We're sorry but our site requires JavaScript.

 


Pescara (Pescara) - Cerimonia per 35° Anniversario posa Monumento ai Caduti del Mare, il pensiero del vicesindaco


“Il Monumento ai Caduti installato 35 anni fa sul molo sud del porto di Pescara è il simbolo del sacrificio, dell’abnegazione, dell’amore per il mare che caratterizza ciascuno dei nostri pescatori, che sono consapevoli dei rischi che si corrono ogni giorno prendendo il largo. Ma oggi quel Monumento è anche il monito del dovere che deve caratterizzare chiunque abbia responsabilità di governo, ossia il dovere di restituire il porto con il suo fiume alla città. E’ l’impegno che Comune, Provincia, Regione e Prefettura hanno rinnovato in occasione della celebrazione solenne di ieri, al fine di onorare la memoria di uomini, come Cristian Dell’Osa, che hanno perso la vita in mare semplicemente per svolgere il proprio lavoro”. Lo ha detto ieri il vicesindaco di Pescara Berardino Fiorilli nel corso della cerimonia solenne promossa dall’Associazione ‘Pro Caduti del Mare’, presieduta da Gianni Papponetti, e svoltasi dinanzi al Monumento, sulla banchina sud del porto. Presenti tutte le massime Autorità cittadine, ossia, oltre al vicesindaco Fiorilli, anche il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, il Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono, il Comandante della Capitaneria di Porto Luciano Pozzolano, l’Arcivescovo di Pescara-Penne Monsignor Tommaso Valentinetti, il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, il Procuratore Capo della Repubblica Tedeschini, il questore Paolo Passamonti, il Comandante provinciale dei Carabinieri Marcello Galanzi, i rappresentanti di Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza, il Comandante della Polizia municipale Carlo Maggitti, il consigliere comunale Armando Foschi e la marineria di Pescara, a partire dalla giovane vedova di Cristian Dell’Osa e dal figlio di 14 anni, e la famiglia Camplone, che aveva adottato Cristian, con Marina, la vedova di Procolo Romano, il secondo armatore morto appena sei giorni dopo Dell’Osa per un malore. La cerimonia si è aperta alle 10 in punto con il picchetto d’onore, l’ingresso dei Labari e dei Gonfaloni, della Bandiera della Marina Mercantile Italiana, e l’ingresso del Prefetto D’Antuono che ha passato in rassegna il picchetto. Quindi l’Alzabandiera, sulle note dell’Inno di Mameli e l’Arcivescovo Valentinetti che ha benedetto le due corone deposte, la prima ai piedi del Monumento ai Caduti, la seconda lanciata in mare a fine giornata in onore ai Caduti. Monsignor Valentinetti ha poi avvicinato la famiglia di Dell’Osa con la quale ha scambiato poche parole di conforto. A quel punto il Presidente Papponetti con tutte le Autorità presenti hanno consegnato le medaglie e gli attestati di benemerenza a tutte le unità operative delle Forze dell’Ordine che lo scorso 27 agosto hanno partecipato alle operazioni di soccorso, ricerca e recupero di Dell’Osa e dei tre marinai che erano con lui, subito dopo l’affondamento del peschereccio ‘Vichingo II’: premiati dunque i componenti della Motovedetta della Capitaneria di Porto 828, l’equipaggio della Golf Charlie 255 e della Golf Charlie Sierra 292; e ancora attestati di riconoscimento per la Squadra Nautica e la Componente Aerea della Polizia di Stato e il Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Quindi il Prefetto e il Presidente Papponetti hanno consegnato alla vedova di Cristian Dell’Osa una medaglia di bronzo alla memoria, attribuita dalla Presidenza della Repubblica. Attestati sono stati consegnati anche ai tre marinai che sono sopravvissuti al naufragio del ‘Vichingo II’ il 27 agosto, e che hanno condiviso gli ultimi istanti di vita di Dell’Osa, e alla famiglia di Procolo Romano, oltre ai tre armatori che per primi hanno lasciato gli ormeggi dei propri pescherecci il giorno della tragedia per andare a cercare Cristian nonostante il mare in tempesta, ossia Procolo Romano a bordo della ‘Emily’, Mario Camplone con la ‘Nuova Zita’ e Massimo Camplone. La Cerimonia civile è poi stata sospesa alle 10.30 per la celebrazione, sulla banchina, della Santa Messa, celebrata da Padre Cristian, ed è ripresa alle 11.15 per i saluti delle Autorità presenti. Il Prefetto di Pescara ha sottolineato il forte legame della città con il suo mare, il suo porto, il suo fiume, “beni da tutelare, risorsa inestimabile”, mentre il Comandante Pozzolano ha chiesto un momento di silenzio per omaggiare, ancora una volta, la memoria di Cristian Dell’Osa, ribadendo l’impegno delle Istituzioni per la salvaguardia del porto di Pescara.  “La commemorazione odierna – ha detto il vicesindaco Fiorilli -  è sicuramente tanto più sentita oggi, quando quella categoria, che costituisce uno degli assi portanti dell’economia cittadina, la marineria, sta vivendo mesi e mesi di difficoltà a causa di un porto che è divenuto impraticabile e quanta tristezza suscita vedere quei pescherecci, quelle imbarcazioni che hanno scritto la storia economica della nostra città e che pure oggi, nonostante le difficoltà, rappresenta la flotta più grande e numerosa dell’Abruzzo, ebbene quanta tristezza suscita vedere quelle barche ferme nel porto, sul fiume che è la ricchezza di Pescara, un fiume che ha potenzialità enormi e che ora è ‘malato’, ci osserva, in silenzio, e chiede solo sostegno, supporto, attenzione e impegno da parte delle Istituzioni tutte per restituirgli vita e vitalità, anima e corpo, per restituirlo alle sue funzioni quotidiane, al transito dei pescherecci, delle navi merci e delle navi passeggeri. Il Monumento ai Caduti rappresenta un simbolo: è il simbolo del sacrificio, dell’abnegazione, dell’amore per il mare che caratterizza ciascuno dei nostri pescatori, armatori e dipendenti, che sono consapevoli dei rischi che si corrono ogni giorno prendendo il largo. Ma oggi quel Monumento, installato nel nostro porto 35 anni fa, è anche il monito del dovere che deve caratterizzare chiunque abbia responsabilità di governo e l’amministrazione comunale, che oggi io rappresento, sente su di sé, vi assicuro, tutto il carico di quella responsabilità. Noi abbiamo il dovere morale e istituzionale di garantire il lavoro attraverso il nostro porto; abbiamo il dovere di consentire alla città di godere dei frutti del porto e della ricchezza che può portare al territorio; abbiamo il dovere di valorizzare il suo ruolo, le sue funzioni, le sue possibilità; abbiamo il dovere di garantire la tutela delle vite umane che ogni giorno lavorano nel porto e in mare; abbiamo il dovere di impegnarci per onorare la memoria di quanti sono caduti svolgendo il proprio lavoro, durante i giorni delle tempeste. L’Amministrazione comunale, ma – ha aggiunto Fiorilli -, con noi, mi sento di dire che tutte le Istituzioni sono vicine alla marineria, alle sue problematiche, e la nostra presenza odierna vuole testimoniare ancora una volta la nostra solidarietà che però non si riduce a una semplice, simbolica, partecipazione a una commemorazione o a una stretta di mano. Pescara riavrà il suo porto, i nostri pescherecci torneranno a solcare il nostro fiume e a riprendere il largo, lo dobbiamo a quei caduti sul lavoro, lo dobbiamo alle loro e alle vostre famiglie, lo dobbiamo a voi tutti, senza retorica, senza demagogia e senza facile populismo. Ma anche le Istituzioni, e lo sapete bene, hanno bisogno del sostegno e della fiducia della marineria, fiducia che mai dovrà mancare, perché la forza di un Governo cittadino dipende anche dall’esercito che lo spinge in avanti, che gli dà coraggio e autorevolezza, un esercito che deve anche rappresentare il nostro pungolo a fare sempre meglio e di più, a dare il massimo perché Pescara e il suo porto sono patrimonio di tutti e noi per primi vogliamo tornare a vedere il traghetto passeggeri per la Croazia che approda sulla nostra banchina, vogliamo tornare a vedere il volto sereno di quegli imprenditori, di quegli amici, che lavorano sul traffico merci e che oggi vivono mesi d’angoscia, e soprattutto vogliamo tornare a vedere i nostri armatori uscire con serenità a bordo dei propri pescherecci. Lo vogliamo tutti, e l’avrebbe voluto Cristian Dell’Osa, uscito in mare lo scorso 27 agosto per paura di perdere, tra le onde del mare infuriato, le proprie reti, lanciate il giorno prima, per lavorare. Cristian aveva paura di perdere quella piccola ricchezza rappresentata dalle reti perché oggi, a causa della crisi economica e del mancato lavoro a Pescara, aveva paura di dover fronteggiare anche quella spesa che, con il mutuo sulle spalle e la famiglia da portare avanti, doveva sembrargli un macigno troppo pesante da sopportare. Forse, se non ci fossero stati tutti i problemi che ben conosciamo, Cristian il 27 agosto, sarebbe rimasto sulla banchina, lasciando perdere quelle reti. Questo ricordo, questa consapevolezza, devono rappresentare un obbligo morale in più, una spinta a proseguire nella battaglia istituzionale e politica che già stiamo portando avanti per riuscire a restituire alla città il suo porto, per onorare quel legame tra Pescara e la sua marineria, un legame indissolubile che uscirà rafforzato dal nostro impegno”. Il Presidente Papponetti ha poi voluto rendere omaggio anche all’armatore Procolo Romano, ucciso da un malore sei giorni dopo la scomparsa di Cristian. La cerimonia si è conclusa con l’imbarco delle Autorità sulla Motovedetta della Capitaneria di porto 292 per lanciare una corona d’alloro al largo in omaggio e memoria dei Caduti.

di Redazione | 24/09/2012

Pubblicità

vendesi tavolo da disegno Spazio pubblicitario disponibile


Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.

Copyright © 2008 - 2024 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions

Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it