We're sorry but our site requires JavaScript.

 L’Auditorium musicale dell’Istituto comprensivo Rossano 1 (sede “Leonardo Da Vinci”) è stato intitolato a Pasquale Costantino Levote. Durante la cerimonia si respirava un senso di approvazione e  condivisione. Stroncato a soli 52 anni il suo percorso di vita ha lasciato una traccia indelebile in tutti coloro che lo hanno conosciuto e non solo. Con l’intitolazione, si è inteso ratificare come primo atto dovuto e tangibile il contributo che il funzionario, l’intellettuale, il docente, l’artista, il poeta, il musicista delicato ha dato  non solo alla scuola ma alla società tutta, affinché nulla vada dimenticato. Queste le parole del dirigente scolastico Antonio Franco Pistoia. A sigillare l’evento, un breve ma coinvolgente concerto dell’orchestra da Lui stesso creata, diretta da Gabriella Cerchiara, coadiuvata dall’amico di sempre Salvatore Gabriele alla regia audio e video, e arricchita dalla presenza di ex allievi che hanno testimoniato il loro affetto per lo scomparso. Particolarmente commosse la moglie, Anna Sicilia e la figlia Marta nello svelare l’insegna a lui dedicata, coperta da un drappo rosso. Particolarmente commossi i relatori nel tracciare un profilo di così elevato spessore umano, professionale e artistico. Tutti concordi nell’identificare Pasquale Costantino Levote con la voce dell'impegno, dell'altruismo e della competenza, lontano dell'ipocrisia di chi millanta credito offrendosi e poi negandosi, sempre pronto a mettere a disposizione del mondo la sua esperienza e il suo tempo, quel tempo che per tanti è  così scioccamente sprecato in inutili teatrini di corte. Il suo contributo alla scuola?  Quello più alto: culturale, umano, professionale. Lo scrittore Gennaro Mercogliano, già preside, tra le lacrime ricorda i quasi venti anni trascorsi a lavorare insieme: Nicola Gratteri, Miriam Mafai, Rocco Taliano Grasso,  Pasquino Crupi, l'UNLA, gli incontri sulla legalità, il cineforum,  sfilate di moda, eventi multimediali, l'educazione carceraria, la politica quella alta e la musica, la sua sconfinata passione per la musica che lo ha condotto a fondare il LumenArtis Ensemble. “Un figlio – dice Mercogliano – un fratello, un amico straordinario, una persona leale che del tuo problema faceva la propria causa, un impegno d’onore in cui nobilmente riversava ogni propria energia, come un antico cavaliere senza macchia e senza paura”. Il ruolo di Pasquale nell’educazione carceraria e nella formazione degli adulti con il CTP è stata delineato dal Prof. Francesco Tateo: “A Lui devo la mia crescita professionale e umana nell’istruzione degli adulti. Mi manca tanto il responsabile del CTP, il collega della “Da Vinci”, il musicista, il politico appassionato, l’amico. Oggi sono felice che una parte dell’Istituto porti il Suo nome, a testimonianza di quegli ideali di accoglienza ed inclusione che tanto Gli stavano a cuore”. Oltremodo partecipato l’intervento del Dott. Natale Scalise nel ricordare le innumerevoli volte nelle quali Pasquale Costantino Levote ha offerto il suo aiuto nel sostenere l’AISNAF, abbracciando la causa come fosse sua. “Ricordare Pasquale - per l’avvocato Ettorino Zagarese (così lo ha sempre chiamato) – significa “celebrare un uomo giusto, con un così alto senso della giustizia da schierarsi senza eccezione in favore dei più deboli, e non con vuote parole ma con atti disinteressati e generosi, pagando spesso di persona.” Si muore davvero quando si è dimenticati, e Pasquale continuerà a vivere attraverso le sue opere, gli scritti, la musica, le sue riflessioni politiche ed i segni tangibili della gratitudine di chi ha avuto il privilegio della sua vicinanza, affinché possa continuare a parlarci “non di tutte le cose che sa, ma di tutte le cose che sente”, come garbatamente amava ripetere. L’evento è stato curato da “LaComunicazione” di Erminia Zuccaro.