continuo cambiamento. Sono tempi difficili, profondamente turbati da una incontenibile senso di tristezza e scoraggiamento. Ma nulla dobbiamo temere. Chi ha fede non ha nulla da temere.

Dobbiamo essere forti e uniti, trasmetterci speranza, forza ed entusiasmo. Io sarò al vostro fianco sempre.

Affidiamo la nostra comunità alla potente intercessione dei nostri Santi Cataldo, Leonardo e Rocco insieme a Maria Santissima, affinché Cristo Re dell'universo ci custodisca ora e sempre. 

Il vostro parroco. Don George Viju.


di Redazione | 19/03/2020

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