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Rossano (Cosenza) - Aid, lo sportello d’ascolto all’Itas-Itc


L’Istituto d’Istruzione superiore Itas-Itc di Rossano vuole “Comprendere le difficoltà di apprendimento” e lo fa attraverso la visione del video “Come può essere così difficile?”.  Lo scorso 19 ottobre, presso l’Aula Magna dell’Istituto ospitante, lo Sportello d’Ascolto Aid di Rossano, facente capo all’Associazione Italiana Dislessia -sezione provinciale di Cosenza di cui è presidente Carlo Chimento-, è riuscito a coinvolgere i presenti. E’ così che il progetto “Canguro: un salto nella dislessia”, promosso lo scorso anno, ha ripreso in pieno la sua attività di sensibilizzazione e divulgazione sui temi dei Disturbi Specifici di Apprendimento nelle scuole del territorio. Un impegno che non conosce soste e che si basa sull’azione volontaria di genitori con figli dislessici  che intendono partecipare la loro esperienza e quella dei loro figli affinché il diritto all’istruzione e al successo scolastico di ogni studente con DSA sia garantito quale anticamera del successo formativo, altrimenti negato se non adeguatamente “rivendicato” attraverso “politiche attive”, volte al riconoscimento del disagio scolastico e alla conseguente implementazione di adeguate didattiche, applicando misure dispensative e strumenti compensativi. L’incontro è stato introdotto dalla professoressa Maria Gabriela Chiodo, dirigente scolastica dell’Iis Itas-Itc di Rossano, che ha confermato la sua attenzione e sensibilità sull’argomento. Particolarmente interessante si è rivelata la sua dichiarata disponibilità a “trovare forme di collaborazione” opportune con l’Aid al fine di programmare attività di medio e lungo periodo che pongano al centro la formazione dei docenti, il coinvolgimento delle famiglie e, soprattutto, degli alunni con DSA. Quindi è stata la volta di Elvira Amico, responsabile dello Sportello AID rossanese che ha illustrato l’esperienza associativa dei genitori attraverso il percorso vissuto sin dalla costituzione di un gruppo di Auto Mutuo Aiuto, circa quattro anni fa, e poi confluito nell’impegno dell’Associazione Italiana Dislessia, con lo scopo preciso di collaborare con il mondo della scuola. Ha preso poi la parola Luigi Iozzolino, vice presidente provinciale Aid, che ha centrato il suo intervento sulla missione dell’associazione, distinguendo tra azioni divulgative ed informative, come quella dell’evento promosso dall’Itc di Rossano, ed azioni concrete volte alla formazione dei docenti, dei genitori, al tutoraggio per gli studenti e all’individuazione e alla diagnosi precoce dei disturbi dell’apprendimento. Iozzolino ha sottolineato come l’auspicata alleanza interistituzionale,  tra provincia di Cosenza, Usp, Asp, Unical ed Aid provinciale, renderà più facile la realizzazione di questi progetti. “Un lavoro ad oggi embrionale che avrà i suoi tempi, ma che di certo potrà dare i suoi frutti se adeguatamente calato nel dettato della Legge Quadro 170/2010 e della L.R. 10 del 2012, con progettualità  mirate, frutto di collaborazione tra i soggetti coinvolti a diverso livello e con diverse responsabilità”,  ha concluso Iozzolino. La visione del video e le relative considerazioni  sono state introdotte e coordinate dalla dottoressa Carmela Felicetti del Servizio di NPI del distretto socio-sanitario di Rossano, impegnata –come tutti gli altri soci – a livello di puro volontariato nell’Aid. L’interesse dei docenti sugli argomenti posti dal documentario è stata totale, così come i loro interventi successivi hanno dimostrato. La proiezione del video ha raggiunto l’obiettivo: mettersi nei panni di chi ha difficoltà a leggere e a scrivere, sentire l’ansia del tempo che incalza, la frustrazione di chi non riesce a fare quello che per altri è automatico, la sconfitta e la resa come soluzione ad un carico troppo pesante da portare da soli. Di particolare significato è stata la soddisfazione espressa per l’iniziativa e la volontà di “volerne sapere di più”, invocando una continuità di relazione con lo Sportello Aid che possa  tradursi in successive forme collaborative ed operative e sollecitando altresì  una campagna di sensibilizzazione in tutte le scuole del territorio, ma con particolare attenzione a quella dell’infanzia e alla primaria. Impegnativa è risultata, poi, la proposta della professoressa Rossella Scaramuzza, referente per i DSA dell’Istituto, la quale ha auspicato la costituzione di gruppi di lavoro per materie affini, con l’obiettivo di realizzare materiali didattici mirati da mettere a disposizione dei docenti interessati, degli studenti e delle famiglie. I genitori presenti, associati allo Sportello, hanno dato il loro contributo condividendo le esperienze personali  e dei  loro ragazzi: così Antonella, Isabella, Rita hanno detto dell’impegno e della fatica –troppo spesso ignorata e vissuta nella solitudine– in cui si imbattono le famiglie che vivono il disagio di figli con Dsa. Emozionante ed efficace è stata la testimonianza di  Noemi, studentessa al primo anno di scuola superiore proprio all’ITC di Rossano.  Noemi, con voce tremula e con grande coraggio, ha voluto condividere con i presenti le difficoltà e il magone che ogni giorno, dalla sua prima elementare, viveva a scuola, fino alla liberazione, alla sua seconda rinascita avvenuta con la diagnosi; Noemi ha parlato del suo percorso formativo, dell’individuazione del suo metodo di studio, della sua voglia di imparare – seppur in modo differente – che la sostiene e le fa superare le difficoltà di ogni giorno. Un messaggio, il suo, che esorta genitori ed insegnanti affinché, grazie ad una stretta collaborazione,   possano arrivare all’individuazione precoce di un DSA,  in modo tale che lo studente che ne è affetto possa subito essere aiutato a vivere il diritto all’istruzione in maniera piena e alla pari dei suoi coetanei. L’incontro ha raccolto la soddisfazione di tutti i partecipanti, con una condivisa consapevolezza: occorre allearsi e insieme lavorare per stare dalla parte di chi non ce la può fare ad apprendere secondo “l’ordinarietà e la normalità” cui tutti siamo abituati. Una degna conclusione ed un impegno reciproco che troverà,  nelle occasioni prossime venture, il terreno fertile su cui seminare idee e proposte che, ci si augura, possano rappresentare soluzioni adeguate per rispondere al diritto di giustizia che spetta agli studenti con disturbi di apprendimento e alle loro famiglie.  

di Redazione | 24/10/2012

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