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Rende (Cosenza) - Ricordando Roberta Lanzino, 26 luglio 1988 / 26 luglio 2018


di PAOLA PERRI - Avrebbe compiuto 50 anni il prossimo anno Roberta. Invece una mano assassina ha fermato il suo vivere gioioso 30 anni fa, in un pomeriggio d'estate sporcato da una violenza bestiale, mentre raggiungeva il mare per la spensierata villeggiatura con i suoi cari. Diciannovenne brillante al primo anno di università e con mille interessi e talenti, Roberta Lanzino. E una splendida famiglia la sua. Sembrano un'eternità e al tempo stesso vicini quei giorni di sgomento e voglia di dare un senso a quell'accaduto così assurdo.

La mano che ha compiuto quel gesto non ha nè un nome, né un volto.

Ma il bene ha trionfato lo stesso.

Da quel 26 luglio 1988 tante cose hanno preso vita: nelle scuole, per le strade, nella produzione culturale, nelle vie a Roberta dedicate, nelle iniziative, nei diversi progetti che hanno trovato patrocinio presso le Istituzioni.

La Fondazione Roberta Lanzino (così come altre realtà che portano il suo nome) camminano per la Calabria in difesa delle donne e dei minori.

E della cultura che trasforma e diventa lievito di cose nuove, anche se meno visibilmente nell'immediato.

Il bene ha trionfato lo stesso.

Grazie a due genitori, quelli di Roberta, che hanno creduto che il modo migliore di aspettare giustizia fosse quello di agire, perché il futuro che a Roberta era stato negato avesse un senso specialmente per le generazioni che stavano crescendo.

Come quegli amici che stavano condividendo con lei progetti e sogni  per il domani e cui lo strappo brutale, da quel 26 luglio, ha imposto solo ricordi,  versi e musica per lei...

Possiamo e dobbiamo tutti fare ancora tanto e in diversi modi: è il modo migliore per onorare la memoria e dire un "ancora" all'opera di Franco e Matilde Lanzino.

Ancora la violenza contro le donne non cessa. È emergenza sociale.

E allora se non ci giriamo dall'altra parte dopo l'ennesima notizia di femminicidio, se non smettiamo di lavorare sui nostri figli e di prenderci cura delle relazioni, se le figlie e i figli in  pericolo li consideriamo figli di tutti, se non ci basta commemorare, ....,

allora quel 26 luglio parlerà ancora ad ognuno ed ai nostri mondi...
Intanto, stasera, 26 luglio 2018, alle ore 19, presso la chiesa "Sant'Antonio" di Rende, verrà celebrata una Santa Messa in suffraggio della cara Roberta

Ritratto di una famiglia speciale.

Era una ragazza come me, Roberta.

Piena di talenti, di gioia di vivere, di allegria e spensieratezza. E di tenero amore per la sua mamma, Matilde.

Speciale il loro vicendevole adorarsi.

Stroncato senza un perché,  senza pietà in una giornata di propositi e belle cose da fare insieme in vista della vacanza che stava per cominciare.

Belle erano tutte le loro giornate, che a leggere gli scritti di mamma Matilde dedicati alla sua bambina ci si può tuffar dentro come ad essere con loro, nelle loro tenere quotidiane piccole cose.

Donna delle istituzuioni e pregnatamente di scuola, con profondo rispetto e passione per la crescita delle giovani persone cui insegnava la vita prima della materia didattica, quella di Roberta è una mamma speciale, per davvero.

È il buono che rimane di una storia tremenda. È quell'oltre che non l'ha data vinta all'ingiustizia e alla barbarie ma le ha trasformate in bene; per le altre donne e di tutta la collettività.

Testimone indimenticabile che con l'esempio costatole a caro prezzo ha dato l'insegnamento più importante, devo a lei ciò che di più buono sono oggi..e quei frammenti di memoria belli che mi nutrono ancora: pomeriggi interi su quel tavolo di legno color miele, in cucina di casa Lanzino, a fare quella scuola crea(t)tiva e davvero innovativa nei fatti. Già trent'anni fa.

O nella biblioteca domestica a fare il giornalino o le prove di quel teatro scolastico sempre pieno di contenuti per la vita, ancora oggi preziosi per il mio andare (che ha il privilegio di incrociare la sua strada).

Ricordi, bellissimi ricordi: di un compleanno in particolare di Roberta e di una bambola in regalo, forse di quelle col volto di porcellana.

Ha trasformato un dolore, atroce, lancinante, indescrivibile in forza per combattere, Matilde, in realtà concreta di supporto alle donne, perché quello che era successo alla sua bambina non avesse il sopravvento.

Così Roberta e la sua forza simbolica vivono oggi.

La potenza del bene ha vinto.

La giustizia arranca. Peccato.

Amarezza e indignazione, però, sono superate da gratitudine verso due genitori instancabili cui la vita ha fatto un dono bellissimo: la capacità di generare due volte meraviglie feconde, quando l'insensatezza umana ha tentato di annientarli con la morte. 

Donne (e uomini) di oggi e di domani questa data "non ve la scordate, vi prego, non ve la scordate"...

"Quante sere insieme per cantare, quante notti nuove per cantare....

Ti ricorderò, ti ritroverò ...sarai sempre giusta nel mio cuore...

Ci sono angeli senza ali....che sanno dare un gusto nuovo ai giorni di domani...

Non ti potrò scordare, Roberta, resta ancora con noi"(Emilio Natalizio - canzone per Roberta)

 

 


di Redazione | 26/07/2018

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