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Rossano (Cosenza) - Rossano in guida osterie, Mascaro: risultato importante


In un territorio e in un momento drammatico e sconsolante in cui tutto sembra dover chiudere o essere soppresso notizie come quella di oggi, l’ingresso di Rossano, attraverso una storica trattoria cittadina, nella prestigiosa ed ambita Guida 2017 delle Osterie d’Italia selezionate da Slow Food rappresenta un fatto ed una notizia importanti, di cui andare fieri e su cui insistere affinché possano da essa emanarsi esempi analoghi, stimoli ulteriori e positivi effetti a catena. La capacità di saper recuperare le tradizioni enogastronomiche e di farle diventare protagoniste, assieme alla valorizzazione del grande patrimonio della nostra biodiversità agroalimentare, è un investimento non soltanto di gusto e di piacere autentico, ma di valore e natura turistica, culturale ed economica. Perché, in ultima analisi, contribuisce a cerare occupazione, a far girare l’economia, a creare sviluppo sostenibile e ad evitare l’emorragia di nuove generazioni dalla nostra terra, facendoli anzi ritornare. Ciò vale ancor di più se, protagonista di un risultato del genere che restituisce valore aggiunto a tutto il territorio, è un giovane.

 È quanto ha dichiarato il Sindaco Stefano MASCARO, complimentandosi a nome suo personale e dell’Amministrazione comunale di Rossano con Giovanni Villella e tutto lo staff della Trattoria Al casello da Giovanni, recensita tra le 146 novità della 27esima edizione dell’ambita Guida nazionale. – Con l’ingresso della Città del Codex nel prestigioso circuito nazionale dei covi del gusto ispirati al buono, pulito e giusto, salgono a 6 le osterie presenti nel vasto territorio della Condotta Slow Food Pollino – Sibaritide – Arberia, a 13 nella provincia di Cosenza, a 46 in Calabria ed a 1570 in tutto il Paese.

 Coordinati dal Lenin MONTESANTO, fiduciario territoriale Slow Food, dopo i saluti del Sindaco Stefano MASCARO e dell’assessore al turismo Aldo ZAGARESE, sono intervenuti anche Adriano TANCREDI presidente provinciale dell’associazione nazionale giovani agricoltori (ANGA), Elio PERCIACCANTE rappresentante Conseil Europeen Jeunes Agriculteurs (CEJA), Gennaro CONVERTINI presidente dell’Enoteca Regionale di Cosenza, Gennaro DI PACE giovane chef dell’Osteria Porta del Vaglio di Saracena (Guida Michelin, L’Espresso, Gambero Rosso, e Bibenda) ed i rappresentanti delle altre 5 osterie Slow Food della Condotta per la prima volta insieme: Giuseppe GATTO (DA LUCREZIA, Trebisacce), Patrizia SERVIDIO (BISTROT, Cantinella di Corigliano), Enzo FILARDI (KAMASTRA, Civita), Catia CORBELLI (OSTERIA DEL VICOLO, Mormanno), Gian Luigi MICELI (IL CARPACCIO, Acri). – L’illustrazione tecnica della Guida sarà curata da Cesare ANSELMI, segretario Slow Food locale e da Angela SPOSATO (Slow Food Catanzaro). – Tra gli ospiti, è intervenuto anche il Presidente del FLAG Borghi Marinari dello Ionio Cataldo MINÒ portando il saluto del Consorzio che va da Corigliano a Crotone e ribadendo il sostegno ad ogni iniziativa insieme a Slow Food finalizzata alla promozione del consumo del pesce del Mediterraneo ed all’ittiturismo.

Se per il vicesindaco ZAGARESE il valore aggiunto di questa giovane esperienza imprenditoriale è la reinterpretazione dei piatti della memoria per il segretario Slow Food ANSELMI l’attenzione alle materie prime resta uno tra i punti fermi ed irrinunciabili per i selezionatori delle osterie da inserire in Guida. L’investimento sulle nuove generazioni di osti e chef nei territori – ha spiegato la SPOSATO (Slow Food Catanzaro) è forse una delle metodologie più distintive di Slow Food. Del valore pedagogico del ritorno dei giovani alla terra, più complicato a queste latitudini, ha parlato il presidente provinciale dell’ANGA TANCREDI sottolineando, insieme a PERCIACCANTE (CEJA) sia le difficoltà e la complessità oltre che le contraddizioni del settore, sia tuttavia la forza dell’abbinamento dei marcatori identitari alle produzioni agroalimentari autentiche e di qualità. Per lo chef DI PACE se c’è una rivoluzione in corso in Calabria e che entrerà nella storia di questa regione è quella dell’enogastronomia nei territori. C’è – ha aggiunto – un fermento, una crescita ed una creatività che ci stimolano ad essere contenti di esserne co-protagonisti, qui ed ora. Alle tradizioni – è intervenuto FILARDI – bisogna però aggiungere la professionalità senza la quale non si fanno salti di qualità. Oltre la chimera del solo mare – ha affermato CONVERTINI – non c’è ormai sfida più entusiasmante e concreta di quella del turismo enogastronomico. Lo dicono i numeri: un turista classico spende in medi a 90 euro al giorno. Quello enogastronomico, che cerca emozioni a tavola e nei contesti, ne spende 190 e si sposta tutto l’anno. Il giro d’affari è di 2,5 miliardi.

 


di Redazione | 15/01/2017

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