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Rossano (Cosenza) - Gli Angeli della sensibilità


di PIER EMILIO ACRI - Pileria Vaccaro di Cosenza, docente di grande spessore morale, il 2 ottobre scorso, nella giornata dedicata ai nonni - Festività degli Angeli Custodi - mi ha scritto una missiva del seguente tenore:” Condivido in pieno il pensiero di Papa Francesco; è una triste realtà quella che assistiamo giorno per giorno. Approfitto oggi, in questa giornata dedicata ai nonni, per dire di NON lasciare SOLI i nostri ‘vecchi’ … hanno bisogno di noi e noi anche di loro ... sono le nostre radici”. Essendo questa nostra umana società - in diverse circostanze e campi -  “signoreggiata”  da ipocriti e farisei, da “maestri” dell’apparire e giammai dell’essere, lo scritto di Pileria Vaccaro mi ha dato la stura per riflettere su quanto Gesù afferma nel Vangelo:” Tutto quello che fate - o non fate - ad uno dei miei fratelli più piccoli lo fate - non lo fate - a me”. I “più piccoli” sono i cosiddetti “ultimi”, i diseredati, coloro che “non hanno voce”, soprattutto gli anziani. Queste considerazioni hanno catturato il mio essere fino al il giorno in cui la Chiesa fa memoria di San Francesco d’Assisi. Da cristiano “mediocre”, da cittadino “modestamente impegnato”, da giornalista “iscritto all’Ordine ma freelance” ho il dovere di segnalare quanto mi ha colpito Sapevo dell’esistenza e dell’efficienza di una struttura per Anziani (con la A maiuscola) in Rossano Centro Storico, avendo anche partecipato alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali, ma il “logorio della vita moderna” non mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze in merito e di avere cognizione che la solidarietà vera, tangibile è spesso a portata di mano: basta fermarsi un po’. Mentre prendo un caffè, incontro dopo tanto tempo un giovane, impegnato nel dare vita ad una festa popolare. Ebbene, questi è Arturo Grillo (nella foto insieme alla dott.ssa Luigia Achiropita Nigro), rossanese, la cui famiglia è originaria di Longobucco, la Terra delle miniere e mi parla di un altro tipo di giacimento, quello afferente ai “diversamente giovani”, dicendomi le testuali parole:” Gli anziani sono una ricchezza!”. Mi spiegato qual è il significato del termine “ricchezza” e nel contempo mi fa visitare la Comunità per Anziani San Benigno, una struttura immensa che opera fino dagli anni Novanta a un di presso dal “Traforo”. Pur avendo due protesi d’anca, accompagnato dal buon Arturo Grillo, visito tutti gli ambienti, rimanendo colpito dalla pulizia, dall’ordine e dalla gentilezza degli operatori impegnati a rendere un servizio di grande solidarietà verso il prossimo. Questi “Angeli” non hanno bisogno di pubblicità, ma sento non solo il dovere ma la gioia di palesare ciò che mi ha colpito direttamente al cuore: il loro amore verso gli anziani. Mi informo in merito alla struttura e rimango viepiù colpito. E allora, cari lettori, consentitemi di ripercorrere, seppur brevemente, la storia della Comunità per Anziani San Benigno, partendo dai fondatori, dai due primi “Angeli” della “sensibilità”: Arturo Grillo e Antonio Rago. I due, ex-operatori della casa famiglia “Mondo Nuovo”, nell’aprile del 2000, decidono di “adottare” otto anziani, rimasti senza una casa da un giorno all’altro, dopo la chiusura della struttura di “Mondo Nuovo”, dando loro accoglienza, affittando con indicibili sacrifici un appartamento nella Rossano Antica. I “magnifici due”, oggi cresciuti di numero, vengono elogiati e stimolati a fare di più: è un coro unanime proveniente dai rossanesi. E, trovati nuovi locali dov’è l’attuale struttura tonio – la denominazione “San Benigno” è un atto d’amore verso il papà di Arturo, l’indimenticato Benigno Grillo, grande lavoratore, oggi certamente in Paradiso – la dotano. a norma di legge, di tutti i comfort di cui gli anziani hanno bisogno, facendo il massimo affinché sia provvista, come lo è,  dei requisiti previsti per il perfetto funzionamento di una comunità-alloggio per anziani, e il 5 ottobre 2005 ricevono il riconoscimento regionale per l’autorizzazione al funzionamento e l’iscrizione all’ apposito albo. Certamente tornerò a visitare la Comunità Alloggio per Anziano “San Benigno”, ma quanto visto mi è bastato per comprendere di essere di fronte a qualcosa di stupendo, avvertendo l’affetto e il calore di una vera famiglia, che, purtroppo, oggi sta venendo a mancare per tante ragioni che non è di mia competenza elencare. Ho incontrato il personale, meglio, persone caratterizzate da doti umane non indifferenti, accompagnate a professionalità e dalla coscienza e conoscenza di poter lavorare serenamente in una realtà “ferita” dalla piaga della disoccupazione. Grazie, Arturo Grillo, per questo bel dono: avermi fatto toccare con mano un caso concreto di solidarietà e amore verso il prossimo. Pertanto, non posso che concludere con le parole di Gesù: “Tutto quello che fate ad uno dei miei fratelli più piccoli lo fate a me”.

di Redazione | 05/10/2013

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