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Pescara (Pescara) - Assegnati i premi del VI Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo - Premio Internazionale Emilio Lopez


Presso l’Aurum di Pescara si è svolta la cerimonia di premiazione delle migliori opere partecipanti alle sezioni in cui si articola la sesta edizione del Festival: - Concorso Abruzzodoc, sezione dedicata ai documentari che si occupano di tematiche legate al territorio abruzzese o girati in Abruzzo e/o realizzati da registi nati e/o residenti nella regione di qualunque durata prodotte dopo il 1° gennaio 2012. - Concorso documentari italiani d’autore PANORAMA ITALIANO, sezione dedicata alle opere italiane più interessante della passata stagione prodotte dopo il 1°gennaio 2013. - Concorso Internazionale VISTI DA VICINO, sezione dedicata a documentari da tutto il mondo prodotti dopo il 1°gennaio 2012. Concorso OPERA DIGITALE, sezione dedicata al cinema non documentario di frontiera e di riflessione, riservato a  medio e lungometraggi prodotti dopo il 1° gennaio 2012   La Giuria, composta da: - Roland Sejko, regista; - Silvia Luzi, Giornalista indipendente, autrice televisiva, regista; - Stefano Saverioni, regista, direttore della fotografia, producer ed editor; - Andrea Sangiovanni, docente di Storia Contemporanea presso la facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo - Giovanna Di Lello, regista di documentari, giornalista direttore artistico dal 2006 del festival letterario ‘Il Dio di mio padre’ dedicato a John Fante, ha assegnato i premi alle migliori opere dei concorsi internazionali: “Visti da Vicino” e “Opera Digitale”.  Miglior documentario “VISTI DA VICINOLIBRI E NUVOLE di Pier Paolo GIAROLO “Per la capacità di esplorare una realtà isolata e remota raccontando il cammino di persone di antiche radici e libri senza tempo, un cammino che diventa vaggio per l’affermazione della propria identità”   Miglior corto della sezione “OPERA DIGITALEMI OJO DERECHO di Josecho De Linares “Per il tocco delicato e silenzioso dello sguardo” - “For the delicate and silent touch of its insight”   La Giuria, formata dal pubblico che ha assistito alle proiezioni, svolte da marzo a giugno presso la Feltrinelli, ha scelto come vincitori delle sezioni “ABRUZZODOC” e “PANORAMA ITALIANO”: Miglior documentario “ABRUZZODOCELEGIA PER LA VITA di Germano Scurti Attraverso l’elegia di una persona di notevole spessore che è riuscita ad  esprimere le sue intuizioni innovative emerge, oltre il racconto ricco di suggestioni e ricostruito con attento e meticoloso lavoro di ricerca, un’immagine della  Pescara di ieri e una riflessione sulla Pescara di oggi. Miglior documentario “PANORAMA ITALIANOSEGNA CON ME di Chiara Tarfano “Per aver saputo raccontare in modo attento, sensibile ed efficace storie di vita quotidiana in cui l’affermazione della propria personalità permette di superare le difficoltà sociali”. L’Associazione A.C.M.A., organizzatrice del Festival, ha deciso di assegnare una MENZIONE SPECIALE al documentario CALLE CORTES di Antonella Deplano e Stefano Ricci della sezione  ABRUZZODOC  “Per essere riusciti ad analizzare la problematica del moderno consumismo in modo critico attraverso una visione originale e sensibile con immagini, suoni  e colori  di grande suggestione”.      Si è conclusa anche questa sesta edizione del Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo - Premio Internazionale Emilio Lopez che ha preso il via a Pescara a marzo organizzato dall'A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese). Il Festival è uno dei pochissimi in Italia dedicato esclusivamente al genere documentario. Il Festival, anche per dare la possibilità di una più ampia fruizione - e quindi non solo riservata agli amanti del genere -, si è articolato con proiezioni singole o di più lavori, senza ma superare le due ore circa. Si è voluto evitare quindi la “maratona” ovvero una serie di proiezione nel corso di una intera giornata che avrebbe impedito a moltissimi di poter seguire il Festival e anche di poter meglio apprezzare e “sedimentare” le singole proiezioni. Il Festival si svolge, infatti nel periodo compreso tra marzo e giugno. La manifestazione si propone di valorizzare e promuovere la diffusione, la conoscenza e la fruizione del cinema documentario sia italiano che internazionale, offrendo un’occasione per riflettere sulla contemporaneità attraverso una serie di punti di vista differenti che arricchiscano e mettano in discussione il proprio sguardo personale. Le sezioni in cui è stato articolato il Festival offrono la possibilità di avere, anno per anno, una ampia visuale sul genere documentario. Anche quest’anno sono state oltre un centinaio e provenienti da numerosi paesi europei ed extraeuropei, numerose le opere iscritte alle varie sezioni in cui si suddivide il Festival del documentario d’Abruzzo: L’Associazione A.C.M.A ha intrapreso nel 2007 il progetto del Festival per offrire al pubblico la possibilità di accostarsi alle tante forme di osservazione e di indagine della realtà nelle quali si articola il linguaggio cinematografico e per creare spazi di espressione per quegli autori e quei registi che con intelligenza e coraggio si cimentano nella narrazione e nell'analisi della realtà contemporanea. Senza la possibilità della “vetrina” dei festival, i documentari e i film di finzione più propensi alla riflessione e al ragionamento, le esperienze estetiche più di frontiera e meno legate all'industria, non avrebbero modo di resistere all'opprimente inaridimento dell'offerta culturale. Offerta culturale che non può più soddisfare le esigenze di un pubblico in realtà più attento e più preparato, aperto alla singolarità del cinema documentario come alla sperimentazione, alla ricerca, all'inventiva del digitale. Quest’anno il Festival ha “esteso” il suo nome da “Festival del documentario d’Abruzzo” a “Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo”. Una “sottolineatura” dovuta e voluta al cinema digitale. Il cinema che per necessità impiega poco budget e molto cervello, è in grado di registrare con la precisione di un sismografo i movimenti e i mutamenti di una società e della sua mentalità, affermandosi come la forma di espressione cinematografica più vivace ed eterogenea. Questo è vero innanzi tutto per il cinema documentario, cui il Festival del documentario d’Abruzzo si è esclusivamente dedicato fino ad ora. Ma è vero anche per il cinema digitale non documentario, il cinema che riflette sulla realtà ricreandola e non riprendendola. E' per questo che in questa sesta edizione al documentario  abbiamo deciso di affiancare anche una sezione speciale dedicata al cinema digitale indipendente riservata a  medio e lungometraggi  di finzione con spiccata forza di analisi.Presso l’Aurum di Pescara si è svolta la cerimonia di premiazione delle migliori opere partecipanti alle sezioni in cui si articola la sesta edizione del Festival: - Concorso Abruzzodoc, sezione dedicata ai documentari che si occupano di tematiche legate al territorio abruzzese o girati in Abruzzo e/o realizzati da registi nati e/o residenti nella regione di qualunque durata prodotte dopo il 1° gennaio 2012. - Concorso documentari italiani d’autore PANORAMA ITALIANO, sezione dedicata alle opere italiane più interessante della passata stagione prodotte dopo il 1°gennaio 2013. - Concorso Internazionale VISTI DA VICINO, sezione dedicata a documentari da tutto il mondo prodotti dopo il 1°gennaio 2012. Concorso OPERA DIGITALE, sezione dedicata al cinema non documentario di frontiera e di riflessione, riservato a  medio e lungometraggi prodotti dopo il 1° gennaio 2012   La Giuria, composta da: - Roland Sejko, regista; - Silvia Luzi, Giornalista indipendente, autrice televisiva, regista; - Stefano Saverioni, regista, direttore della fotografia, producer ed editor; - Andrea Sangiovanni, docente di Storia Contemporanea presso la facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo - Giovanna Di Lello, regista di documentari, giornalista direttore artistico dal 2006 del festival letterario ‘Il Dio di mio padre’ dedicato a John Fante, ha assegnato i premi alle migliori opere dei concorsi internazionali: “Visti da Vicino” e “Opera Digitale”.   Miglior documentario “VISTI DA VICINOLIBRI E NUVOLE di Pier Paolo GIAROLO “Per la capacità di esplorare una realtà isolata e remota raccontando il cammino di persone di antiche radici e libri senza tempo, un cammino che diventa vaggio per l’affermazione della propria identità”   Miglior corto della sezione “OPERA DIGITALEMI OJO DERECHO di Josecho De Linares “Per il tocco delicato e silenzioso dello sguardo” - “For the delicate and silent touch of its insight”   La Giuria, formata dal pubblico che ha assistito alle proiezioni, svolte da marzo a giugno presso la Feltrinelli, ha scelto come vincitori delle sezioni “ABRUZZODOC” e “PANORAMA ITALIANO”: Miglior documentario “ABRUZZODOCELEGIA PER LA VITA di Germano Scurti Attraverso l’elegia di una persona di notevole spessore che è riuscita ad  esprimere le sue intuizioni innovative emerge, oltre il racconto ricco di suggestioni e ricostruito con attento e meticoloso lavoro di ricerca, un’immagine della  Pescara di ieri e una riflessione sulla Pescara di oggi.           Miglior documentario “PANORAMA ITALIANOSEGNA CON ME di Chiara Tarfano “Per aver saputo raccontare in modo attento, sensibile ed efficace storie di vita quotidiana in cui l’affermazione della propria personalità permette di superare le difficoltà sociali”. L’Associazione A.C.M.A., organizzatrice del Festival, ha deciso di assegnare una MENZIONE SPECIALE al documentario CALLE CORTES di Antonella Deplano e Stefano Ricci della sezione  ABRUZZODOC  “Per essere riusciti ad analizzare la problematica del moderno consumismo in modo critico attraverso una visione originale e sensibile con immagini, suoni  e colori  di grande suggestione”.      Si è conclusa anche questa sesta edizione del Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo - Premio Internazionale Emilio Lopez che ha preso il via a Pescara a marzo organizzato dall'A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese). Il Festival è uno dei pochissimi in Italia dedicato esclusivamente al genere documentario. Il Festival, anche per dare la possibilità di una più ampia fruizione - e quindi non solo riservata agli amanti del genere -, si è articolato con proiezioni singole o di più lavori, senza ma superare le due ore circa. Si è voluto evitare quindi la “maratona” ovvero una serie di proiezione nel corso di una intera giornata che avrebbe impedito a moltissimi di poter seguire il Festival e anche di poter meglio apprezzare e “sedimentare” le singole proiezioni. Il Festival si svolge, infatti nel periodo compreso tra marzo e giugno. La manifestazione si propone di valorizzare e promuovere la diffusione, la conoscenza e la fruizione del cinema documentario sia italiano che internazionale, offrendo un’occasione per riflettere sulla contemporaneità attraverso una serie di punti di vista differenti che arricchiscano e mettano in discussione il proprio sguardo personale. Le sezioni in cui è stato articolato il Festival offrono la possibilità di avere, anno per anno, una ampia visuale sul genere documentario. Anche quest’anno sono state oltre un centinaio e provenienti da numerosi paesi europei ed extraeuropei, numerose le opere iscritte alle varie sezioni in cui si suddivide il Festival del documentario d’Abruzzo: L’Associazione A.C.M.A ha intrapreso nel 2007 il progetto del Festival per offrire al pubblico la possibilità di accostarsi alle tante forme di osservazione e di indagine della realtà nelle quali si articola il linguaggio cinematografico e per creare spazi di espressione per quegli autori e quei registi che con intelligenza e coraggio si cimentano nella narrazione e nell'analisi della realtà contemporanea. Senza la possibilità della “vetrina” dei festival, i documentari e i film di finzione più propensi alla riflessione e al ragionamento, le esperienze estetiche più di frontiera e meno legate all'industria, non avrebbero modo di resistere all'opprimente inaridimento dell'offerta culturale. Offerta culturale che non può più soddisfare le esigenze di un pubblico in realtà più attento e più preparato, aperto alla singolarità del cinema documentario come alla sperimentazione, alla ricerca, all'inventiva del digitale. Quest’anno il Festival ha “esteso” il suo nome da “Festival del documentario d’Abruzzo” a “Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo”. Una “sottolineatura” dovuta e voluta al cinema digitale. Il cinema che per necessità impiega poco budget e molto cervello, è in grado di registrare con la precisione di un sismografo i movimenti e i mutamenti di una società e della sua mentalità, affermandosi come la forma di espressione cinematografica più vivace ed eterogenea. Questo è vero innanzi tutto per il cinema documentario, cui il Festival del documentario d’Abruzzo si è esclusivamente dedicato fino ad ora. Ma è vero anche per il cinema digitale non documentario, il cinema che riflette sulla realtà ricreandola e non riprendendola. E' per questo che in questa sesta edizione al documentario  abbiamo deciso di affiancare anche una sezione speciale dedicata al cinema digitale indipendente riservata a  medio e lungometraggi  di finzione con spiccata forza di analisi.Presso l’Aurum di Pescara si è svolta la cerimonia di premiazione delle migliori opere partecipanti alle sezioni in cui si articola la sesta edizione del Festival: - Concorso Abruzzodoc, sezione dedicata ai documentari che si occupano di tematiche legate al territorio abruzzese o girati in Abruzzo e/o realizzati da registi nati e/o residenti nella regione di qualunque durata prodotte dopo il 1° gennaio 2012. - Concorso documentari italiani d’autore PANORAMA ITALIANO, sezione dedicata alle opere italiane più interessante della passata stagione prodotte dopo il 1°gennaio 2013. - Concorso Internazionale VISTI DA VICINO, sezione dedicata a documentari da tutto il mondo prodotti dopo il 1°gennaio 2012. Concorso OPERA DIGITALE, sezione dedicata al cinema non documentario di frontiera e di riflessione, riservato a  medio e lungometraggi prodotti dopo il 1° gennaio 2012   La Giuria, composta da: - Roland Sejko, regista; - Silvia Luzi, Giornalista indipendente, autrice televisiva, regista; - Stefano Saverioni, regista, direttore della fotografia, producer ed editor; - Andrea Sangiovanni, docente di Storia Contemporanea presso la facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo - Giovanna Di Lello, regista di documentari, giornalista direttore artistico dal 2006 del festival letterario ‘Il Dio di mio padre’ dedicato a John Fante, ha assegnato i premi alle migliori opere dei concorsi internazionali: “Visti da Vicino” e “Opera Digitale”.   Miglior documentario “VISTI DA VICINOLIBRI E NUVOLE di Pier Paolo GIAROLO “Per la capacità di esplorare una realtà isolata e remota raccontando il cammino di persone di antiche radici e libri senza tempo, un cammino che diventa vaggio per l’affermazione della propria identità”   Miglior corto della sezione “OPERA DIGITALEMI OJO DERECHO di Josecho De Linares “Per il tocco delicato e silenzioso dello sguardo” - “For the delicate and silent touch of its insight”   La Giuria, formata dal pubblico che ha assistito alle proiezioni, svolte da marzo a giugno presso la Feltrinelli, ha scelto come vincitori delle sezioni “ABRUZZODOC” e “PANORAMA ITALIANO”: Miglior documentario “ABRUZZODOCELEGIA PER LA VITA di Germano Scurti Attraverso l’elegia di una persona di notevole spessore che è riuscita ad  esprimere le sue intuizioni innovative emerge, oltre il racconto ricco di suggestioni e ricostruito con attento e meticoloso lavoro di ricerca, un’immagine della  Pescara di ieri e una riflessione sulla Pescara di oggi. Miglior documentario “PANORAMA ITALIANOSEGNA CON ME di Chiara Tarfano “Per aver saputo raccontare in modo attento, sensibile ed efficace storie di vita quotidiana in cui l’affermazione della propria personalità permette di superare le difficoltà sociali”. L’Associazione A.C.M.A., organizzatrice del Festival, ha deciso di assegnare una MENZIONE SPECIALE al documentario CALLE CORTES di Antonella Deplano e Stefano Ricci della sezione  ABRUZZODOC  “Per essere riusciti ad analizzare la problematica del moderno consumismo in modo critico attraverso una visione originale e sensibile con immagini, suoni  e colori  di grande suggestione”.      Si è conclusa anche questa sesta edizione del Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo - Premio Internazionale Emilio Lopez che ha preso il via a Pescara a marzo organizzato dall'A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese). Il Festival è uno dei pochissimi in Italia dedicato esclusivamente al genere documentario. Il Festival, anche per dare la possibilità di una più ampia fruizione - e quindi non solo riservata agli amanti del genere -, si è articolato con proiezioni singole o di più lavori, senza ma superare le due ore circa. Si è voluto evitare quindi la “maratona” ovvero una serie di proiezione nel corso di una intera giornata che avrebbe impedito a moltissimi di poter seguire il Festival e anche di poter meglio apprezzare e “sedimentare” le singole proiezioni. Il Festival si svolge, infatti nel periodo compreso tra marzo e giugno. La manifestazione si propone di valorizzare e promuovere la diffusione, la conoscenza e la fruizione del cinema documentario sia italiano che internazionale, offrendo un’occasione per riflettere sulla contemporaneità attraverso una serie di punti di vista differenti che arricchiscano e mettano in discussione il proprio sguardo personale. Le sezioni in cui è stato articolato il Festival offrono la possibilità di avere, anno per anno, una ampia visuale sul genere documentario. Anche quest’anno sono state oltre un centinaio e provenienti da numerosi paesi europei ed extraeuropei, numerose le opere iscritte alle varie sezioni in cui si suddivide il Festival del documentario d’Abruzzo: L’Associazione A.C.M.A ha intrapreso nel 2007 il progetto del Festival per offrire al pubblico la possibilità di accostarsi alle tante forme di osservazione e di indagine della realtà nelle quali si articola il linguaggio cinematografico e per creare spazi di espressione per quegli autori e quei registi che con intelligenza e coraggio si cimentano nella narrazione e nell'analisi della realtà contemporanea. Senza la possibilità della “vetrina” dei festival, i documentari e i film di finzione più propensi alla riflessione e al ragionamento, le esperienze estetiche più di frontiera e meno legate all'industria, non avrebbero modo di resistere all'opprimente inaridimento dell'offerta culturale. Offerta culturale che non può più soddisfare le esigenze di un pubblico in realtà più attento e più preparato, aperto alla singolarità del cinema documentario come alla sperimentazione, alla ricerca, all'inventiva del digitale. Quest’anno il Festival ha “esteso” il suo nome da “Festival del documentario d’Abruzzo” a “Festival del documentario e del cinema digitale d’Abruzzo”. Una “sottolineatura” dovuta e voluta al cinema digitale. Il cinema che per necessità impiega poco budget e molto cervello, è in grado di registrare con la precisione di un sismografo i movimenti e i mutamenti di una società e della sua mentalità, affermandosi come la forma di espressione cinematografica più vivace ed eterogenea. Questo è vero innanzi tutto per il cinema documentario, cui il Festival del documentario d’Abruzzo si è esclusivamente dedicato fino ad ora. Ma è vero anche per il cinema digitale non documentario, il cinema che riflette sulla realtà ricreandola e non riprendendola. E' per questo che in questa sesta edizione al documentario  abbiamo deciso di affiancare anche una sezione speciale dedicata al cinema digitale indipendente riservata a  medio e lungometraggi  di finzione con spiccata forza di analisi.

di Redazione | 19/06/2014

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