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Sulmona (L'Aquila) - Svolto un forum sulle questioni del Mediterraneo. docenti di alcune Università del mondo a confronto


di GOFFREDO PALMERINI - Si è svolto dall’8 al 10 giugno scorso a Sulmona, presso l’ Hotel Santacroce Ovidius, il primo “Forum on Mediterranean Issues”, una riflessione a tutto campo e a più voci sulle questioni del Mediterraneo, spaziando dalle migrazioni alla geopolitica, dalla storia al cinema, dall’arte alla letteratura al teatro, dalle contaminazioni culturali all’economia e alle tradizioni dei popoli che affacciano sul mare che ha visto nascere e fiorire grandi civiltà della storia dell’umanità, ora preoccupante crogiuolo di tensioni, conflitti e migrazioni epocali. L’iniziativa, la prima di una serie che già si prevede di crescente interesse, si deve alla determinazione del prof. Franco Ricci, figlio di emigrati sulmonesi, docente di Letteratura italiana all’Università di Ottawa (Canada) ed animatore del Gruppo di Studi sul Mediterraneo. Di tali eventi il prof. Ricci ha grande esperienza, avendo per molti anni guidato l’AAIS (American Association for Italian Studies), l’associazione degli italianisti del Nord America della quale ora è Presidente emerito a vita. E questo primo Forum nella città di Ovidio, in omaggio alle proprie radici, secondo il prof. Ricci può preludere ad una progressiva espansione di tematiche e presenze da tutto il mondo di prestigiosi relatori che intorno alle Questioni del Mediterraneo possano serenamente riflettere e magari offrire occasioni di incontro utili al dialogo tra culture e civiltà, specie quelle che oggi sembrerebbero irrimediabilmente avviate ad uno scontro.    E comunque già nutrita è stata la partecipazione a questa prima edizione, che ha visto l’intervento su un ventaglio ampio di temi di qualificati relatori e docenti di varie discipline, provenienti da diversi atenei del mondo, rappresentando diverse nazionalità come il Canada, Stati Uniti d’America, Egitto, Libano, Turchia e Italia. Si sono infatti alternati, nelle varie sessioni del convegno, i professori Abdallah Obeid (Ottawa University), Lale Eskicioglu (Carleton University), Ecmel Ayral (Boğaziçi University), AyseTaylan (giornalista freelance di Istanbul), Cristina Perissinotto (Ottawa University), May Telmissany (Ottawa University), Walid El Khachab (York University), Shereen Abouelnaga (Università del Cairo), Graziella Parati (Dartmouth College), e Franco Ricci (Ottawa University). Tutte le sessioni del Forum si sono concluse con interessanti dibattiti. Nella serata del 9 giugno ha fatto visita al Forum il vice sindaco di Sulmona, Luisa Taglieri, che ha incontrato i relatori mostrando molto interesse per l’iniziativa e promettendo il sostegno della Municipalità per le successive edizioni del prestigioso evento. “La vostra presenza a Sulmona è un onore - ha dichiarato Luisa Taglieri - e vi ringraziamo di aver scelto la nostra città per questo appuntamento di incontro e confronto. E’ importante voler stare uniti nonostante la provenienza da territori diversi tra loro voi avete dimostrato che i problemi possono essere affrontati e risolti in tanti modi, tra cui il confronto. Il Comune si impegna affinché questa straordinaria esperienza del primo Forum possa essere ripetuta ogni anno e arricchita”.     Il pomeriggio dell’ultima giornata è stato dedicato a L’Aquila, per una visita alla città che chi scrive ha guidato. D’altronde è consolidata tradizione che il prof. Ricci porti nel capoluogo d’Abruzzo gli studenti delle sue annuali Summer School, per visitare i monumenti e le meraviglie di una delle città d’arte più belle d’Italia. Una consuetudine che neanche il terremoto ha interrotto. E particolarmente egli teneva a far conoscere L’Aquila ai relatori del Forum, sebbene la città soffra ancora pesantemente delle ferite del terremoto del 2009, per il quale il prof. Ricci, con la comunità abruzzese della capitale del Canada allora presieduta da Nello Scipioni e di cui egli è stato esponente, a suo tempo molto s’impegnò per raccogliere aiuti, poi destinati all’Istituto Cinematografico dell’Aquila e all’Associazione onlus di Camarda. Il gruppo dei convegnisti è giunto nel primo pomeriggio all’Aquila ed ha visitato la Basilica di Collemaggio, ascoltando con grande interesse la storia di Pietro del Morrone poi Celestino V, i puntuali riferimenti sulla singolare fondazione della città e sulla Perdonanza, il primo giubileo della Cristianità. Quindi un giro nel cuore della città ha fatto comprendere - non senza manifestazioni di grande stupore per la bellezza delle architetture, anche se ferite - quale fosse il pregio artistico dell’Aquila, che ne ha potuto dare un saggio in alcuni palazzi restaurati e particolarmente con la visita alla Basilica di San Bernardino, recentemente restituita agli aquilani dopo una preziosa opera di consolidamento e restauro. Infine una puntata alle 99 Cannelle, monumento simbolo della città laddove essa attinse il nome ed esercitò una delle industrie più floride dell’economia dei primi tre secoli, con l’arte della lana ed il “panno aquilano” commerciati in tutta Europa. Ancora una meraviglia per gli occhi degli ospiti, fortemente impressionati dalla singolarità della storia dell’Aquila, delle sue valenze architettoniche ed artistiche, dello stupendo contesto ambientale che le fa corona, della spiritualità che ha connotato la sua storia con presenza di figure di grande rilievo. Una chiusura del Forum, dunque, con stupore, un buon viatico per le prossime edizioni. Franco Ricci lo ha sottolineato con soddisfazione, anticipando che presto saranno in Abruzzo per un mese un gruppo di suoi studenti. Tanto per dire, quale sia l’attenzione degli Abruzzesi nel mondo per la propria terra e quali opportunità possono nascere coltivando con loro relazioni non occasionali. In questo campo la Regione, con adeguate politiche sull’emigrazione, molto può fare investendo sulle comunità abruzzesi nel mondo, vera miniera di talenti, amore per l’Abruzzo, ricchezza di umanità.   Franco Ricci è nato il 19 maggio 1953 a Caracas da genitori abruzzesi di Sulmona, emigrati in Venezuela. Nel 1954 la sua famiglia si trasferisce negli Stati Uniti, a Detroit, nel Michigan. Presso la Wayne State University di Detroit egli si laurea in Lingue (italiano e spagnolo) e nella Facoltà di Legge della stessa università si specializza in diritto internazionale. Prende poi un’altra laurea in Linguistica e Letteratura presso l’Università di Toronto e, sempre nello stesso ateneo, il dottorato (Ph.D.) con specializzazione in Letteratura e Cultura italiana. Il prof. Ricci ha insegnato 8 anni all’Università di Toronto, un anno alla Laurentian University di Sudbury (Ontario) e quindi, dal 1982, all’Università di Ottawa. Come visiting Professor ha insegnato nel Middlebury College (Vermont, Usa), alla McGill University (Quebec, Canada), tenendo per 3 anni corsi di Cinema, e al Colorado College (Colorado Springs, Usa), tenendo dal 1990 corsi estivi (Summer School) all’estero, in Italia e spesso in Abruzzo.   Per 6 anni è stato presidente dell’AAIS (American Association for Italian Studies), importante organismo che associa i docenti d’italianistica delle università del centro-nord America e ne era stato precedentemente per 6 anni il Segretario. Per il grande impulso dato sotto la sua guida all’Aais (www.aais.info), dal 2009 Ricci è stato nominato Presidente Emerito a vita. Corposo il curriculum, per libri editi, scritti su riviste letterarie, interventi in congressi e convegni pubblicati. Numerosi i riconoscimenti. Notevoli i suoi studi e le pubblicazioni su Italo Calvino e sulle opere del grande scrittore italiano, come pure da segnalare è la sua passione per il Cinema, la settima arte, per la quale tiene corsi d’insegnamento nell’ateneo della capitale del Canada. Se da un lato il settore della letteratura e della cultura italiana nel XX secolo, nei suoi molteplici aspetti, è per il prof. Ricci l’impegno preponderante, negli ultimi anni la sua attenzione si è andata man mano concentrando su questioni della cognizione umana e sulle differenze estetiche e pratiche del conflitto fra i campi semiotici di parole e immagini. Recente la pubblicazione di un suo libro sul famoso programma televisivo The Sopranos, dove esamina questioni di genere, potere ed estetica nel melting pot nella società americana del XXI secolo.

di Redazione | 12/06/2015

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