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Rossano (Cosenza) - Dall’opposizione un messaggio forte: “Serve una visione concreta sul futuro della città”


Corigliano-Rossano e la Sibaritide necessitano, oggi più che mai, di un nuovo piano straordinario di investimenti. L’Unione europea nelle settimane scorse ha richiamato il Governo italiano a una maggiore responsabilità affinché investa di più e meglio i fondi comunitari nelle regioni del Sud, pena il taglio degli aiuti. Ecco, allora, che bisogna far leva su questo cuneo e sulla spalla forte di Bruxellese per chiedere adesso più investimenti per la Calabria e per il nostro territorio, che possano dare vigore ai servizi al cittadino, da quelli alla mobilità per finire al sociale; a una nuova campagna di lavori pubblici per avere infrastrutture sicure e moderne: dal completamento e funzionamento della ferrovia ionica, al rilancio del Porto di Corigliano-Rossano passando per il raddoppio della Statale 106 nel tratto Sibari-Crotone; e a garantire nuovo sviluppo e lavoro con interventi che puntino a rigenerare poli industriali come quello dell’ex centrale Enel di contrada Cutura che continuano a rimanere fermi senza alcuna prospettiva. Bisogna programmare per non rimanere indietro.

Sono stati questi i temi tracciati in una partecipata assemblea politica promossa dal Gruppo di Opposizione Un progetto che prosegue convocata per tracciare un bilancio dei primi 120 giorni del nuovo governo della Città e tenutasi nei giorni scorsi nei locali del Pascià restaurant. All’incontro hanno partecipato e sono intervenuti i consiglieri comunali Giuseppe Graziano, Adelina Olivo, Gennaro Scorza, Vincenzo Scarcello, Costantino Baffa, poi ancora ex candidati alle ultime comunale e rappresentanti di forze civiche e politiche.

Purtroppo l’attesa scossa per dare fiducia e speranza alla nostra città non c’è stata. L’attendiamo con forza, atteso che Corigliano-Rossano che con la fusione ha ridisegnato prospettive e priorità, sia per sé che per l’intero territorio dell’alto Jonio calabrese, non può di certo svilupparsi rincorrendo le emergenze. Serve una programmazione che sappia guardare lontano e che inizi, da ora, a risolvere in modo definitivo i tanti problemi e le questioni che attanagliano il terzo centro urbano più grande della Calabria per numero di abitanti.

Ancora non conosciamo la rotta verso la quale muove il governo della Città ma siamo ancora qui a lanciare proposte e a dimostrarci collaborativi per un progetto di ampie vedute. Soprattutto in vista della chiusura dell’ennesimo canale di fondi infrastrutturali d’investimento 2014-2020 che, ancora una volta, ahinoi, rimanderà indietro all’Europa diversi soldini che si sarebbero potuti investire per le esigenze dei territori e dei cittadini calabresi ed in attesa della nuova programmazione 2021-2027. La nuova Corigliano-Rossano l’avevamo pensata perché avesse maggiore autonomia nelle scelte ma soprattutto che sapesse, grazie alla conformazione di grande città, l’autorità di interloquire direttamente con il Governo e con l’Europa per intercettare i fondi di sviluppo. Senza dover, obbligatoriamente, oltrepassare il valico o la mannaia della regione. Ci sono ancora le possibilità per farlo e di non perdere altre occasioni. E attendiamo che la nuova Amministrazione comunale si faccia avanti per capire quali sono le sue reali intenzioni. Nel frattempo, si continuerà a lavorare e ad essere da sprono anche a Corigliano-Rossano per una programmazione lungimirante che porti sviluppo e lavoro.


di Redazione | 02/11/2019

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