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Udine (Udine) - Luciano Morandini, Tito Maniacco e Novella Cantarutti protagonisti a DULINVIE. Parte lunedì la manifestazione dedicata ai “percorsi di cultura plurale in Friuli”


Si apre lunedì 23 agosto alle ore 18 nella corte di palazzo Morpurgo l’undicesima edizione di Dulinvie, percorsi di cultura plurale in Friuli. Tema, titolo e comun denominatore dell’edizione 2010 è Testimoni, per Luciano Morandini, Tito Maniacco e Novella Cantarutti, in omaggio a tre importanti figure della cultura friulana scomparse nell’arco dell’ultimo anno, che con le loro opere – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Udine - hanno saputo raccontare un Friuli radicalmente cambiato nel tempo: da quella terra povera, arretrata e contadina della prima metà del Novecento alla regione industrializzata e aperta agli scambi internazionali e alla “globalizzazione” di oggi. Proprio attraverso la loro testimonianza diretta, provata e documentata nel costante impegno che hanno dimostrato in prima persona, viene proposta una rilettura di alcuni temi portanti della storia recente della cultura friulana. Lunedì 23 agosto alle 18 nella corte di palazzo Morpurgo si aprirà l’istallazione video “Testimoni” dedicata a citazioni, interventi e immagini dei tre intellettuali friulani cui è dedicata la manifestazione. Alle ore 21 nella stessa corte (in caso di maltempo in sala Ajace) è in programma “Di luoghi e di versi”, uno spettacolo di poesia e musica. La serata si propone come un itinerario nella poesia del territorio, una ricerca delle parlate, dei suoni della nostra regione con l’ausilio della poesia e della musica. L’evento rappresenta anche una delle tappe più significative del Festival itinerante internazionale della poesia “Acque di acqua”, che tra maggio a settembre tocca ben 28 appuntamenti in varie città della regione, ma anche in Veneto, Trentino Alto Adige, Croazia, Austria e Repubblica Ceca. Gli spettatori potranno assistere a un susseguirsi di letture, rappresentazioni teatrali e performance musicali, che nel loro tragitto veicolano anche questioni sociali importanti come quelle del diritto dell’acqua.  Madrina del festival è una cantante jazz internazionale, l’italo-etiope Saba Anglana, portavoce dell’Amref, organizzazione umanitaria che raccoglie fondi per progetti idrici in Centro Africa, che è anche ente patrocinante, insieme con Regione, Provincia di Udine e Unesco Club di Udine e Gorizia del festival. Una manifestazione dedicata alla poesia, che però offre contenuti capaci di andare al di là della letteratura, portando la poesia tra la gente, facendola conoscere e inserendola in un contesto di attualità. Una poesia nel luogo, portata nelle piazze, osterie, teatri, cortili di frasche, sulle sponde dei fiumi, ma anche poesia dei luoghi, la poesia che mantiene la freschezza della contemporaneità dei contenuti espressa con le parlate più o meno conosciute, quelle comunque in cui ancora sogniamo, ridiamo, condividiamo. Dal “bisiaco” di Ivan Crico, parlata antico veneta in uso nel goriziano tra i fiume Isonzo e Timavo, complessa e stratificata nella quale troviamo influenze della lingua friulana, della lingua slovena, della lingua tedesca e di altre lingue e parlate locali, nonché diversi antichi termini di origine greca e francese, a quella gradese di Renzo Bottin, sempre di provenienza veneta, che raccoglie, grazie alla paziente ricerca dell’autore, le espressioni più tipiche del mondo dei pescatori. Dalla laguna alle valli del Natisone con lo sloveno della benecia di Michele Obit, per poi spostarci a Resia per sentire, attraverso le poesie di Silvana Paletti, i suoni del resiano una lingua complessa che raccoglie idiomi antichi e diversi che sono ancora oggi usati dai duemila abitanti della vallata. Luigina Lorenzini leggerà in asìno, una variante del friulano in uso sopra lo spilimberghese, per passare al friulano di Giuseppe Mariuz di S. Vito al Tagliamento, ma che si esprime in quello in uso a Casarsa, quello vicino a Pierpaolo Pasolini di cui è un profondo studioso. Con Giacomo Sandron, uno dei più convincenti giovani poeti, si sconfina nel Veneto, per sentire il portogruarese, parlata antico veneta, ma che territorialmente si presenta molto eterogenea con influenze anche della lingua friulana. Il tutto arricchito dalla voce di Marisa Scuntaro e i virtuosismi della chitarra di Michele Pucci, compagno di note del violinista Giulio Venier in diverse formazioni compresa quella della “Sedon Salvadie”, e protagonista in varie edizioni di Folkest. “Dulinvie 2010”, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Udine e dall’associazione culturale “Vilegnovella dal Judri” Cukturaglobale, proseguirà poi mercoledì 25 e giovedì 26 agosto con due appuntamenti dedicati rispettivamente a Tito Maniacco e a Novella Cantarutti. La chiusura della manifestazione spetterà invece a “Suns”, la kermesse della canzone in lingua minoritaria, in programma venerdì 27 agosto alle 21 al Visionario. Questo evento conclusivo offrirà un’anteprima del festival europeo dedicato alla musica in lingua minoritaria, con musica e musicisti provenienti da Corsica, Sardegna, Carinzia, Occitania, Canton Grigioni, Valli Ladine del Trentino e Friuli.  L’ingresso è gratuito.

di Redazione | 21/08/2010

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