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Cosenza (Cosenza) - Dal 19 al 21 ottobre il Festival del giallo, dedicato alle “Città del Mistero”


Stanno suscitando curiosità ed attirando attenzione le sagome, in perfetto stile “scena del crimine”  che, comparse in alcuni punti della città dei Bruzi,  stanno da alcuni giorni  segnalando l’avvicinarsi di un evento già molto atteso, organizzato dalla Provincia  di Cosenza e dal suo assessorato alla  Cultura: il Festival del giallo, dedicato alle “Città del Mistero” . Un ‘ambient’ particolare, per divulgare l’iniziativa  dal vasto programma letterario ed artistico, legato dalla lettura, che tra  parole e immagini, presenti  scrittori e attori, punterà i riflettori sulla letteratura gialla, anche quella divenuta  cinema e fiction televisiva. Ospiti del Festival che, contando una serie di partnership ed un accordo con il Courmayeur Noir Festival, si svolgerà tra le sale del Palazzo della Provincia e l’Auditorium “A.Guarasci”,  saranno scrittori di fama nazionale e internazionale, autori di best seller che hanno reso le città anche protagoniste di romanzi seriali. Così Maurizio De Giovanni e la sua Napoli, una “ città diffidente, umida e scura, sempre più profonda e meno decifrabile di come sembrava”, come la vede Lojacono ne “Il metodo del coccodrillo” ;  Bruno Morchio  per Genova i cui carruggi sono sullo sfondo di “Colpi di coda”; Alessia Gazzola per Roma;  Carlo A. Martigli che ambientano gli scritti a Firenze;  Patrizia Debicke Van der Noot che sposta indietro nel tempo, nel Rinascimento, a Venezia e Roma,  le azioni; ed ancora  Marco Polillo, Francesco Recami e Paolo Roversi per Milano, la “Milano criminale”  di quest’ultimo autore, “una città dove si vive. E si uccide”,  tutto ciò che i serve sapere “ per diventare un ottimo sbirro”; Margherita Oggero nella fredda Torino descritta in “Qualcosa da tenere per sé”;  Gianmauro Costa per Palermo,” i suoi  umori, la bile di Palermo, con il loro odore unico e insolente” in “Festa di piazza”; Diego Zandel che fa muovere i suoi personaggi tra Roma e Cipro; gli scrittori calabresi A. Cinzia Marra, Aldo Iozzi, Filippo Ambroggio, Assunta Morrone . .   Presenza straniera per Susana Fortes che porterà in “una città come Santiago [de Compostela], benedetta dall'Apostolo, dove non succedeva mai niente” e dove, invece, avvengono delitti ;  Petros Markaris  per l’Atene di Piazza Sintagma e Via Gheorgiou.   Per il Festival della Provincia di Cosenza, palco molto atteso  per gli attori Nino Frassica, Flavio Insinna, Guido Caprino e Giampaolo Morelli, protagonisti di talk show serali condotti da giornalisti, in cui si parlerà delle fiction televisive di enorme successo, di cui sono protagonisti.   Il Festival, come detto, partirà  Venerdì 19, giornata che segna l’inaugurazione, fissata alle ore 10,00,  da parte del presidente Mario Oliverio e dell’assessore Maria Francesca Corigliano e,  immediatamente dopo una lezione di giallo affidata a Patrizia Debicke Van der Noot, un evento di sicuro richiamo: l’ apertura di “Una vita in nero”,  mostra che celebra  50 anni di Diabolik. A presentarla sarà Andrea Carlo Cappi,   traduttore e scrittore di thriller, autore de  "La lunga notte" "L'alba di sangue"  e “L'ora del castigo" tre romanzi con Diabolik protagonista, insieme, naturalmente,  ad  Eva Kant , la cui ultima pubblicazione indaga sul mistero relativo alla morte di Marilyn Monroe. La mostra offrirà in visione 18 pannelli sulla storia editoriale della testata a fumetti nata  da un'idea di Angela Giussani. Ricostruita, questa,  dal 1 novembre 1962,  data nella quale,  con  un logo studiato da Remo Berselli, appare in edicola il primo numero di Diabolik, "Il re del terrore" con testi della stessa Angela Giussani (dal numero 14 affiancata dalla sorella  Luciana)  e disegni di Zarcone,  misterioso personaggio detto  il "tedesco" per i suoi capelli biondi. Un disegnatore di cui si sono perse le tracce, che anche con il suo tratto grafico ha contribuito a rendere  innovativo non solo il personaggio del   ladro con alcuni principi "etici",  ma anche il formato del fumetto, piccolo albo tascabile con due o tre vignette a pagina. Un formato divenuto celebre, il 12 x 17 cm, che  da allora sarà il  "formato Diabolik" , suggerito all’autrice  osservando tutti i giorni i pendolari che transitavano per la Stazione di Milano Cadorna:  facilmente leggibile aspettando il treno e poi in viaggio, pronto ad essere riposto infine comodamente "in tasca".   E sarà proprio Diabolik a prestare la sua immagine per  una serie di omaggi pensati per il pubblico del Festival: gadget del tutto originali, da collezionare. In maniera ‘seriale’, uno per ogni giorno del Festival,  raccogliendo lo spirito di tanta letteratura e storia del giallo.

di Redazione | 14/10/2012

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