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Rossano (Cosenza) - Il Teatro... un atto d'amore


di LETIZIA GUAGLIARDI - No, non sono diventata un’attrice, ho solo voluto fare questa foto insieme alla Compagnia teatrale “I Tinti” che, al teatro “Paolella” di Corigliano-Rossano, mi hanno fatto divertire con la loro commedia “U lupu, l’acqua e l’agnello”.

Questa foto è stata scattata prima dell’inizio dello spettacolo, dietro il sipario chiuso, quando negli attori, nel regista e nei tecnici dietro le quinte il cuore batte più forte… per l’emozione, per l’ansia, per l’attesa dell’entrata in scena. E io li ho sentiti, questi battiti.

Poi sono andata a sedermi al mio posto in platea, le luci si sono spente, il brusio in sala si è interrotto di colpo, il sipario si è aperto. Ed è iniziata la magia.

Mi sono innamorata del teatro da bambina, in questo preciso istante: il sipario si è aperto, un attore è entrato in scena, ho sentito lo scricchiolio delle assi di legno del palco, ha guardato il pubblico (ero sicura che avesse guardato proprio me, seduta in prima fila), poi è entrata un’attrice, lui si è girato e hanno iniziato a parlare. Non ho mai più smesso di amare il teatro.

Quando sei davanti allo schermo del televisore o del cinema non provi le stesse sensazioni che provi a teatro. Qui diventi uno spettatore attivo, il tuo cervello e il tuo cuore partecipano sintonizzandosi con quelli degli attori, qui è tutto dal vivo: percepisci  quello che provano anche loro in quello stesso istante, decidi tu cosa guardare in ogni scena (il protagonista, le comparse, un particolare di un abito) e puoi manifestare apertamente ciò che provi. Se gli attori sono bravi tu ridi alle loro battute, soffri insieme a loro, trattieni il respiro se ti accorgi di un imprevisto in scena, respiri di sollievo quando vedi come loro gestiscono gli errori e i contrattempi. Quando applaudi, chi è in scena si carica di energia e recita ancora meglio.

Poi, quando lo spettacolo è finito, decidi tu l’intensità del tuo applauso. Se ti è piaciuto tantissimo lo dimostri, applaudendo forte e lungo, gli attori si inchinano davanti a te e ti ringraziano. Nei loro occhi ora vedi un lampo di soddisfazione e i loro cuori battono ad un ritmo speciale: si alternano battiti accelerati, per la corrente di empatia fra loro e il pubblico, e battiti più rilassati, dopo un’ora e mezza di ansia e stanchezza fisica sul palco. Nello stesso tempo, anche tu ricevi delle emozioni che, forse, non provavi da chissà quando.

Gli attori (non li nomino perché sono tanti) e il regista Adriano Beraldi, ieri sera, sono stati così bravi che ho dimenticato chi sono in realtà (miei amici o colleghi) e mi sono immedesimata nei personaggi che interpretavano. Ho riso tanto, ho sussultato ad ogni colpo di scena, insomma… ho reagito perché ero coinvolta nelle loro vicende.

Grazie alla Compagnia “I Tinti” (continuate con altri spettacoli!) e grazie al Teatro per questo ennesimo “tempo sospeso” che mi hanno regalato. E che mi sono regalata. Ecco perchè è un atto d’amore.

Andiamo a teatro. Facciamo teatro. La nostra vita ne sarà arricchita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


di Letizia Guagliardi | 27/09/2018

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