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Giovani studenti, adulti, anziani, oltre che referenti delle istituzioni locali, si sono ritrovati nella centralissima piazza del Popolo del centro storico di Crosia per fare memoria storica. In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate, dopo il ritrovo nella località “Girone”, in corteo, autorità civili, militari e religiose, oltre a numerosi cittadini, accompagnati dal complesso bandistico “Città di Crosia”, diretto dal maestro Salvatore Mazzei, sono giunti nell’agorà dell’antico borgo. Pur essendo giornata festiva, per l’occasione, diversi studenti si sono recati nel centro storico. Un giorno importante, sia da un punto di vista sociale e sia sotto l’aspetto culturale. Quest’anno, infatti, ricorrono i 100 anni dal termine della prima Guerra Mondiale. A rappresentare l’istituzione comunale, il Presidente del Consiglio comunale, Francesco Russo, gli assessori Graziella Guido e Giovani Greco e la consigliere Caterina Urso. La manifestazione ha visto la presenza anche dei Carabinieri, guidati dal maresciallo Ettore Caputo e della Polizia municipale, coordinata dal responsabile Antonio Beraldi. Compartecipazione, durante la cerimonia, anche da parte del parroco della parrocchia “San Michele Arcangelo”, don Salvatore Spataro e del Rettore della Rettoria della Pierà di Crosia, don Giuseppe De Simone. Durante la cerimonia, aperta dagli studenti del Liceo scientifico di Mirto, Giovanna Angela Forciniti, Mariafrancesca Servidio e  Giusi Stasi, che hanno letto rispettivamente l’articolo 11 della Costituzione, alcuni versi tratti da una commovente lettera scritta da un soldato alla moglie, perché  temeva di morire, e di un padre che ha scritto al figlio che si trovava sul fronte della seconda Guerra Mondiale. È seguito l’elenco dei caduti di Crosia, quindi, gli interventi del Presidente Francesco Russo e della consigliere Urso. Gli assessori Guido e Greco hanno commentato positivamente l’evento in quanto “trattasi – hanno spiegato - di azioni che consentono di conoscere il nostro passato e i valori che queste persone ci hanno lasciato in eredità”.