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Rossano (Cosenza) - Il 27 giugno l’iniziativa culturale “ Il Codex che non c’ e’ ”


Lunedì 27 giugno, alle ore 19, il “ Cenacolo degli Artisti per il Codex ”, con il Patrocinio dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, del Comune di Rossano, della Regione Calabria, presenta, nella Chiesa di S. Bernardino, il “ Il Codex  che  non  c’ e’ ”. E’ noto che, dal 9 ottobre del 2015, il Codex Purpureus Rossanensis è stato incluso nel “Registro della Memoria del Mondo “ dell’ UNESCO: bene culturale, a oggi, unico in Calabria ad avere l’ambìto riconoscimento e, perciò, il più rappresentativo del territorio e della Regione, un giusto e doveroso riconoscimento, atteso dal 2007, che indica al mondo l’ Evangelario Rossanese e, quindi, Rossano quali patrimonio  bizantino  dell’ Umanità.

Esponenti qualificati del mondo della Cultura e dell’Arte del territorio si sono subito messi all’opera per preparare, accogliere e accompagnare il “ritorno” del prezioso Evangelario nella città di Rossano e nella Calabria del Nord-Est, dopo un lungo periodo trascorso a Roma presso l’ “Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario” (ICRCPAL) di Roma, dove è stato curato da muffe e funghi, restaurato e riportato al suo primitivo splendore.

E’ nata, così, un’idea ambiziosa, diventata ben presto un Progetto condiviso da noti artisti della città e del comprensorio, motivati a mobilitarsi come avanguardia artistica e creativa, al fine di rendersi co-protagonisti di una forte, originale e forse irripetibile iniziativa in occasione del rientro a Rossano del RossanensisPurpureusCodex.

Convenimmo tutti nei numerosi “Cenacoli d’Arte per il Codex”, che l’Arte si può e si deve mettere al servizio della valorizzazione del nostro Codice, che gli Artisti debbono dare testimonianza non solo di intelligenza creativa, ma anche di amore personale, volontario, gratuito, e debbono cercare una comunanza di sentimenti e una sintesi unificante inclusiva, mettendosi a disposizione di un progetto comune e condiviso.  Convenimmo, altresì,che è necessario e urgente, nell’attuale fase complessa e travagliata della storia di questo territorio, ricca di inquietudini, ma anche di speranze, mettere al centro della vita sociale la Cultura, l’Arte, la Bellezza, come valori umanistici, risorse economiche, finalità di un progetto di sviluppo locale sostenibile, capaci di vincere la rassegnazione e l’immobilismo, di ri-avviare processi virtuosi di reattività sia della coscienza individuale e collettiva sia dell’economia locale, di fare ripartire il territorio mettendolo all’attenzione nazionale e internazionale.

Ha preso, così, corpo nel “ Cenacolo  degli  Artisti  per  il  Codex ”  il Progetto d’Arte denominato " Il CODICE CHE NON C'E' ". 

    Mentre i pittori, sconosciuti, delle 15 miniature del CodexPurpureusRossanensis, ossia del “ Codice che c’è ”, hanno illustrato momenti significativi dei Vangeli di Matteo e Marco, viceversa, i nostri Artisti, consapevoli della grave perdita nell’Evangelario di Rossano dei Vangeli di Luca e Giovanni e delle connesse miniature, hanno dato fondo alla loro immaginazione e alla loro creatività;  pertanto, essi, dopo avere letto e selezionato i principali avvenimenti e messaggi di quei Vangeli mancanti, hanno illustrato gli stessi mediante 28 dipinti, una campionatura “bella e preziosa” di illustrazioni del “Codice che non c’è”.

“In occasione del rientro del CodexPurpureusRossanensis - scrive l’Arcivescovo di Rossano-Cariati, Giuseppe Satriano, “i nostri Artistihanno voluto realizzare un progetto di alto profilo culturale, Il Codex che non c’è, coinvolgendo le proprie capacità a servizio di un momento storico per la nostra Chiesa diocesana, per la nostra città di Rossano e per l’intero territorio.Quanto si potrà ammirare di persona nell’accostarsi alle opere  è: desiderio, percezione, luce, narrazione, tratto che si fa parola, colore che si trasforma in calore interiore.Poliedrica e significativa è l’opera realizzata dal “Cenacolo degli Artisti per il Codex”, che vuole contribuire a raffigurare pagine evangeliche non presenti nel CodexRossanensis.L’intento mi sembra riuscito e diviene testimonianza di un coinvolgimento appassionato, con cui si corona bellamente l’evento del ritorno a casa di questo prezioso, inestimabile, Evangelario purpureo.La nobiltà del manufatto bizantino non lascia perplessità su quanto la storia ci chiede. Esso è Parola di quel Dio che ha scelto la carne umana come ricettacolo della sua presenza. L’infinitamente grande che viene ospitato dall’infinitamente piccolo.Tutto racconta del mistero ineffabile della bellezza, che prende forma, sembianza, luce, nella dinamica del dono, dell’amore.Anche l’opera realizzata dai nostri Artisti risente di questo pregevole cammino intessuto della logica del dono.A loro la gratitudine di questa Chiesa e di coloro che, cogliendo il bello, sapranno godere di quanto realizzato. Una particolare menzione va all’esimio Professor Francesco Filareto, ideatore e moderatore del progetto artistico”.

 

 

La Collettiva di dipinti sul “Codice che non c’è” sarà presentata nell’austera cornice della Chiesa quattrocentesca di San Bernardino il 27 giugno 2016, alle ore 19:  essa affiancherà e accompagnerà il “Codice che c’è ” nei prossimi mesi, anche con un “Catalogo d’Arte” e, attraverso la gratuita donazione dei loro dipinti,nell’auspicabile istituzione di una Pinacoteca diocesana.

 

I 28 Artisti del “Cenacolo per il Codex”, autori delle illustrazioni pittoriche dei passi evangelici di Luca e Giovanni, sono:

Antonio D’Amico, Emanuele Attadia, Pietro Attadia, Milena Crupi, Gaetano De Simone, Ercolino Ferraina, Carmine Gedeone, Ernesto Graziano, Imma Lavorato, Ornella Mamone Capria, Anna Marinaro, Ermanno Marino, Antonella Milito, Liliana Misurelli, Amalia Perrone, Bina Pranteda, Francesca Romano, Umberto Romano, Maria Grazia Sangregorio, Sasà Santalucia, Pino Savoia, Natalino Scino, Patrizia Sergio, Sonia Quercia, Riccarda Stabile, Antonella Vincenzo, Lucietta Visciglia, Giuseppe Voltarelli.

 


di Redazione | 24/06/2016

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