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Mercoledì 23 giugno alle 17, in occasione della mostra Luce sulle tenebre – Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna si svolgerà Arte e architettura della Certosa l'ultimo dei tre incontri previsti presso laFondazione Carisbo – Casa Saraceni, in via Farini 15 Interverranno – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa comunale - : Teresa Ferrarie Daniela Sinigalliesi , Sopraintendenza ai beni  Architettonici di Bologna; Daniele Vincenzi, ordine architetti; Vincenzo Lucchese, architetto; Fin dalla sua inaugurazione nel 1801, il cimitero bolognese divenne il centro dell'arte locale, e tale rimase almeno fino ai primi decenni del XX° secolo. Tale ruolo strategico si manifesta in tutti gli ambiti artistici, in quanto nei primi quindici anni, coincidenti col governo giacobino, gran parte delle memorie funebri sono dipinte: un vero e proprio unicum mondiale. Nei decenni successivi, fino alla metà dell'Ottocento, gli artisti sono impegnati a eseguire sepolcri scultorei ma con materiali overi quali gesso, stucco e terracotta, e solo successivamente si assiste all'uso sempre più massiccio del marmo e del bronzo. Altro elemento che aratterizza il cimitero monumentale bolognese da qualsiasi altro in Europa  lo sviluppo fortissimo di ampie architetture che assurgono a valore urbanistico. Nel corso di due secoli vengono costruite lunghe logge e orticati, ampie gallerie ed enormi sale dove, tra celle absidi e arcate, tro             trovano posto  migliaia di lapidi, cippi, sculture e cappelle. La suggestione del luogo è tale che nel tempo si è raccolta un'ampia letteratura su di esso: emblematica la descrizione che ne fa il drammaturgo francese Jules Janin nel 1838, il quale paragonandola alla città dei vivi, Bologna, scrive come bisogna dire che, tutto sommato, il cimitero di Bologna è più allegro della città. V'è più aria, più spazio, più verde, le case più bianche e meglio disposte.  ingresso gratuito, non è richiesta la prenotazione