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Pescara (Pescara) - Bilancio finale Festival Dannunziano, il parere del Sindaco


“Oltre quindicimila persone hanno partecipato agli eventi del Festival Dannunziano, 11 spettacoli teatrali, 7 conferenze, 7 mostre e un dibattito-studio. Quindicimila persone che si sono emozionate con noi, hanno espresso apprezzamento, elogi, hanno applaudito, hanno detto chiaramente di condividere quella scelta straordinaria compiuta dalla nostra amministrazione comunale organizzando un Festival mai avvenuto prima e che, a partire da settembre, ricominceremo a studiare per organizzare la seconda edizione”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia – riferisce una nota dell’ufficio stampa comunale - nel corso della conferenza stampa convocata per tracciare un bilancio dei nove giorni di iniziative che hanno visto protagonista Pescara, dal 23 al 31 luglio, e che si sono conclusi con lo spettacolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori. Presenti anche l’assessore alla Cultura Elena Seller, il Responsabile degli aspetti artistici e culturali delle attività di Governo, Stefano Angelucci Marino, Silvano Console e gran parte degli artisti che hanno preso parte alla rassegna. Una conferenza aperta con un videoclip sui momenti più salienti dell’evento. “Solo due settimane fa ci eravamo visti alla vigilia dell’apertura dell’evento per parlare delle nostre aspettative, delle speranze, degli auspici, ricordando perché avevamo scelto di dedicare un Festival alla figura di Gabriele D’Annunzio che – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia - è forse il personaggio che meglio rappresenta l’anima di una città poliedrica come Pescara, è soprattutto il nome che in pochi mesi ci ha permesso di entrare in un circuito internazionale, quello delle ‘città dannunziane’, e di far coinvolgere il nostro territorio in iniziative di rilevanza e risonanza internazionale, a partire dalle celebrazioni presso il Vittoriale con il suo autorevole Presidente, Giordano Bruno Guerri, che ci ha onorato per diversi giorni della sua presenza a Pescara, oltre che della sua collaborazione. Oggi Pescara è tornata a essere la città di Gabriele D’Annunzio, la città in cui c’è la sua casa natale da visitare, in cui c’è l’Aurum, il vecchio Kursaal-salotto letterario, da vedere, in cui c’è la sua pineta da vivere, e i suoi ricordi di uomo, poeta e soldato da riscoprire. In altre parole Pescara è tornata a essere una città culturalmente e turisticamente interessante. E soprattutto, come avevamo ipotizzato, quel Festival ha rappresentato una spinta, ha ravvivato la stessa fiamma culturale della città, stimolando decine di associazioni a mettersi in gioco, a fare meglio, a fare di più consentendo a Pescara di vivere una stagione che difficilmente possiamo ricordare: pensiamo alle decine di eventi che, in diverse location, si sono susseguite, a cominciare dalla stagione estiva de Le Naiadi, la prima dopo decenni, con artisti di rilevanza internazionale; poi lo Stadio del Mare che ha aperto i grandi eventi ospitando campionati italiani e internazionali di grande sport, come beach volley, beach tennis, beach soccer e il kickboxing in vista e in funzione della candidatura al titolo di Città Europea dello Sport 2012; poi il centro storico, con appuntamenti con la musica o il cabaret ogni martedì; e ancora i grandi eventi al Marina di Pescara, il porto turistico, dalle fiere più tradizionali sino agli spettacoli serali, quindi il Teatro D’Annunzio, con gli eventi dell’Ente Manifestazioni, e i grandi concerti allo Stadio Cornacchia, con tre eventi come Mario Biondi, i Deep Purple e Ligabue nell’arco di appena due settimane, e che l’8 agosto, dunque domenica, si arricchirà con la partita con la Roma. E, infine, in questo invisibile filo di continuità, approdiamo all’Aurum, che è stata la ‘casa’ del nostro Festival che ha poi coinvolto la Caserma Cocco e la stessa Casa Natale di D’Annunzio. Insomma, ogni sera la nostra città ha offerto una vasta gamma di appuntamenti concedendo agli utenti la possibilità di scegliere cosa fare, cosa vedere, cosa ascoltare. E oltre 15mila persone hanno scelto il Festival Dannunziano, dunque la presenza di quelle 15mila persone non è stata occasionale, ma voluta, cercata, meditata. E lo dimostrano i numeri registrati non solo in occasione di spettacoli più ‘popolari’ per la partecipazione dell’attore famoso, ma soprattutto quelli registrati in occasione dei convegni e dei dibattiti, come le oltre 150 persone che alle 18.30 hanno affollato la Sala De Cecco in occasione dell’incontro con Giordano Bruno Guerri. Il tutto senza dimenticare le oltre 100mila persone che hanno assistito all’incredibile spettacolo delle Frecce Tricolori che sabato scorso hanno in qualche modo chiuso il Festival e aperto il Centenario degli spettacoli d’Aviazione”. Dei 15mila spettatori registrati in nove giorni, “11mila hanno preso parte agli spettacoli teatrali, con il tutto esaurito in occasione della prima serata quando in piazza Michelucci, all’interno dell’Aurum, c’erano oltre mille persone che hanno applaudito La Figlia di Iorio rappresentata in anteprima assoluta da Jurij Ferrini, uno spettacolo tra l’altro prodotto in esclusiva per Pescara, e che già in questi giorni è in tournée in Italia. Pubblico incantato in occasione dello spettacolo di danza contemporanea di Sosta Palmizi, ‘Il Volo’, e poi ancora – ha aggiunto il sindaco Albore Mascia - il recital dannunziano di Alessandro Preziosi che per sua ammissione si è confrontato per la prima volta con D’Annunzio, un attore scelto, lo abbiamo sempre detto, anche per la sua popolarità che ci avrebbe permesso di avvicinare alla figura del vate anche quel pubblico che altrimenti mai si sarebbe accostato a D’Annunzio. Oltre 2.200 le presenze allo spettacolo di danza di Raffaele Paganini, e poi le Lettere d’amore di Dacia Maraini con l’attrice Francesca Fanti, che vive e lavora stabilmente a Los Angeles, che ha recitato una sera in italiano e una sera in inglese, e infine come dimenticare il pienone in occasione del recital con i grandi doppiatori italiani, come Elia Iezzi, Cristian Iansante e Roberto Pedicini. Insomma il Festival si è tradotto in un successo, nonostante il tempo inclemente ci abbia imposto più di una volta lo spostamento degli spettacoli all’ultimo momento; ma quel successo è soprattutto frutto delle grandi collaborazione strette nell’ultimo anno con la Fondazione de Il Vittoriale e con il Centro Nazionale di Studi Dannunziani del professor Edoardo Tiboni. Con questi due enti, che consideriamo le più importanti, autorevoli e prestigiose istituzioni culturali in materia dannunziana, abbiamo collaborato per mesi nella definizione di idee e programmi. Una collaborazione che ha coinvolto nella progettazione anche altri Organismi, come l’Università D’Annunzio, la Sovrintendenza per i Beni storici, artistici e etnoantropologici dell’Abruzzo, l’Ente Manifestazioni pescaresi, il Conservatorio  Luisa D’Annunzio, il Museo delle Genti d’Abruzzo, la Biblioteca provinciale, l’Associazione Ville e Palazzi Dannunziani e la Fondazione Paparella-Treccia. E con il contributo fattivo di tali importanti realtà abbiamo strutturato un programma di attività ed eventi seguendo due direttrici: da un lato il coinvolgimento progettuale di artisti e personalità del mondo della cultura a livello nazionale e internazionale e dall’altro lato il coinvolgimento progettuale di artisti e Organismi locali, e parlo ad esempio di William Zola, del Florian Teatro Stabile, Daniela Musini, Franca Minnucci, Gabriella Castiglione, Anouska Brodacz, l’Orchestra femminile del Mediterraneo, con il maestro De Angelis, il Centro la Trama, l’Accademia musicale pescarese e molti altri. Ovviamente – ha aggiunto il sindaco Albore Mascia - il Festival non poteva piacere a tutti, e di critiche e polemiche contro tale evento ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori, talvolta critiche puntuali che abbiamo accolto, accettato e fatte nostre; altre volte critiche gratuite e strumentali che abbiamo semplicemente respinto, specie quando hanno offeso la dignità e la professionalità degli artisti stessi che hanno liberamente scelto di lavorare con noi per dare a Pescara un ‘grande evento’, perché questi artisti non sono né ‘nani’ né ‘ballerine’. Qualcuno ci ha criticato per la scelta degli artisti: abbiamo sentito dire ‘quelli locali sono troppi, o troppo pochi’, qualcuno non vedeva i nomi internazionali, come se Paganini non fosse l’étoile della danza internazionale che invece è. La verità, è che anche il Festival è stato un po’ come la squadra della nazionale: una volta fatta la formazione e iniziata la partita diventiamo tutti allenatori più bravi di quello che in prima linea ci mette cuore, esperienza e impegno. Tutti al posto dell’allenatore avremmo scelto un attaccante diverso, un difensore a nostro dire migliore. Ma proprio come per la Nazionale di calcio, il Festival ha avuto un allenatore che ha deciso la formazione, se n’è assunto pienamente la responsabilità e ha fatto gol, noi consideriamo la partita assolutamente stravinta, ed essere sportivi implica anche, da parte di chi si è fatto portavoce di una critica a priori e pregiudiziale, il coraggio di ammettere che quell’allenatore e la sua formazione sono stati bravi”. “Per garantire la riuscita del Festival – ha aggiunto Angelucci Marino – abbiamo avuto la forza di far quadrare il cerchio per garantire una prima edizione ‘importante’ pur in presenza di un budget medio-piccolo: il Festival è costato 233mila euro, di cui 171mila euro per le attività e 60mila euro per la logistica; pensiamo però che a confronto la Settimana Mozartiana costa 255mila euro; lo Spoltore Ensemble 180mila euro; 3 concerti a Montesilvano 200mila euro; il Festival del Jazz 250mila euro; il Festival dei Due Mondi di Spoleto costa 4milioni di euro. Nonostante quel budget abbiamo comunque garantito eventi internazionali. E la svolta epocale è che il Festival, d’ora in avanti, si farà, diventerà un punto fermo della stagione culturale pescarese”.  

di Redazione | 06/08/2010

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