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Castrovillari (Cosenza) - XXX Estate internazionale del folkore e del Parco del Pollino, dal 16 al 23 agosto a castrovillari Perù e Macedonia


Le sonorità dell’arpa Andina, e di quelle del violino, hanno accompagnato i riti religiosi e sciamanici dei “ Danzantes de Tijeras” ovvero i “ Danzatori con le forbici” ,  del Perù  che hanno aperto la quinta serata della 30^ Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino a Castrovillari, manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale “Gruppo Folk Città di Castrovillari” e sostenuta dalla locale Amministrazione Comunale, dal Parco del Pollino, dalla Regione Calabria, dalla Provincia di Cosenza, dall’Associazione ACT ( Ambiente, Cultura, Turismo) e da numerosi sponsor privati. Le origini si perdono nei miti ancestrali dei rituali sciamanici e recentemente l’Unesco,  ha voluto elevare a patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, costituendo un “ unicum” nel vasto patrimonio culturale latino americano e mondiale. Si narra che gli antenati di queste antiche popolazioni invocavano la benevolenza delle divinità ctonie e celesti mediante i particolarissimi riti sciamanici il cui culto era molto sentito dalle popolazioni , dapprima tollerate dagli Incas e poi decisamente osteggiate dai Conquistadores . I rituali sciamanici del Perù si sono intrecciati con la cultura ellenica e le tradizioni arcaiche della Macedonia che hanno di fatto segnato  il legame con la cultura di derivazione turca assorbita nei secoli dell'Impero ottomano. Questo piccolo Stato nei Balcani meridionale, con una forte componente albanese,  ha  incantato il popolo del festival con  dolci melodie e danze apparentemente quadrate con movimenti lenti iniziali che sono poi sfociate con il coinvolgimento dei tanti albanesi che vivono a Castrovillari; che è partito dal palco,dove sono stati coinvolti Tilde Nocera, coreografa ufficiale del festival ed il Patron Antonio Notaro, per poi proseguire sull’isola pedonale di Via Roma fino ad arrivare al percorso gastronomico de “ A Via Nova”. Una vera e propria esplosione di danze, canti e musica , espressioni che sono state condivise dal popolo del festival e  dagli stessi organizzatori, consapevoli che attraverso la lingua universale della musica e delle tradizioni popolari si perpetua un patrimonio inestimabile che è, poi, la “radice” storica di ciascuna nazione e delle varie identità che si sono generate in esse. A portare i saluti al pubblico del festival, l’assessore alla cultura, Angela Lo Passo.

di Redazione | 22/08/2015

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