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Rossano (Cosenza) - Presentato a Rossano l’ultimo libro di Franco Carlino


Nell’attuale situazione di emergenza formativa ed educativa la Scuola ha l’obbligo di fare sempre di più, anche con l’organizzazione di eventi culturali. Un momento di grandi difficoltà in cui è anche importante parlare di storia, di dialetto, di saggezza popolare. Con queste parole ha esordito il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo n. 1 di Rossano, Antonio Francesco Pistoia nel suo intervento di apertura della serata in cui è stato presentato presso l’Aula Magna della Scuola Media Leonardo da Vinci l’ultimo libro di Franco Emilio Carlino dal titolo Espressioni tipiche nel dialetto di Mandatoriccio, pubblicato nella collana Terre della memoria di Ferrari Editore. Prima degli interventi ufficiali è stato proiettato un video su Mandatoriccio, curato dalle docenti Sorrentino e Cerchiara della Scuola Media da Vinci. La serata è stata coordinata dall’editore Settimio Ferrari che nella sua breve introduzione ha dato risalto all’impegno culturale della sua casa editrice nel pubblicare opere per il territorio e la sua valorizzazione. Pier Emilio Acri, giornalista e scrittore, prima della sua relazione di presentazione al libro, ha voluto ricordare la figura di Ernesto Ascolillo, già Assessore alla Cultura nella Comunità Montana “Sila Greca”, e ha poi dato risalto al valore dell’impegno culturale di Franco Emilio, sottolineando che: “Con questo suo nuovo libro l’autore ci fa riflettere non solo sulla storia e sui costumi di Mandatoriccio, ma sulla storia e sui costumi dell’intero territorio. E che i detti riportati da Franco Emilio, come acutamente scrive nella prefazione Giulio Iudicissa, sono una perfetta fotografia di uomini e cose, di luoghi, un documento prezioso di una secolare, popolare saggezza”. Aggiungendo infine che “in questo libro prevale l’aspetto migliore della parola cultura della quale spesso se ne fa abuso. Con Franco Emilio Carlino, uomo di scuola e per la scuola vera, la cultura è pedagogia, cioè amore e rispetto per il passato”. La serata è stata conclusa proprio dall’autore, che ha letto brani dal libro, e ha poi spiegato al numeroso pubblico presente le motivazioni che lo portano a scrivere e pubblicare: senso di appartenenza, passione per la ricerca e per il recupero della memoria, conservazione della lingua e delle espressioni ormai dimenticate.

di Redazione | 03/12/2012

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