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Amantea (Cosenza) - Concluso 1° congresso Aprocal e 32° congresso Aapi


Si sono conclusi i lavori del 1° congresso dell’apicoltura professionale calabrese Aprocal e 32° congresso a livello nazionale dell’apicoltura professionale Aapi. Una manifestazione calabrese a respiro internazionale presso il Centro congressi La Principessa, ad Amantea dal 4 al 7 febbraio. L’evento  – promosso da Aprocal (Apicoltori Produttori Calabresi) da Aapi (Associazione Apicoltori Professionisti Italiani), Unaapi (Unione Nazione Apicoltori Professionisti Italiani) e con il patrocinio della Regione Calabria, Comune di Amantea e Comune di Cleto è rivolto agli apicoltori e ai tecnici delle associazioni apistiche – ha avuto come finalità quella di discutere del contrasto alle emergenze parassitarie che nell’ultimo decennio attanagliano il settore dell’apicoltura attaccando e sterminando colonie apifere. I parassiti in questione sono l’ “aethina thumida” e la “varroa” – provenienti dal Sud Africa – insetti letali che stanno mettendo in pericolo il settore apicolo di Italia, Germania, Francia, zone intere dell’Australia, Stati Uniti e piccoli nuclei del Sud America. Il 4 febbraio, ad aprire il tavolo dei lavori congressuali: Francesco Panella (Presidente UNAAPI), Claudio Cauda (Presidente AAPI) e Gaetano Mercatante (Presidente APROCAL), concordi sul costruire, attraverso l’associazionismo, un percorso etico fatto di legalità e onestà atto a costituire una filiera di produzione limpida e affrontare al meglio fenomeni critici come quello dell’attacco parassitario alle api, attraverso la conoscenza e l’informazione costante. A far le veci della Regione Calabria l’on.le Mauro D’acri, consigliere regionale e la dott.ssa Carmen Barbalace, Assessore allo Sviluppo economico e promozione delle attività produttive i quali hanno discusso della Legge per l’apicoltura, fornendo delle prime indicazioni per un piano operativo calabrese di contenimento del nuovo parassita delle api. Ad oggi il settore dell’apicoltura soffre di restrizioni legislative che limita la categoria degli apicoltori nelle procedure consone. “Abbiamo approvato il PSR, il piano di sviluppo rurale presentato a Bruxelles,  con una particolare attenzione nell’investimento di questo settore” – dichiara Mauro D’Acri. E prosegue: “Ci adopereremo per risolvere l’emergenza causata da questi insetti e supportare gli apicoltori. Ci sono molti giovani che si stanno avvicinando a questo settore ed è per questo che ne incitiamo lo sviluppo. Stiamo lavorando affinché la Giunta Regionale approvi una legge sulle api”.   Una full immersion di tavoli congressuali a cui hanno presenziatopiù di 500 apicoltori – provenienti da tutte le parti d’Italia ­­­­­­– per dibattere e confrontarsi con le più eccelse menti del settore apicolo nazionale e internazionale: esperti e autorità provenienti dal nord Italia, Francia , Germania e Australia hanno illustrato strategie di difesa e trattamenti alternativi per arginare e prevenire la proliferazione dei parassiti delle api, attraverso studi sul campo - frutto di lunghe ricerche su arnie e alveari sottoposti a diversi climi e stabiliti in vari habitat - atti a comprovare nuove soluzioni per contrastare un’emergenza divenuta ormai incontenibile.Il confronto con gli studi esteri, ha messo in luce metodi fallimentari reiterati ormai da anni sul territorio calabrese. Soluzioni immediate, come quella di bruciare alveari, arnie e materiale apistico infettato sembrano non far altro che procrastinare il problema. Il monitoraggio degli alveari, l’utilizzo di trappole e nuovi acidi organici, sono invece le nuove soluzioni alternative all’uso di pesticidi, medicinali e roghi, idonee a salvaguardare un’agricoltura prettamente biologica ed a circoscrivere una piaga che sta portando inesorabilmente alla moria crescente di api e all’inquinamento del miele. Un evento che oltre a trarre delle conclusioni proficue ha evidenziato aspetti e criticità cui l’apicoltura – a livello locale e nazionale - dovrà far fronte, pena il declino graduale del settore.Politica, associazioni e autorità sanitarie i tre attori che dovranno dialogare maggiormente affinché la produzione di miele non venga seriamente posta a rischio dalle minacce parassitarie attuali. UNAAPI, AAPI E APROCAL lanciano un appello: “abbiamo bisogno che si faccia rete per uscire da un’emergenza che sta colpendo una buona fetta dell’apicoltura mondiale. Perciò chiediamo alle istituzioni che si attuino provvedimenti che permettano agli apicoltori maggior azione in questo settore. Chiediamo inoltre maggiori controlli da parte delle autorità sanitarie. Una delle ipotesi più attendibili riguarda l’arrivo in Calabria del parassita aethina thumida, che potrebbe essere sbarcato clandestinamente da una delle navi merci di passaggio a Gioia Tauro, il più grande terminal per trasbordo del mar Mediterraneo nonché volano dell’economia calabrese”. Alcune merci, come legname e varie, in Italia non sono soggette a controlli da parte delle autorità sanitarie. Studi effettuati su del legname proveniente dal Sud Africa hanno infatti comprovato la presenza dei parassiti. Anche Nicholas Annand – Responsabile per lo sviluppo apistico nello Stato del Nuovo Galles del Sud, Australia, dichiara: “La Calabria ha poche speranze di risolvere il problema allo stato attuale in cui versa. Uno dei problemi riguarda come la politica sta gestendo l’emergenza. Le istituzioni non supportano adeguatamente gli apicoltori che – a loro volta – si apprestano ad utilizzare tecniche sbagliate come quella di appiccare roghi atti ad incendiare interi alveari. In questo modo, l’emergenza non troverà soluzione. Dovete gestire il problema in maniera diversa.”

di Redazione | 08/02/2016

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