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Rossano (Cosenza) - Lo sai cosa resta quando tutto passa?


di LETIZIA GUAGLIARDI - Sono affascinata dal miracolo che si compie ogni volta che comunichiamo, ci mettiamo l’uno di fronte all’altro e ci guardiamo negli occhi. Si verifica, in quei momenti, uno scambio bellissimo che diventa  meraviglioso quando mi trovo su un palco, davanti a un pubblico.

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, risale al 19 agosto, a Mirto, sulla terrazza del Ristorante “L’Ottagono”. Va bene che la terrazza era affacciata sul mare e che lo sciabordio delle onde faceva da sottofondo alle nostre parole; va bene anche che una leggera brezza ci accarezzava dandoci una sensazione di benessere… e aggiungiamoci pure che il tema trattato, il teatro, è uno dei miei preferiti… fatto sta che l’alchimia si è ripetuta di nuovo.

L’aspetto che più mi sta a cuore, quando parlo in pubblico (e cerco di farlo in maniera personale e autentica), è la condivisione di storie, speranze e sogni. Per il tempo che abbiamo stabilito (due ore all’incirca), le persone sul palco e quelle in platea agiscono all’unisono: si emozionano, sorridono, partecipano, si sintonizzano… tutte negli stessi istanti. È roba da brividi quando ti accorgi che le nostre menti, in quelle due ore, si uniscono per scambiarsi idee e informazioni, per immaginare nuove prospettive, per sognare una nuova visione del mondo.

E questo avviene ogni volta, qualunque sia il tema trattato (i libri, la scrittura, i social, la scuola, il carcere, la fede…), perchè ciò che attiva la corrente elettrica fra chi parla e chi ascolta (e poi viceversa) è l’empatia, è come dici le cose, come guardi le persone, come le fai sentire. È quello che di nuovo si portano a casa quando l’incontro è terminato.

Le tre parole che ho inserito nel titolo: IDEE – ISPIRAZIONE – AMORE sono tra quelle che preferisco e anche stavolta hanno volteggiato nel salottino culturale ideato e presentato dal dott. Antonio Iapichino (sociologo e giornalista).

Nella foto, alla mia destra: Renato Pagliuso (regista) e Damiano Viteritti (attore amatoriale); alla mia sinistra: Francesco Caligiuri (regista) e Alfredo Perciaccante (vicepresidente provinciale FITA Cosenza)

Io la penso così: in un discorso pubblico devono essere presenti, soprattutto, questi tre ingredienti; dobbiamo sentirci informati, provocati e ispirati; le fiammelle del cambiamento devono divampare di mente in mente; la passione per il lavoro fatto bene deve passare di cuore in cuore.

Tutta la comunicazione (a tu per tu, in pubblico, sui social) ha questo superpotere che, se non viene usato o non viene usato bene, non aprirà mai nessuna porta, non trasformerà mai nessuna vita, non comincerà mai quel cambiamento che vogliamo vedere negli altri e nel mondo.

La vita passa. Le idee, l’ispirazione e l’amore restano.

 

 

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di Letizia Guagliardi | 29/08/2018

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