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Rossano (Cosenza) - Graziano: Emergenza 106, al via la fase di coinvolgimento dei comuni


Emergenza Ss106, la Segreteria regionale de “Il Coraggio di cambiare l’Italia” sta lavorando per inoltrare a tutti i Comuni della fascia ionica, attraversati dalla fatidica “strada della morte”, da Rocca Imperiale a Reggio Calabria, la bozza di delibera attraverso la quale si chiede al Governo Renzi la sottoscrizione di un protocollo d’intesa e di un crono-programma di investimenti che garantisca impegni certi sull’ammodernamento ed il raddoppio della statale nell’intero tratto regionale. Dopo il primo e riuscito briefing con Istituzioni, sindacati, associazioni e imprenditori, tenutosi lo scorso 29 luglio a Sibari, si passa al secondo step: quello, appunto, di coinvolgere e rendere protagonisti di questa vertenza sociale e civile le Amministrazioni e i Consigli comunali calabresi. Il Presidente Graziano: L’obiettivo dichiarato è quello di far arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri un’istanza ampiamente condivisa dal territorio che possa finalmente portare a compimento un’opera agognata da decenni.

 Sono circa 90 i Comuni calabresi del litorale ionico, compresi i capoluoghi di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e le due città dell’Area urbana Rossano-Corigliano, coinvolti dal CCI  in quella che la direzione nazionale del movimento definisce una vera e propria maratona per il riconoscimento del diritto alla mobilità, con un unico scopo: la realizzazione di una delle opere più importanti e strategiche per lo sviluppo economico e la crescita della nostra regione. 

Attraverso l’approvazione delle delibere – dichiara il Presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano (foto) – da parte delle Amministrazioni e dei Consigli comunali della Calabria Est daremo due segnali forti al Governo Renzi. Il primo, sicuramente più di attualità, per far capire che un ponte sullo Stretto di Messina è utile solo se prima viene risolta la grave questione infrastrutturale e dei trasporti interna alla Calabria. Il secondo segnale, per noi di valore morale e identitario, sarà quello di far capire a chi ci governa, una volta per tutte ed in modo roboante, che siamo stufi di piangere quotidianamente decine di morti lungo la statale ionica, la strada più pericolosa d’Europa. E tutto questo perché da decenni lo Stato, impassibile, continua a glissare colpevolmente sul problema SS 106. Noi, insieme agli enti locali – precisa Graziano – attraverso l’approvazione del deliberato, chiediamo impegni concreti e, soprattutto, che il Governo prenda coscienza dell’emergenza ed intervenga. Sappiamo già – chiarisce ancora il massimo rappresentante del CCI – che la strada da percorrere non sarà semplice. Ma sicuramente – conclude - non demorderemo e ci batteremo fino in fondo, Comune per Comune, finendo alle stanze del Governo, per pretendere dallo Stato un diritto che finora ci è sempre stato negato. 


di Redazione | 08/10/2016

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