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Crosia (Cosenza) - Svolto un convegno sul bullismo. Fenomeno analizzato da varie figure professionali


 Una valida azione formativa ha avuto luogo presso il palateatro comunale “Giacomo Carrisi” di Mirto. Un appuntamento su “Adolescenti devianti: bulli, vittime ed omessa prevenzione”. Metodologie di intervento in età evolutiva. L’iniziativa è stata pianificata dall’Associazione “Conciliamo”, con il patrocinio del Comune di Crosia. Ha moderato i lavori la giornalista Stefania Schiavelli. La giornata è stata introdotta dall’assistente sociale, Marianna Andreoli, ideatrice dell’appuntamento crosimirtese, che tanto si è spesa per la buona riuscita dell’evento. La Andreoli ha spiegato le varie tipologie di bullismo, partendo dalla diversificazione primaria del fenomeno, vale a dire, fra diretto e indiretto. L’azione deviante, in ogni caso, ha sottolineato la dottoressa Andreoli, è una forma di comunicazione. D’altronde, l’individuo non può non comunicare. Il sindaco di Crosia, Antonio Russo ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale e ha messo in risalto l’importanza della sinergia fra le varie agenzie educative. In primis la famiglia, quindi, la scuola e la parrocchia. L’Assessore comunale alla Cultura e Pubblica istruzione, Graziella Guido, ha fatto notare l’importanza dell’azione educativa nei confronti dei giovani individui. Il presidente dell’Associazione organizzatrice, Francesco Maria Madeo, ha spiegato che il sodalizio è partito a seguito di un progetto realizzato tramite il Gal Sila Greca. Un’associazione dinamica che mira a realizzare attività sociale e di mutuo soccorso.  La dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Crosia Mirto, Rachele Donnici, ha riferito che nella scuola che ella dirige non ci sono casi eclatanti di bullismo. La stessa dottoressa Donnici è del parere di dover effettuare campagne di prevenzione verso questo fenomeno. Il docente Pompeo Celestino, in rappresentanza della dirigente Ida Sisca dell’Istituto professionale cittadino,  ha fatto notare che non si può negare l’esistenza del bullismo. <<Cerchiamo>>, ha detto, <<di risolvere, volta per volta, le singole ribellioni dei ragazzi>>. Il professor Francesco Bruno, criminologo clinico, psichiatra e docente universitario presso La Sapienza di Roma e l’Università della Calabria, ha spiegato che in passato era più semplice distinguere il bene dal male. Bruno ha puntato molto sull’importanza della famiglia per combattere il fenomeno del bullismo. Sergio Caruso, criminologo clinico, pedagogista esperto dei minori, docente Master Criminologia  Calabria, ha trattato i digit nativi. Ha evidenziato i limiti e i rischi di Internet sui minori. <<Ormai, ci sono più casi di cyber bullismo, piuttosto che casi di bullismo concreto>>. Ha riferito, fra l’altro, le caratteristiche del bullo. Francesco Madeo, avvocato, ha parlato del volontariato e delle prestazioni gratuite che esso offre alla comunità sociale. Ha spiegato che in passato il volontariato era legato ai partiti, alle parrocchie e ai sindacati. Negli anni si è trasformato diventando un soggetto “alla pari” delle altre forze sociali e politiche. Dora Mauro, presidente dell’Osservatorio nazionale diritto di famiglia, ha trattato l’aspetto penale legato al bullismo. Ha parlato delle minacce e delle violenze sessuali. Si è soffermata sulle violazioni in ambito penale e civile. Don Giuseppe Ruffo, parroco “San Giovanni Battista” di Mirto ha fatto notare che la parrocchia che egli guida da tre anni porta avanti iniziative e convegni per contrastare il fenomeno del bullismo. <<Il dialogo>>, ha detto, <<non deve mai mancare>>. Si sta occupando di questo aspetto a seguito di alcuni casi che ha notato nella comunità parrocchiale. Giuseppe Graziano, consigliere regionale della Calabria ha considerato l’aspetto da un punto di vista politico. <<E’ necessario che ci siano interventi forti da parte di chi governa>>.   

di Redazione | 02/02/2016

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