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Catanzaro (Catanzaro) - Grande musica a “Settembre al Parco”. Eugenio Finardi appassiona e diverte


Settembre al Parco – 2018: nella quarta serata della kermesse culturale organizzata dall’Amministrazione provinciale di Catanzaro, guidata dal presidente Enzo Bruno, si è cantato e ricordato con uno scoppiettante e in formissima Eugenio Finardi. La manifestazione sta registrando grande consenso di pubblico, e continua con il Catanzaro Jezz Fest, e gli spettacoli teatrali delle compagnie locali fino al 21 settembre.

Intanto migliaia di persone nella grande spianata nel cuore del palco per il cantautore milanese – come lui stesso ricorda  italiano e americano, interloquendo con il pubblico che prima di tutto si diverte. Lirico e blues, elettrico e acustico, quello di Musica Ribelle e quello di Fibrillante: Finardi è tutto questo , assieme allo storytelling dell’identità umana e artistica di un musicista che ha scritto una parte importante della musica italiana degli ultimi quarant’anni. Finardimente è lo spettacolo teatrale che racconta quella storia. Patrizia, il nome delle sue due mogli – e ad entrambe la canzone non piace -  che è un lento per eccellenza scritto per pianoforte e batteria elettronica, è diventato un pezzo quasi dance. Musica Ribelle praticamente folk, e ancora   pezzi come Il Vecchio sul Ponte, che non fa da un po’, e l’immancabile Extraterreste e una nostalgica “Dolce Italia”, giusto per citare qualche esempio. Sul palco insieme a Eugenio Finardi hanno suonato, con grande talento e affiatamento: alle chitarre Giuvazza, all’anagrafe Giovanni Maggiore, che ha aperto il concerto con due brani tratti dal suo album solista, “Nudisti al sole”, uscito a fine 2017 (la vivacissima Aspirine e la più dolce Ti lascio tutto), al basso Marco Lamagna, alla batteria Claudio Arfinengo e al violoncello la nipote Federica Finardi Goldberg.

Al termine dello spettacolo, presentato dalla giornalista Rossella Galati, il presidente Bruno ha voluto omaggiare l’artista del “Pitagora d’argento”, la scultura realizzata dal maestro orafo Michele Affidato che raffigura il filosofo e matematico Pitagora, fondatore della Scuola Pitagorica nella antica Kroton, considerata capitale della Magna Graecia: “un segno di ospitalità e accoglienza che speriamo il maestro porti nel cuore, ricordando Catanzaro, eccellenza culturale della Calabria”.

Nel dare forma al Pitagora d’Argento, Affidato si è ispirato al dipinto di Raffaello Sanzio “La scuola di Atene”, custodito nei Musei Vaticani, in cui sono raffigurati i più celebri filosofi e matematici dell’antichità ed in cui Pitagora compare in primo piano, seduto ed intento a leggere un grosso libro. Un’opera, questa,  che il maestro orafo calabrese ha voluto ideare e realizzare al fine di promuovere in importanti eventi la storia e la cultura del suo territorio. Con il presidente Bruno sul palco, anche il direttore del Parco Rosetta Alberto, e il direttore artistico Massimo Fotino che, esaltando la costruzione di un programma che ha voluto parlare a tutti, ha rimarcato come “la cultura è l’unica ‘droga’ che rende indipendenti”.


di Redazione | 17/09/2018

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