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Corigliano Calabro (Cosenza) - Consiglio sulla fusione, accolta la richiesta di integrare la bozza di delibera


 Il Consiglio comunale monotematico venerdì 16 gennaio, chiamato a confrontarsi per deliberare sull'atto d'impulso per la fusione dei due comuni, ha rappresentato per la classe politica e la comunità cittadine un importante momento di grande maturità, responsabilità e partecipazione democratiche. La proposta di sospensione della discussione, della quale mi sono fatto interprete, ascoltando ed accogliendo le diverse valutazioni manifestate e motivate da tutti i gruppi consiliari, è stata approvata all'unanimità proprio perché vissuta da tutti i consiglieri come manifestazione civica di assoluto rispetto su una questione di portata storica sulla quale non poteva bastare una semplice e veloce alzata di mano, magari per ordine di scuderia o, peggio, per assecondare iniziative o regie di fatto esterne alle due istituzioni elettive coinvolte. È quanto dichiara il Sindaco Giuseppe Geraci (foto) ribadendo, anzitutto, la volontà sua personale e dell'intera assise civica di proseguire il percorso storico verso la fusione dei due comuni, sulla cui utilità e sui cui vantaggi non vi è stata né potrebbe esserci alcuna eccezione di nessuna natura.   Il nostro consiglio comunale - scandisce Geraci - ha fatto né più né meno che il consiglio comunale. Si è cioè interrogato al suo interno, interpretando naturalmente il ruolo di massima istituzione democratica cittadina, attraverso la massima libertà di espressione e di convincimenti personali e politici su un documento che si riteneva e che si ritiene non soltanto importante ma strategico per il futuro della città e del territorio. Avevamo del resto auspicato un dibattito il più possibile scevro da condizionamenti sia politici sia di altra natura. E lo avevamo fatto - va avanti il Sindaco -proprio in considerazione della straordinarietà e, ripeto, dell'importanza anche culturale di una questione, come quella della fusione, che esigeva ed esige più che l'allineamento di partiti o maggioranze su voti favorevoli o contrari, semmai la conoscenza, la consapevolezza e, quindi, l'adesione convinta e possibilmente unanime dei rappresentanti democraticamente eletti dal popolo delle due città. Non susciti pertanto alcuno scandalo - aggiunge - l'esigenza, manifestata da diversi consiglieri di maggioranza e di opposizione, di un ulteriore approfondimento sull'argomento, perché sarebbe come scandalizzarsi della stessa democrazia, delle sue regole e della libertà politica di ogni eletto. Tanto più quanto questa esigenza, che sostanzia lo stesso funzionamento delle istituzioni elettive, prende corpo e si manifesta, il che non accade spesso, su questioni cruciali come questa all'ordine del giorno delle due città. Già da lunedì prossimo (19 gennaio) - conclude GERACI - così come annunciato nella stessa serata di venerdì, prenderanno avvio tutte le iniziative necessarie, a cura dei capigruppo e delle competenti commissioni, per confrontarsi sulle diverse integrazioni emerse e da apportare alla bozza di delibera, soprattutto in tema di redistribuzione dei servizi e degli uffici; a partire - chiosa il Primo Cittadino - dalla proposta, motivata in diversi interventi bipartisan, relativa all'esigenza di rivendicare insieme a Rossano un nuovo sito per un palazzo di giustizia del comune unico, ripristinando e superando così la gravissima ferita territoriale aperta con l'ingiusta soppressione del Tribunale di Rossano.- 

di Redazione | 18/01/2015

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