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Castrovillari (Cosenza) - In scena al teatro Sybaris “Aspettando Antigone di Claudio Zappalà


“Aspettando Antigone”, di Claudio Zappalà è il terzo appuntamento con la rassegna “Stagioni Teatrali di Calabria 2016”, ideata e promossa da Teatri Calabresi Associati, con il contributo della Regione Calabria – assessorato alla cultura e in collaborazione con il Comune e l’ACT di Castrovillari.Lo spettacolo è previsto per stasera, sabato 3 dicembre, alle 21, al Teatro Sybaris del Protoconvento francescano. “Aspettando Antigone” è un testo originale, vincitore lo scorso anno della prima edizione del Premio Cendic-Segesta promosso dal Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea;Premio sulla tematica del “Mito”. Il giovane autore catanese è stato capace di scrivere una storia reinventando il mito e introducendolo all’interno di un immaginario contemporaneo. Il linguaggio è asciutto, ironico, le quattro guardie protagoniste sono ricche di un’umanità molto poco “eroica” e per questo è immediata l’empatia con loro. Interpretate da Dario Battaglia, Vladimir Randazzo, Nicasio Catanese e Ivan Graziano le guardie ci somigliano nelle pigrizie, nelle vigliaccherie e nelle paure ma anche, poiché mediocri, nei desideri di pace, di vita tranquilla e in un senso dell’obbedienza e dell’onestà agita ma non del tutto capita. I personaggi delle guardie ricordano Beckett: Beckett è nel titolo e si tiene conto di lui anche nel dare “luogo” al testo. Tutto è estremo, ferocemente contrastato. Un posto fuori da tutto, svuotato (solo un piccolo colle e un albero), così pieno di luce e di caldo e poi di silenzio e infine di gelo e di buio….e quattro uomini, piccoli, che nella Tragedia di Sofocle non meritavano di esser visti ma che sullo sfondo di quella storia ci sono certamente stati e che qui, come i Rosencranz e Guildenstern di Stoppard, a loro modo e per quel che possono, con coraggio quasi eroico, vorrebbero capire in che gioco sono finiti, che decisione è giusto prendere. La vita è una roba difficile da decifrare. Poetici e commoventi, ci dimostrano come i grandi testi di teatro di ogni epoca offrano materia preziosa e possibilità nuove per essere riscritti, riletti e parlare ancora di noi.La regia dello spettacolo è affidata a Mauro Avogadro, attore e regista torinese.


di Redazione | 03/12/2016

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