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Caloveto (Cosenza) - Sotto un manto di stelle...


di LETIZIA GUAGLIARDI - …Caloveto mi appare. A volte sogno (ad occhi aperti) la presentazione ideale per “Sulla linea… la mia vita dietro le sbarre“. Vedo subito una piazza… È una bella piazza, nè troppo grande, nè troppo piccola, e ci sono tanti tavolini rotondi, piccoli, a breve distanza l’uno dall’altro. È sera… una sera dolce e serena. I lampioncini accesi, insieme alla luna e alle stelle, illuminano tutto con la loro luce soffusa. E poi… sento una musica. È proprio quella giusta per una serata come questa. Un pò di jazz…anche qualche pezzo che invita a rilassarsi…”Besame mucho”, “Imagine”…Ai tavolini sono sedute tante persone… sono sorridenti. Alcune hanno già letto il libro, altre sono venute per curiosità. Il Sindaco del posto dà il benvenuto a tutti mentre le persone sedute ai tavolini cominciano a sorseggiare delle bevande e assaggiano gli stuzzichini serviti da un bar della piazza…Lo scorso 1 agosto questo mio sogno ad occhi aperti si è realizzato. Sotto il manto di stelle del cielo di Caloveto si è svolto uno straordinario aperilibro.

C’era proprio tutto: i lampioni accesi, la luna e le stelle, la musica, i tavolini, le persone sorridenti. E c’era il Sindaco, Umberto Mazza, che ha salutato tutti i presenti. C’era Caterina Vennari (Presidente dell’Associazione Agorà) che, avendo letto il libro, ne ha illustrato gli aspetti che l’hanno emozionata di più e c’era l’editore, Settimio Ferrari (biografie/memoir Ferrari editore) che continuo a ringraziare per aver colto fin da subito il potenziale di “Sulla linea…”.

C’era un relatore, Maurizio Traversari, che ha saputo trasmettere alcune profonde riflessioni tratte dalla storia di Francesco, ha conversato con me e ha collegato i vari momenti di questa magnifica serata in piazza.

C’era anche la musica, naturalmente, offerta dagli Acustic Duo. I brani cantati da Adele Zangaro hanno allietato tutta la serata e la chitarra suonata da Adolfo Sacchetti ha fatto anche da sottofondo alla voce del regista teatrale Adriano Beraldi, mentre leggeva alcune pagine del libro.

E c’ero io, in mezzo a questa meravigliosa cornice, anche in rappresentanza di Francesco. Sono grata per ogni singolo momento, per l’accoglienza e per l’ospitalità, per come tutto è stato organizzato, per il pubblico, sensibile, attento e partecipe. Abbiamo conversato, scambiato domande e risposte, emozioni e sensazioni, riflessioni e nuovi punti di vista. Abbiamo condiviso, soprattutto, una serata speciale.

Anche Francesco ringrazia tutti, dal profondo del suo cuore, e ci fa dono della parte conclusiva della sua storia:

Nella mia vita, finora, ho provato tutte le passioni che agitano il cuore dell’uomo, sia positive sia, soprattutto, negative: amore, odio, vendetta, amicizia, fedeltà, rancore, rimorsi, rimpianti, violenza, rabbia, orgoglio… Ma è l’amore che vince su tutto. E non mi riferisco solo all’amore per un’altra persona o per i genitori o per i figli.

No, l’amore è qualcosa di molto più ampio che abbraccia tante cose e coinvolge altri aspetti del nostro essere. Non possiedo nulla e non dispongo di nulla, per ogni cosa devo chiedere agli agenti o fare una richiesta scritta ma… non mi sono mai sentito così ricco.

E dovevo scendere all’inferno per scoprirlo.

Ah… dimenticavo: nel mio sogno ad occhi aperti mancava solo una cosa, proprio non prevista, che invece c’era nella serata di Caloveto. Quella sera, in quella piazza, aleggiava fra di noi un’aria fresca e frizzante. Un altro bellissimo dono che ci ha dato una nuova energia, dopo la calura del giorno.

E tutto questo… sotto quel manto di stelle.


di Letizia Guagliardi | 08/08/2018

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