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Rende (Cosenza) - Bevacqua: Zonadem mette radici a Rende


“Sui processi di fusione di Comuni già avviati o in divenire, la Regione non può limitarsi a svolgere un ruolo di passiva registrazione di quanto emerge nei territori: se è vero, com’è vero, che, in Calabria più che altrove, l’eccessiva frammentazione localistica penalizza le possibilità di accesso ad uno sviluppo di lungo periodo, dobbiamo essere consequenziali”. È ciò che ha affermato il consigliere regionale, Mimmo Bevacqua (foto) nel corso dell’affollato convegno organizzato dal circolo Zonadem - Rende presso la biblioteca comunale di Quattromiglia, introdotto dal coordinatore cittadino, Pietro Imbrogno, e coordinato da Mariagrazia Bevacqua. “Spetta alla legislazione regionale – ha continuato Bevacqua – definire gli ambiti territoriali adeguati ed omogenei, nonché la normazione degli studi di fattibilità e dei criteri di certificazione dei risultati. I singoli territori e, nello specifico, i cittadini dell’area urbana Rende-Cosenza, hanno il diritto di potersi fare un’opinione basata su dati ufficiali e informazioni certe: ecco perché Zonadem si farà carico di aprire un forum permanente che, attraverso incontri come quello odierno e un’apposita piattaforma web, darà modo ai diversi convincimenti di confrontarsi e di pervenire a una proposta organica basata su documenti accreditati e argomentazioni solide”. “È questa la novità essenziale di Zonadem – continua il fondatore e responsabile regionale – : non un cartello elettorale, bensì un luogo di crescita comunitaria che, a Rende come in altre decine di comuni calabresi,  intende coinvolgere nella proposta politica, economica e sociale linfa nuova, fatta di professionisti, di esponenti del mondo produttivo, di giovani laureati, di studenti universitari e di tutti coloro che vogliono impegnarsi in un progetto paritario, nel quale contano le idee valide, non la posizione di chi le esprime”. Ha concluso i lavori del convegno il vice presidente della giunta regionale, Prof. Viscomi, che ha ripercorso i passaggi fatti in questi anni dall’esecutivo  e dal consiglio regionale sulla materia, convenendo anch’egli sulla necessità di dotare la Calabria di una legge quadro capace di stabilire dei punti fermi e chiari, a cominciare dall’opportunità  di distinguere tra le fusioni che riguardano piccoli Comuni e quelle che riguardano agglomerati più vasti, come le aree urbane: su questo, ha detto Viscomi, la Calabria potrebbe produrre una legiferazione di riferimento per l’intero panorama nazionale. 

 


di Redazione | 14/07/2017

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