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Crosia (Cosenza) - Il preside Carrisi scrive una lettera aperta alla comunità parrocchiale del “Divino Cuore di Gesù”


di ANTONIO IAPICHINO - Il dirigente scolastico emerito, nonché, compositore e per numerosi anni direttore della Schola cantorum della parrocchia “Divino Cuore di Gesù” di Mirto, Giuseppe Carrisi, ora lontano dalla Calabria, ha scritto una lettera aperta indirizzata al parroco, don Umberto Pirillo, ai “suoi” ragazzi e all’intera comunità parrocchiale. Attraverso una missiva ha esternato i suoi nobili sentimenti e l’affetto che prova per la propria città e la parrocchia in cui è vissuto e ha operato attivamente per numerosi anni. Nella cittadina ionica ritorna durante l’estate. Il suo arrivo a Mirto, ogni anno,  rappresenta motivo di gioia per tante persone.  Nello scorso mese di novembre la parrocchia “Divino Cuore di Gesù”, nell’ambito della quarta Festa in onore di Santa Cecilia, ha celebrato un florilegio carrisiano (nella foto), con i numerosi brani scritti dall’esimio professore. Una sorta di “enciclopedia musicale”. Diverse composizioni sono state create in dialetto. , ha commentato il parroco, don Umberto Pirillo, >. In occasione dell’evento, considerato l’elevato numero dei pezzi scritti da Carrisi, non è stato facile  fare una selezione. Il criterio è stato quello di seguire le tappe della vita di Cristo. Oggi anno il preside Carrisi ha caratterizzato le notti di Natale con le ninne nanne a Gesù Bambino. La comunità parrocchiale è fortemente legata al “suo compositore”. Un affetto fortemente ricambiato dall’esimio musicista. Di seguito si riporta la sua lettera aperta. <<Immerso in un’onda di commozione mai vissuta,  mi rivolgo alla comunità parrocchiale che mi ha cullato per tanta parte della mia vita e nella quale ho riversato i risultati dei doni, immeritati che il Signore nella Sua immensa bontà mi  ha voluto affidare. Certo, avrei potuto dare tanto, ma tanto di più, ma i miei limiti umani me lo hanno impedito. Sono stato presente soprattutto in mezzo ai giovani, che ho visto sempre disponibili, attenti, rispettosi più del necessario: hanno arricchito il mio essere di stupende sensazioni e di esperienze di grande spessore. Sono stati i miei ispiratori e i più appassionati esecutori delle mie opere. Li ho visti bambini, adulti, coniugati, padri e madri che hanno fatto proseguire ai figli il loro cammino. E’ indescrivibile l’emozione che mi assaliva quando vedevo e sentivo genitori e figli che cantavano nello stesso coro.Il nostro era un coro del quale faceva parte chiunque: intonati e stonati Questi ultimi, comunque, dopo un po’ di tempo diventavano intonati. Ricordo che S. E. Monsignor Serafino Sprovieri mi chiese di fare un bel coro polifonico: risposi che così avrei perso più della metà dei miei ragazzi e quello non era il mio scopo. Io volevo che i giovani di Mirto trovassero un punto d’appoggio, un luogo - e l’asilo delle suore fu provvidenziale, in quel momento – dove incontrarsi, essere aiutati nella conoscenza di Cristo, discutere dei loro problemi, suonare, cantare, recitare: divertirsi, insomma,  in modo sano. E non posso non ricordare il nostro caro monsignore, don Pietro De Simone, che mi invogliò ad interessarmi dei giovanie mi sostenne sempre durante questo cammino. Tante e tante altre cose potrei raccontare, ma mi fermo qui. Grazie, grazie e ancora grazie a tutti per il meraviglioso concerto eper il pensiero così generoso che mi avete voluto donare. Non merito tanto! Un grazie particolare è per il carissimo don Umberto Pirillo, che piano piano e senza fare rumore mi è entrato nel cuore. E’ una ricchezza per la nostra comunità. Se il Signore lo ha voluto come nostro pastore vuol dire che ha le qualità necessarie per guidare le nostre anime. Il Signore non sbaglia mai. Auguri di un santo e felice Natale a tutti, specialmente ai giovani e, in modo ancor più particolare ai miei “giovani vecchi” che non potrò mai dimenticare. Al coro intitolato al  caro Pino Mauro (che bella scelta! ) raccomando ( se mi posso permettere ) di cantare pensando di essere davanti al Signore e di offrirgli  con gioia e tanto sentimento non dei canti, fatti di note e parole, ma un serto di preghiere. Di nuovo grazie e auguri. Giuseppe Carrisi>>


di Redazione | 16/02/2016

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