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L'aquila (L'Aquila) - “Sinistra, Ecologia e Liberta’” in visita all’Aquila. Fava: “Piena condivisione con le proposte del Sindaco”


Piena condivisione alle proposte avanzate dal sindaco Massimo Cialente per l’emergenza e la ricostruzione della città dopo il sisma dello scorso anno è stata espressa dal partito di Sinistra, Ecologia e Libertà, in vista  all’Aquila. Si è trattato di uno degli incontri che il primo cittadino del capoluogo d’Abruzzo aveva chiesto ai leader nazionali delle forze politiche, allo scopo di illustrare la situazione attuale sociale, economica e del patrimonio edilizio a oltre un anno dal terremoto. La delegazione del partito in questione – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa del Comune dell’Aquila - era guidata dal coordinatore della segreteria nazionale, Claudio Fava, e formata, tra gli altri, dai componenti della segreteria stessa, Umberto Guidoni e Betty Leone. Nichi Vendola, portavoce nazionale e leader di Sinistra Ecologia e Libertà, non ha potuto raggiungere la città per impegni istituzionali della Regione Puglia, di cui è presidente. “Una legge che disciplini tutta la fase dell’emergenza post sisma e della ricostruzione del territorio colpito dal terremoto è essenziale – ha affermato Fava al termine dell’incontro avuto con il sindaco dell’Aquila – consente di fare chiarezza e soprattutto di poter contare su risorse certe, da utilizzare in maniera rapida ed efficace per risolvere i tanti problemi che ancora sono visibili all’Aquila e nelle zone terremotate. Cialente ha inoltre pienamente ragione quando chiede un’interpretazione definitiva sulla questione indennizzi-contributi per la ricostruzione degli edifici, allo scopo di evitare che le procedure diventino, di fatto, ingestibili per i proprietari delle case distrutte, alcune delle quali comportano interventi molto onerosi”. In questa ottica, Fava ha ricordato come sia “urgente ed essenziale dare concreta e reale attuazione al regolamento comunale, proposto dall’assemblea cittadina, sulla democrazia partecipata e sul coinvolgimento della popolazione civile nella scelta del destino e della ricostruzione della città”. Fava, che dopo l’incontro in Comune ha effettuato un visita nel centro storico e ha incontrato l’assemblea cittadina a piazza Duomo, si è detto inoltre d’accordo anche sulla necessità di investire una parte dei fondi Fas per il rilancio dell'attività economiche e per la ricostituzione del contesto sociale. “Il dramma della popolazione – ha osservato – non riguarda solo la perdita dell’abitazione, ma, purtroppo, in tantissimi casi, anche del lavoro. Bisogna tenere seriamente in considerazinoe le gravi conseguenze sociali di quanto è accaduto e sta accadendo all’Aquila. Non si può pensare di trasformare la sofferenza della gente in un business; la città va restituita agli aquilani. Invece, oggi, a 16 mesi dal terremoto, assistiamo ancora a un forte distacco tra le promesse fatte dal Governo e i risultati concreti. Dal Governo ci attendiamo un colpo di reni molto deciso e, come partito, insisteremo con molta energia affinché l’Esecutivo consideri come prioritaria, nella sua agenda politica, la questione dell’Aquila mettendo a disposizione quanto necessario per la ricostruzione edilizia, sociale ed economica”. Durante l’incontro, Cialente ha ricordato le varie fasi che hanno seguito il sisma, dalla gestione della prima emergenza, alla realizzazione degli alloggi temporanei, alle difficoltà nella ricostruzione leggera, alle criticità che già emergono per la ricostruzione delle case classificate E e dei centri storici. “Ciò – ha ricordato il sindaco – a casusa di problemi legati soprattutto alle tempistiche e al susseguirsi delle ordinanze, unico strumento giuridico che viene utilizzato ancora al posto di una più concreta legge, e alla mancata erogazione, fino ad ora, di fondi che possono essere immediatamente messi a disposizione sia per la ricostruzione, sia per l’emergenza che tuttora permane. Fondi che il Comune sarebbe in grado di assegnare subito agli aventi diritto, avendo già completato le relative pratiche”. “Senza considerare – ha concluso Cialente – la situazione gravissima dell’occupazione, con 16.000 persone ancora in cassa integrazione”.

di Redazione | 08/08/2010

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