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Crosia (Cosenza) - L’ex assessore Santoro sollecita la Regione a ripristinare gli ospedali di Cariati e Trebisacce


L’ex assessore all’Ambiente e al Centro storico del Comune di Crosia, Francesco Santoro, ha preso spunto da una propria situazione familiare accaduta un paio di giorni addietro per sottolineare il bisogno oggettivo di intervenire con urgenza per migliorare la qualità dei servizi sanitari nel basso Jonio cosentino. L’ex amministratore ha raccontato che il papà, sessantenne, con trapianto cardiaco e renale, nella notte fra domenica e lunedì ha avuto problemi respiratori e si è recato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Rossano. Qui, ha riferito con amarezza il giovane Santoro, il papà è rimasto per quasi dieci ore su una barella. A un certo punto il genitore è andato in coma. Nel vedere il proprio padre in uno stato comatoso su una barella, non sono mancate reazioni di indignazione e, soprattutto, di preoccupazione da parte di Francesco Santoro e dei suoi familiari. Al papà è stata diagnosticata una polmonite e attualmente è ricoverato in rianimazione, presso lo stesso nosocomio rossanese. L’ex amministratore comunale di Crosia ha voluto esternare questa vicenda di carattere familiare, per sottolineare con forza il bisogno concreto di un intervento immediato da parte dei rappresentanti politici regionali nei confronti della sanità nel territorio. Santoro riconosce gli sforzi che vengono effettuati quotidianamente dagli operatori sanitari dell’ospedale Giannettasio, soprattutto nel Pronto soccorso. Una mole di lavoro esagerata, con poco personale. Per medici e infermieri non c’è tregua. La sala d’attesa del Pronto soccorso è sempre super affollata. Da qui l’appello al nuovo Presidente (fra l’altro della stessa cordata politica di Santoro), alla neo Giunta e ai consiglieri regionali, affinché, nell’attesa della realizzazione dell’agognato ospedale unico della Sibaritide, possano essere ripristinati ed entrare a pieno regime quelli che vengono definiti gli ospedali periferici, vale a dire, Cariati e Trebisacce, rispettivamente del basso e dell’alto Jonio cosentino. Solo cosi, ha aggiunto Francesco Santoro, si renderebbe più operativa la struttura rossanese e si darebbe alla popolazione la possibilità di poter usufruire del “diritto alla salute”. Lo stesso Santoro, inoltre, ha messo in risalto che ci sono paesi montani, come Bocchigliero o Longobucco da cui si impiega oltre un’ora per raggiungere Rossano. Dunque, l’istanza all’esecutivo regionale di intervenire e con la massima solerzia. Non si può più attendere. Servono provvedimenti celeri. 

di Redazione | 29/01/2015

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