We're sorry but our site requires JavaScript.

 


Messina (Messina) - Festa di Santa Cecilia: premiati Clara Polito, Roberto Carnevale e don Fabio Massimillo


Si è svolta a Messina presso il bellissimo Santuario di S. Antonio, sotto l'Alto Apprezzamento e Medaglia del Presidente della Repubblica e del Senato, la Sesta Edizione della Festa Nazionale di Santa Cecilia, quest'anno ospitata dal Festival dell'Orchestra e del Coro dell'Ersu di Messina e che, come di consueto, ha visto impegnati gli Artisti del Coro Lirico Siciliano e dell'Ersu nella impervia partitura delcapolavoro rossiniano, la "Petite Messe Solennelle" per quattro soli e coro con accompagnamento di due pianoforti e armonium. Il quartetto solistico era formato dalle splendide voci del soprano Clara Polito, del mezzosoprano Giovanna Collica, del tenore Giuseppe Costanzo e del basse-baritone Sergio Lamiani. La Direzione affidata alla "bacchetta" del Maestro del Coro Lirico Siciliano, Francesco Costa; ai due pianoforti due grandi concertisti del calibro di Gianfranco Pappalardo Fiumara e Roberto Carnevale e all'armonium la pianista Annalisa Mangano. La serata è stata molto articolata, giacché prevedeva la premiazione di due distinte manifestazioni: il "Premio Sicanorum Cantica", che viene assegnato ogni anno a eminenti artisti siciliani che contribuiscono a tenere alto il nome della nostra terra nel mondo attraverso la loro arte e il "Premio Canticorum Sacerdos", riservato ai sacerdoti musicisti. Per il primo sono stati premiati il soprano Clara Polito, palermitana, magnifica interprete belliniana giovanissima e già con una brillante carriera all'attivo e il noto concertista catanese Roberto Carnevale, anche lui concertista di livello internazionale. Per il Canticorum Sacerdos, invece, quest'anno è stato scelto don Fabio Massimillo, autore di numerose raccolte di musica sacra e liturgica e stretto collaboratore del Mons. Marco Frisina, già premiato lo scorso anno. Nel corso della manifestazione è stata anche consegnata una medaglia del Presidente della Repubblica donata al Direttore Artistico del Festival dell'Ersu, il pianista Gianfranco Pappalardo Fiumara dal Coro Lirico Siciliano in segno di stima umana e professionale. Nella seconda parte della serata abbiamo potuto ascoltare una esecuzione davvero magistrale del capolavoro di Gioacchino Rossini, con gli artisti intervenuti che hanno davvero fatto a gara per il primato nella esecuzione. Impeccabile, attenta e appassionata, mai banale, la direzione di Francesco Costa al debutto nella direzione dell'opera del Rossini, come pure al debutto era il Coro Lirico Siciliano, il soprano Clara Polito e il basse baritone Sergio Lamiani. Costa è riuscito a dare una interpretazione personale, intima, rispettando i giusti tempi e le corrette vocalità, i volumi, le sonorità che la partitura richiede e che il rossini "serio" impone,dando una impronta davvero "solenne" e, al contempo, intima all'esecuzione (d'altronde nel titolo sono ricompresi gli aggettivi "petite" e "solennelle" al medesimo tempo). Bella la prova dei solisti: Clara Polito si è districata molto bene nella parte affidata al soprano, arricchendo di sfumature e colori ogni nota e dando prova di una studiata e attenta interpretazione. Voce squillante e ben udibile ha saputo affrontare lo spartito con coerenza e con una emissione corretta. Giovanna Collica ha dato dimostrazione di essere artista di grande esperienza, riuscendo a districarsi ottimamente tra le vocalità di soprano e contralto, interpretando, ora con bruniti e sicuri gravi, ora con scintillanti pianissimi sugli acuti, con gusto e attenzione la partitura e regalando, in particolare, una memorabile interpretazione dell'Agnus Dei finale, accorato ma senza eccessi. Il tenore Giuseppe Costanzo, dotato di una voce molto bella di tenore lirico puro, haimpresso alle parti interpretate e, in particolare, al Domine Deus un tono eroico con solidi e risonanti acuti che hanno evidenziato la bellezza timbrica di cui è dotato. Sergio Lamiani, infine, basse-baritone dal morbido timbro lirico ha eseguito con sicura tecnica quanto affidatogli dal compositore, regalando momenti di intensa sacralità. Per completare l'opera, è il caso di dirlo, il complesso artistico si pregiava della esecuzione dei due pianisti che non si sono limitati all'accompagnamento dei cantanti e del coro ma hanno suonato con grande forza e con una interpretazione molto marcata le bellissime pagine rossiniane. Roberto Carnevale si è distinto in "O Salutaris Hostia", accompagnando molto delicatamente il mezzosoprano in taluni passaggi e sostenendone potentemente e sapientemente la tessitura e l'esecuzione in altri. A Gianfranco Pappalardo Fiumara, invece, è stato affidato l'offertorio che il pianista ha eseguito con grande partecipazione e con l'emozione che arriva a commozione in un crescendo che, nel finale, emessa l'ultima nota, gli è valso un grande applauso da parte dell'attento uditorio intervenuto (abbiamo visto persino qualche spartito in platea...). Corretta anche l'esecuzione di Annalisa Mangano all'organo. Inutile sottolineare come il vero protagonista di questa magnifica pagina di Rossini sia il coro, cui vengono affidate alcune tra le più belle e impegnative parti. E il Coro Lirico Siciliano, al debutto nell'opera in questione, ha saputo regalare una ottima prova con precisione musicale, una vastissima gamma dinamica dal pianissimo a 4 p al fortissimo previsti. Bello il timbro del coro e sempre curati gli accenti della parola. In particolare untripudio di applausi al termine delle due fughe eseguite con precisione e con particolare trasporto: note bene impostate con acuti luminescenti e sicuri e gravi udibili; corretta l'emissione curata nei dettagli. Buona l'amalgama ma sempre distinte e ben sonore lediverse sezioni che via via si evidenziavano nell'articolata scrittura, nei canoni e nelle parti affidate alle singole sezioni. Ultima chicca l'esecuzione della versione filologica dell'opera, in cui "O Salutaris Hostia" è cantata dal mezzosoprano e il ritornello strumentale del Sanctus viene ripetuto due volte, cioè anche dopo la parte a cappella: esecuzione davvero rarissima nei nostri tempi. Un plauso al Direttore Artistico del Festival dell'Ersu, il prof. Gianfranco Pappalardo Fiumara, che ha voluto regalare alla città di Messina una così interessante serata, soprattutto considerando le tristi sorti che la cultura sta vivendo in città in questi ultimi tempi e un plauso al Rettore della Basilica Santuario, padre Mario Magro, che ha saputo cogliere l'occasione per aprire il bellissimo tempio alla città, all'arte e alla cultura e, non ultimo, ai dirigenti dell'Ersu di Messina che sono riusciti a "catturare" questi artisti.

di Redazione | 18/01/2013

Pubblicità

buona pasqua ionionotizie 20213 + 24 vendesi tavolo da disegno Spazio pubblicitario disponibile studio sociologia


Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.

Copyright © 2008 - 2024 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions

Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it