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Catanzaro (Catanzaro) - Basta vittime: Ss 106 in 5 anni 106 vittime e costi sociali per 160 milioni


Ormai da anni l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” presieduta da Fabio Pugliese, si batte per l’ammodernamento della Ss 106 e per sollecitare interventi urgenti di messa in sicurezza di un’arteria tra le più pericolose d’Italia e che taglia tutta la Calabria per circa 415 Km: la Statale Jonica è tristemente nota come “strada della morte”. L’Associazione guidata dall’ingegnere Pugliese ha presentato a Catanzaro il rapporto sugli incidenti stradali mortali nel periodo 2013-2017 sulla S.S. 106 in Calabria.

L’elaborato, invece, non solo conta tutte le vittime, ma le ricorda anche per nome e cognome <<perché dietro a ognuno di questi incidenti mortali non ci sono solo nude cifre – ha affermato Pugliese -  ma tragedie personali e familiari. Ci sono volti, vite e sogni spezzati>>.

Ben 106 vittime – ironia del destino – registrate sulla 106 nel quinquennio 2013-2017: un numero enorme, 21 di media ogni anno (quasi due al mese), con un picco di 32 nel 2016.

Quanto alla distribuzione territoriale, 24 (il 23%) sono le morti nella provincia di Catanzaro, dove la Statale si estende per 76 km, 33 (il 31%) in quella di Cosenza, che conta un’estensione della 106 per 113 km, 20 (il 19%) nella provincia di Crotone, dove la strada corre per 84 km, e infine 29 (il 27%) nel Reggino, la provincia maggiormente attraversata dalla S.S. (per 132 km).

I tratti più pericolosi, caratterizzati dalla più alta mortalità, identificati con il bollino rosso, e quindi quelli dove urgono i principali interventi di messa in sicurezza, sono risultati quello da Trebisacce a Corigliano Rossano (28 vittime), quello da Cirò Marina a Isola Capo Rizzuto (20), quello da Catanzaro a Guardavalle (20) e quello da Reggio Calabria a Portignola (23).

Il rapporto analizza anche la distribuzione delle vittime per sesso (77 uomini, 29 donne) e per età: il 36% ha tra 0 e 34 anni e il 27% tra i 35 e i 55, per cui si può concludere che a perdere la vita sulla “strada della morte” in Calabria sono per lo più persone giovani. Ci si sofferma anche sui periodi dell’anno più esposti agli incidenti mortali e quest’analisi conferma che i mesi più a rischio sono quelli estivi: si muore di più in agosto (20 vittime) e luglio (16), e dunque nella stagione estiva che coincide con un aumento del traffico dovuto ai turisti e agli immigrati che tornano nella loro terra d’origine per le vacanze.

Infine, l’associazione, utilizzando metodi di calcolo ufficiali del Ministero delle Infrastrutture, ha voluto anche calcolare il costo sociale totale legato a questi 106 decessi in cinque anni, che risulta pari a qualcosa come 159 milioni e 422mila 940 euro: una cifra imponente, più del triplo dei 50 milioni di euro scarsi spesi dall’Anas per interventi sulla Statale nel quinquennio in esame.


di Redazione | 24/10/2018

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