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Corigliano Calabro (Cosenza) - Mercoledì la presentazione del libro “Poesia in conserva” di Anna Lauria


“Poesia in conserva”. Questo il titolo dell’ultimo libro di poesie di Anna Lauria, pubblicato da Ferrari Editore, che sarà presentato mercoledì 30 giugno prossimo alle ore 19, al “Lettere e Caffè Dulcamara” di Corigliano Centro. Organizzato dall’associazione artistico-culturale “Koinè”, l’evento sarà introdotto e coordinato dall’editore Settimio Ferrari. L’attore Placido Bonifacio e l’artista Epeo reciteranno alcune poesie con l’accompagnamento delle musiche del maestro chitarrista Saverio Schettini. Nel corso della serata, inoltre, - riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa di Ferrari editore - è in programma il vernissage  della mostra di poesia visiva “Grafemi DiVersi”,  nata in collaborazione fra Anna Lauria e l’associazione “Corigliano per la fotografia”con il patrocinio dell’Amministrazione comunale diCorigliano e della Regione Calabria, che farà da cornice alla manifestazione. «Fluttuazioni e migrazioni di segni ed elementi visivi – così si esprime la poetessa Anna Lauria nell’introdurre la mostra che farà da corollario alla presentazione del suo libro – dislocazione di alfabeti negli oggetti quotidiani, nella poesia dorsale e nella fotografia, visual poetry. “Grafemi DiVersi” è un percorso legato all’appercezione». L’editore Settimio Ferrari ha utilizzato le parole del poeta Corrado Calabrò, che ha curato la prefazione all’opera, per presentare l’evento: «Anna Lauria sa che “Non basta spezzare il pane in due // perché il gesto ci elevi. // Occorre aver fame // e negarsi il boccone”. È solo se e perché aspettavamo inconsciamente quel messaggio recatoci dalla poesia, che entriamo in sintonia con essa. Senza sintonia, senza empatia, non c’è possibilità d’intendere, di condividere, di fare nostro quello che il poeta (magari, anche lui, a sua volta inconsciamente) ci dice; o meglio quel “non detto”, che viene evocato da quello specifico “detto”. Il poeta deve accettare la solitudine come l’accettò Hölderlin, che pure giustamente dice che il poeta “è un dialogo”. È un dialogo perché se non si rapporta con gli altri, se non entra in comunicazione con loro, se si richiude nel solipsismo, nell’autoreferenzialità, la poesia resta allo stato di incubazione o peggio, di elucubrazione. Certo il modo di comunicare della poesia è del tutto particolare. La poesia – ha concluso Settimio Ferrari mutuando le parole di Calabrò – non parla in modo diretto; si esprime per analogia, per evocazione, per assonanza. È questo il modo di essere della poesia ed è attraverso questo modo di essere dei suoi versi che il poeta “c’è”».

di Redazione | 28/06/2010

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