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Crosia (Cosenza) - Focus parrocchie - A “San Giovanni B.” iniziativa contro la violenza di genere


Nell’ambito della più ampia rassegna “Oratorio in cultura”, la parrocchia San Giovanni Battista di Mirto, guidata da don Giuseppe Ruffo, ha realizzato un’azione di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Come si ricorderà, già nel novembre 2017 don Ruffo ha ricordato questa importante e attuale tematica, attraverso una ricca manifestazione, alla presenza delle scuole cittadine, amministratori comunali, forze dell’ordine, liberi professionisti e tanti fedeli . In quell’occasione è stata inaugurata e benedetta, come segno tangibile e duraturo,  la “Panchina rosa“, collocata nel cortile antistante la chiesa. Stavolta, invece, presso l’oratorio parrocchiale, si è svolta una conferenza mirata a lanciare una serie di input. Tanti messaggi finalizzati a ricordare ai presenti che la libertà, la dignità e i diritti di ogni essere umano non devono essere calpestati né violati. Soprattutto se si tratta di una donna. L’iniziativa, seguita con interesse da una folta platea, è stata introdotta e moderata dalla segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale, Maria Ruperto, la quale ha effettuato un excursus sulle varie forme di violenza di genere, ricordando il macabro assassinio delle tre sorelle dominicane Mirabal, avvenuto il 25 novembre 1960, in rifermento al quale, poi, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha istituito l’apposita “Giornata di Ricordo”, sollecitando tutti i governi, organizzazioni internazionali, la Chiesa, la scuola e le famiglie a sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto i giovani, a crescere con una mentalità di rispetto, sin dall’infanzia, per sé stessi e per gli altri. “Oggi – ha commentato la signora Ruperto -  la violenza contro le donne è  diventata una grave emergenza culturale e sociale”. E ha ricordato che recentemente il Senato ha approvato il “Codice rosso”, “che protegge e difende la donna che denuncia gli abusi, anche se ancora, in percentuale, sono poche quelle che dimostrano il coraggio di farlo”.  A seguire è intervenuta la presidente dell’Azione cattolica parrocchiale,  Elena Folli che, nel salutare i presenti, ha ricordato come <>. La giovane psicologa Federica Celestino, con delicatezza e professionalità, si è soffermata sull’aspetto psicologico della vita della donna in tutte le sue dimensioni. L’autrice del romanzo “Quando una donna”, Maria Serafini, ha evidenziato l’attualità della tematica, facendo vari riferimenti al proprio lavoro letterario, attinente all’argomento trattato. Le riflessioni e gli input di don Giuseppe Ruffo hanno concluso il dibattito, puntualizzando che “il coraggio delle donne deve essere più forte della debolezza di accettare la morte. C’è sempre la speranza di avere un’altra possibilità per vivere una vita migliore. Ecco il perché della “ Panchina  rosa” e non “rossa”, in quanto dedicata a tutte quelle che, nonostante tutto, hanno difeso la propria vita”. Sulla panchina, al termine è stato deposto un fascio di fiori, a ricordo di tutte le vittime di violenza.  Antonio Iapichino


di Redazione | 09/12/2019

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