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Altomonte (Cosenza) - Festival euromediterraneo, il kosovo ballet in un omaggio alla Calabria


“Il Kosovo vuole fortemente essere una nazione, un popolo unito dalla cultura e dall’arte. Difendere la compagnia di balletto nazionale significa tutelare un patrimonio comune” con queste parole del coreografo Antonio Pio Fini ha avuto inizio il prologo della XXVI edizione del Festival di Altomonte. Sul palco dell’anfiteatro “Costantino Belluscio”, in scena i giovani talenti della Compagnia nazionale di Balletto del Kosovo.   Il Festival Euromediterraneo di Altomonte ha premiato la storica compagnia per il valore artistico e l’impegno culturale che rappresenta a livello internazionale. Un grande messaggio di pace e unione  dal palco dell’anfiteatro “Belluscio”, a consegnare la targa il Sindaco d Altomonte, Gianpietro Coppola.  E’ la prima volta che la mitica compagnia, rifondata nel 2005, arriva in Italia. Una tournèe sponsorizzata a livello internazionale, grazie a una raccolta fondi e dal sostegno dell’Unione Europea, per difendere il simbolo di un popolo che coraggiosamente tenta di risollevarsi dai drammi della guerra. Un grande spettacolo di danza contemporanea, sul palco i 17 danzatori della storica compagnia,  diretti dal coreografo calabrese Antonio Pio Fini. Due coreografie “Where the light falles” e “Dasma ( il matrimonio)”, quest’ultima del maestro turco Mehmet Balkan, che raccontano la storia di un popolo, di una cultura spazzata via dalle miserie della guerra del 1999.  La partecipazione del Balletto nazionale del Kosovo è stata possibile grazie al Festival Alto Jonio Dance Citta' di Villapiana. La compagnia è stata sponsorizzata grazie ad una raccolta fondi promossa a New York.   Uno spettacolo che racconta soprattutto il momento della “rinascita”, il desiderio di recuperare il senso di appartenenza di una comunità e il valore delle proprie radici. Una performance complessa in cui i giovani ballerini si sono esibiti coralmente, in assoli e in passi a due. Performer completi i ballerini del Kosovo Ballet: cantano, ballano e suonano. Infine, hanno reso omaggio all’Italia e al Festival Euromediterraneo regalando al pubblico una deliziosa tarantella.   Uno spettacolo in cui si sono esibite anche le danzatrici locali della maestra albanese Brunilda Lato, direttore della scuola di danza di Altomonte.   Il Balletto del Kosovo è nato nel 1972, inserito all'interno del Teatro Nazionale del Kosovo a Pristina. Dopo la guerra in Kosovo nel 1999, la prima generazione di ballerini kosovari ha deciso di tenere una performance di "rinascita". Il primo corso di danza, dopo la guerra, è stato aperto all'interno del dipartimento musicale della PrenkJakova (scuola superiore) a Pristina dal direttore attuale, Ahmet Brahimaj. Nel 2005, la prima generazione della scuola di ballo si diploma all'interno della scuola musicale. La nuova generazione del Balletto del Kosovo ha partecipato a numerosi festival e tour internazionali, così come ha lavorato con molti coreografi di fama internazionale. Nel marzo di quest’anno Antonio Pio Fini è diventato il nuovo coreografo della storica compagnia, questa estate hanno intrapresa la loro prima tournèe in Italia.     L’apertura ufficiale della kermesse è affidata, invece, domani, martedì 30 luglio, alle ore 21, alla grande voce di Ornella Vanoni. Unica tappa in Calabria  del suo nuovo tour “Io canto per essere felice”. Ritenuta tra le più grandi interpreti della musica italiana, in questa nuova tournèe, Ornella Vanoni, si presenta al suo pubblico con una formazione ridotta ma di grande impatto emotivo. Accompagnata dal virtuosismo dei musicisti: Eduardo Hebling al Contrabbasso, Paolo Vianello al Pianoforte e Nicola Oliva alla Chitarra. Con questo trio attraversa jazz, pop, latino-americano, e altro, una suggestiva carrellata nel suo immenso repertorio. Una carriera straordinaria e irripetibile quella di Ornella Vanoni. Con frequenti "digressioni" stilistiche, con una discografia ricca ma di originale coerenza artistica, e con la continua ricerca musicale che l'ha portata - caso davvero unico per un’artista italiana - a collaborare con i più “grandi” della musica mondiale: dal rapporto artistico e personale con Gino Paoli; al legame con i produttori Sergio Bardotti e Mario Lavezzi; all’incontro con il Brasile di Vinicius de Moraes e Toquinho; e con l’America jazz di George Benson, Gil Evans e Herbie Hancock.

di Redazione | 30/07/2013

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