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Rossano (Cosenza) - Grazie a tutte le forze dell’ordine. Il sindaco alla cerimonia del 4 novembre


I regimi totalitari con le parate militari ostentano la loro potenza egemonica verso l’esterno ed all’interno intendono intimidire i propri cittadini, privati della libertà e considerati sudditi. Le democrazie, invece, nel celebrare i loro eserciti evocano la pace, nel ricordo delle tante vite spezzate in guerre assurde. Dei nostri Caduti, i cui nomi sono scolpiti sulla pietra di monumenti eretti nelle piazze di ogni Città e del più sperduto paese della Penisola, ma il cui elenco non è mai esaustivo perché devono idealmente aggiungersi quelli che ancora oggi si sacrificano per portare la pace. L’Italia è un grande Paese democratico, che dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale ha sancito nella sua Costituzione il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Da allora il nostro Paese non è stato più protagonista di nessun evento bellico, ma ogni volta che la comunità internazionale lo ha richiesto, ha partecipato invece a missioni di pace in paesi lontani e difficili, dove la vita di un essere umano era arrivata a valere niente. Pagando purtroppo a volte anche un tributo di sangue innocente. Le nuove forze armate fanno anche di più. Sono sempre in prima linea là dove c’è bisogno di coraggio, per salvare vite umane in condizioni estreme o salvaguardare la convivenza civile in un momento in cui le regole saltano per difficoltà oggettive. Eccole allora a presidiare obiettivi sensibili per il terrorismo; a garantire i soccorsi nelle calamità naturali come terremoti ed alluvioni da cui è flagellata l’Italia ed a tutelare il patrimonio da atti di sciacallaggio; a prestare soccorso salvando migliaia di vite dalle insidie del mare migranti dalle guerre e dalle oppressioni sognando un mondo migliore, qui da noi o in un altro paese europeo. Accanto a loro i cappellani militari, la Croce Rossa, le altre organizzazioni umanitarie che ne confermano e rafforzano la fusione ed il ruolo. Perciò il piccolo gesto che compiano ogni anno in questa data può apparire poca cosa, ma è il segno tangibile della gratitudine di tutti noi per quello che fanno, la fissazione nella mente del loro ruolo insostituibile e nella memoria di quel che vogliamo non si ripeta più. Grazie, grazie ed ancora grazie.

 È stato questo l’intervento del Sindaco Stefano MASCARO in occasione della deposizione della corona d’alloro al Monumento dei Caduti, in via San Nilo, per la Giornata dell’Unità Nazionale - Festività delle Forze Armate e per la commemorazione dei Caduti in Guerra, svoltasi venerdì 4 novembre. Alla cerimonia è intervenuto anche Saverio CERZOSIMO direttore dell’istituto Nazionale Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon sezione di Rossano. Erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio Rosellina MADEO e gli assessori Giovanni DE SIMONE Angela STELLA.

 Al corteo, preceduto dall’orchestra di Fiati Ausonia di Corigliano, partito dal Palazzo di Città, oltre al Primo Cittadino e all’assessore alla Cultura Serena FLOTTA, hanno partecipato anche il presidente della Pro Loco Federico SMURRA, le forze dell’ordine cittadine e gli alunni degli istituti comprensivi n.1 e n.2 e del liceo Classico S.Nilo. 

 L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Rossano – Assessorati alla Cultura e Pubblica Istruzione e dall’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, è stata organizzata dall’Istituto Nazionale Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon sezione di Rossano diretto dal delegato provinciale Saverio CERZOSIMO, con la collaborazione dell’Ordo militaris ac hospitalarius de Sanctae Marie de Bethlehem, dall’Associazione Nazionale dei Carabinieri sezione di Rossano guidata dal Ten. Giacomo LAURICELLO, con il supporto della Pro Loco Rossano La Bizantina presieduta da Federico SMURRA


di Redazione | 06/11/2016

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