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Crosia (Cosenza) - Inchiesta giornalistica su viabilità e trasporti da e per Mirto. Gli utenti della strada: Migliorare le infrastrutture e i servizi


Lo sviluppo di un territorio passa, anche, attraverso la viabilità e i trasporti. Il bisogno oggettivo di offrire all’utenza servizi adeguati, confortevoli e sicuri. Attraverso una nostra inchiesta giornalistica abbiamo sentito il parere di coloro che quotidianamente sono i “fruitori della strada”. Insegnanti, dirigenti, studenti, avvocati che ogni giorno per motivi di lavoro o di studio sono costretti a percorrere i lunghi serpentoni di asfalto da e per Mirto Crosia. Dalle loro affermazioni emerge chiaramente la necessità di interventi urgenti per migliorare i servizi e le condizioni infrastrutturali di un territorio, il basso Jonio cosentino, che ha le potenzialità e la voglia di diventare una valida realtà, anche, da un punto turistico. Di seguito si riportano i pensieri di alcuni cittadini che giornalmente partono o arrivano a Mirto: Rosina Vennari, avvocato, ha sottolineato che “i disagi che ogni giorno  deve affrontare chi viaggia per vari motivi, ma soprattutto per chi si reca al lavoro presso gli uffici giudiziari sono molteplici, rappresentati soprattutto dal fatto che i mezzi di trasporto per raggiungere Castrovillari sono pressoché scarsi e poco agevoli”. E ha spiegato: “Per raggiungere Castrovillari, l’unico mezzo di comunicazione è rappresentato da un pullman  con orari non compatibili con quelli di un orario di lavoro flessibile, quindi, per arrivare a destinazione, ogni giorno si è costretti a utilizzare l’automobile e a percorrere  prima la Strada statale 106, strada pericolosa definita appunto “Strada della morte”, e poi imboccare una strada provinciale interrotta in diversi tratti per via di lavori attualmente sospesi”. L’avvocato Vennari coglie l’occasione per evidenziare che “l’accorpamento del Tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, anche per  questi grossi problemi di viabilità,  ha portato molti giovani colleghi a richiedere la cancellazione dall’albo degli avvocati  perché i costi, utilizzando il mezzo proprio, sono notevolmente lievitati”. Giuseppe Fusaro, docente di musica, a differenza degli altri intervistati egli non vive a Mirto ma, al contrario, viene nella cittadina ionica per motivi di lavoro. “Provengo da Acri”, ha detto “e viaggio sempre verso Mirto Crosia in quanto sono docente di pianoforte principale presso un istituto musicale cittadino”. E ha aggiunto che viaggia spesso in macchina, anche se a volte gli  capita di viaggiare con i pullman o con il treno. “Per quanto riguarda la viabilità con l'auto non trovo grosse problematiche a livello viario mentre per quanto concerne i trasporti pubblici riscontro un problema dovuto dal fatto che, nonostante le varie città siano collegate bene dai vari trasporti pubblici, ahimé gli orari che essi utilizzano non sono consoni alle nostre esigenze. Molte volte si è costretti ad arrivare molte ore prima dell'orario di lavoro essendoci solo una coincidenza. Basterebbe inserire una coincidenza in più la mattina e una in più il pomeriggio e si risolverebbe tutto”. Marianna Andreoli, assistente sociale, vive da pochi mesi la realtà crosimirtese. “Ho avuto però già la fortuna di apprezzare”, ha detto, le tante risorse e potenzialità di cui il paese dispone”. Il suo pensiero sui trasporti. “Beh, che dire, su questo aspetto sono molto delusa. Ho necessità di viaggiare molto spesso per motivi legati alla mia professione o soltanto per raggiungere il mio paese d’origine e le difficoltà sono tante”. E ha aggiunto: “Andare semplicemente a Cosenza per seguire un corso di formazione è un miraggio, i treni sono fatiscenti, per non dire inesistenti, le corse con gli autobus devi sempre sperare di non perdere quelli che partono all’alba altrimenti resti a Mirto. E se in estate, un turista, magari anziano, che viene nel nostro territorio per godere delle sue bellezze naturali, decidesse di fare un giro nei paesi limitrofi o nel capoluogo di provincia, quali opportunità avrebbe? Allo stesso modo cittadini che hanno la necessità di spostarsi per visite mediche o altro. Per esperienza personale ritengo di poter affermare poche o quasi nulla. Credo”, ha concluso, “tutti noi dobbiamo assolutamente attivarci affinché anche l’agio dei trasporti sia pienamente riconosciuto come nostro diritto”. Mena Chiarelli, studentessa universitaria, ha spiegato: “Io che da un paio di anni viaggio per motivi di studi, mi sono resa conto che non è possibile in un paese con la presenza di studenti universitari ci siano poche corse per raggiungere l’università mettendo la sveglia  all’alba o in alcuni casi recarsi nei paesi limitrofi per prendere l’autobus, per arrivare poi in facoltà, alcune volte in ritardo o con l’acqua alla gola per fare esami o seguire corsi”. E ancora. “Per quanto riguarda il treno non ho avuto esperienze dirette, ma so che molti utenti si sono trovati in situazioni di disagio Penso che, chi di competenza dovrebbe aumentare il numero delle corse per creare un servizio più efficiente e soddisfare le esigenze degli studenti e dei lavoratori”. La Chiarelli è fiduciosa e spera “che in futuro questi disagi vengano superati”. Per Fabio Pugliese, ingegnere, nonché presidente dell’Associazione “Basta vittime sulla Ss 106”, la suddetta arteria stradale “è la principale via di comunicazione per Crosia. Lo stato comatoso in cui versa penalizza fortemente le aziende perché  gli imprenditori hanno difficoltà enormi a far viaggiare i propri prodotti. Allo stesso tempo la sua pericolosità e, quindi la sua difficile percorrenza, danneggia il turismo che proprio per questa ragione è sempre meno presente”. Dunque, a giudizio dell’ingegnere Pugliese “piccoli interventi, peraltro alcuni ottenuti grazie alla nostra associazione, cercano di attenuarne la pericolosità ma la determinazione che deve continuare ad animarci deve essere quella di pretendere e ottenere una nuova e moderna uva di comunicazione”. Per Mirella Pacifico, docente e consigliere nazionale dell’Uciim, (Unione cattolica italiana insegnanti dirigenti e formatori) “è indecente una Statale come la 106 che di fatto finisce a Rossano e che fino a Reggio Calabria è una corsa a ostacoli di ogni genere, peggiorata dalle numerose rotonde, veramente pericolose perché appaiono all’improvviso mentre si cammina su percorsi extraurbani”. A giudizio della professoressa Pacifico “i limiti di velocità, assurdi perchè non si può andare su una statale a 60 Km/h per pochi metri per poi poter riaccelerare, mettono a rischio la propria vita e quella degli altri”. E ancora. “Personalmente per i miei viaggi a Roma questa strada mi costringe a prendere gli autobus anziché l’aereo da Crotone”. E ha sottolineato “la mancanza di vari treni a lunga percorrenza”. Ha concluso affermando che “dovremmo essere veramente indignati: la Freccia Roma – Verona impiega 3 ore per effettuare 600 km, mentre noi, per percorrerne 500 impieghiamo 7/8 ore di autobus”. Don Giuseppe De Simone, sacerdote e docente presso il seminario regionale di Catanzaro, viaggia sistematicamente da Mirto fino al capoluogo di regione. “Il nostro”, ha detto, nel campo della viabilità presenta molte carenze, dovute alla mancanza di un’adeguata e sicura viabilità, specialmente  riguardo alla Ss 106. Da quasi quarant’anni la vecchia superstrada si è bloccata a Rossano, per cui l’intero tracciato Rossano – Mirto – Cariati - Crotone non è stato adeguato e passa attraverso i centri abitati. Pur avendo fatto diversi lavori di risanamento rimane pericolosa e inadeguata”. Don Pino De Simone, ha fatto riferimento alla linea ferroviaria. “E’ a un solo binario, diverse corse sono state abolite e siamo distanti anche dagli aeroporti. Questa zona jonica è tagliata dalle comunicazioni veloci con i centri più importanti e quindi penalizzata anche dal punto di vista turistico e culturale. Per non parlare poi della viabilità interna che collega i piccoli centri.  Per Concetta Maniscalco, impiegata, “le condizioni della viabilità nella tratta ionica sono disastrose”. Ha sottolineato che “Trenitalia ha da tempo deciso di tagliare fuori dai propri progetti di potenziamento la linea Sibari – Crotone. Sono state ridotte le corse e le fermate, in particolare quelle che interessano i pendolari”. Ha spiegato che “la corsa della mattina arriva a Crotone in largo anticipo rispetto all’orario di apertura degli uffici. Anche quella del rientro pomeridiano costringe a circa un’ora di attesa, questo perché vi è un unico treno”. Secondo la signora Maniscalco “bisognerebbe aggiungere altre corse. L’alternativa sarebbe la Statale 106, inadeguata ai tempi, piena di insidie e autovelox”. Il suo auspicio è che “la classe politica si interessi concretamente a migliorare le strade, i servizi e la linea ferroviaria, per potenziare il territorio e, quindi, il turismo”. Anche tanti ragazzi che da Mirto frequentano le scuole a Rossano hanno evidenziato numerosi disagi. “Mi devo alzare sempre presto per essere a scuola alle 8.10”, ha commentato Maria (nome di fantasia essendo minorenne). Dalla mia scuola devo uscire ogni giorno 20 minuti prima per poter giungere a casa a un’ora decente. Eppure sono soltanto 12 km” Invito gli amministratori locali e le compagnie di trasporti a sedersi a un tavolo per pianificare meglio gli orari degli autobus. Soprattutto per il ritorno”.


di Redazione | 24/03/2016

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