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Rende (Cosenza) - “Maledetto colui che è solo”, Luca Scalco ha tenuto un seminario ricco di emozioni


di MARIA GABRIELLA CERCHIARA - Nel 2013 Mauro Ermanno Giovanardi pubblica il disco “Maledetto colui che è solo”  realizzato insieme al Sinfonico Honolulu, orchestra italiana di ukulele, Targa Tenco come miglior album dell’anno; il materano Dario Vignola fa dell’ukulele amplificato lo strumento pop-rock per eccellenza; James Hill ne codifica lo studio in un metodo utilizzato su scala mondiale. Questi tra i tanti esempi che il vulcanico Luca Scalco, responsabile commerciale di Aquila Corde Armoniche per la vendita degli strumenti del negozio online più grande d’Europa, il “Mercatino dell’Ukulele”, ha citato durante il seminario tenutosi nei giorni scorsi presso la sala concerti di ISound di Rende.  Diretto, simpatico e molto coinvolgente, jeans e maglietta, barba incolta e scarpe da ginnastica, l’astuto menestrello Luca è animato da una gioia ed una passione incontenibili e, in pochi minuti, l’intero uditorio di professionisti e neofiti è rapito dalla sua istrionica esuberanza. L’interesse è elevato e, in un attimo, ecco realizzato il giro di Do con l’accordo di settima “che è un po’ jazz e fa figo”, la tecnica del finger picking e della tripletta usata nel ragtime, nel jazz, nel rock e nel pop e che Luca porge all’uditorio per il tramite della filastrocca veneta “Toki de pan”, che ben si presta ritmicamente alla gestualità della tripletta. L’ilarità si respira a piene mani ed è facile immaginare Luca Scalco in un contesto dedicato ai più piccoli. “Avvicinare i bambini ad uno strumento facile e divertente quale l’ukulele – afferma Luca sostenuto da Elvira Dieni che tanto ha creduto in questo incontro - crea un entusiasmo incredibile”.  Alla domanda “Pensi ci sia in futuro la possibilità che l’ukulele attiri l’attenzione dei bambini?” Luca risponde con un sorriso seducente e un bagliore negli occhi: “Non solo ci sarà un futuro, ma c’è un presente che ci dà molta fiducia: intensi sono i corsi di formazione per gli insegnanti e numerosi i progetti all’interno delle scuole. Il Festival di Vicenza di giugno, ad esempio, prevede una tavola rotonda tra docenti e specialisti della formazione per approfondire criticità e possibili sviluppi”. Non resta dunque che augurare un prosieguo più che luminoso agli astanti poiché, se il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore, il bello dell’ukulele è che quando entri in empatia con il suo mondo, suggestioni e magnetismo diventano un tutt’uno, e si rinnovano i processi di connessione emotiva attraverso i quali ci si sente parte significativa di una comunità.

 


di Redazione | 01/05/2016

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