We're sorry but our site requires JavaScript.

 


Rossano (Cosenza) - Festa diocesana dell’Achiropita, l’intervento del Sindaco Giuseppe Antoniotti


<<Eccellenza reverendissima, reverendissimo clero, colleghi sindaci e amministratori del territorio, illustrissime autorità militari e civili, carissimi concittadini e fedeli   Anche quest’anno ci troviamo uniti al cospetto della Santissima Vergine Achiropita nel giorno in cui la città e l'intero territorio diocesano rendono omaggio alla loro Patrona, manifestando devozione e riconoscenza e riponendo fiducia nella Sua protezione. Soprattutto in questo periodo, caratterizzato da grandi difficoltà, ci risulta chiaro come i momenti di festa comune possano rappresentare un incentivo, per tutti, a socializzare e a cercare nuovi stimoli per ritrovare la serenità quotidiana. La crisi, sempre più dilagante, la mancanza di lavoro e di prospettive future, sta mettendo a dura prova le famiglie e particolarmente i giovani. E da Sindaco sensibile avverto, percepisco, con non poco rammarico, lo stato di estremo disagio cui sono costretti gran parte dei miei concittadini. E' un rapporto profondo e sincero quello che lega i rossanesi, i cittadini della Sibaritide all’Achiropita, in questa terra e all’estero. Un rapporto che si è costantemente rinnovato e consolidato e che trova una straordinaria conferma nella grande partecipazione popolare, pregna di fede, alle cerimonie religiose e civili. L'incontro odierno davanti alla preziosa icona dell’Achiropita, cuore pulsante e centrale di Rossano, segna l’inizio delle solenni celebrazioni della festa patronale. E rappresenta anche un’occasione unica per rinsaldare il legame di vicinanza rispettosa e cordiale che unisce la Chiesa di Rossano-Cariati alle istituzioni cittadine e dell’intera diocesi. Una unione che ci permette di riflettere su tematiche di comune interesse, per far sì che la nostra Città e la nostra comunità diventino sempre più civili, accoglienti e capaci di offrire a tutti opportunità di inclusione sociale e qualità della vita. È passato appena un anno da quando, sempre davanti a questo santo altare commentavamo, condannandoli coralmente, i gravi atti di intolleranza che avevano creato attimi di contrapposizione tra residenti e cittadini extracomunitari. Un momento difficile che questa comunità è riuscita a superare grazie anche alla grande sinergia tra Chiesa e Istituzioni. E nel corso di questo anno, i rapporti già saldi e stabili, si sono consolidati sempre più, anche grazie alla storica visita pastorale del Vescovo in consiglio comunale, durante la quale si sono ribaditi i legami tra le due istituzioni. Legami che si concretizzano, giorno dopo giorno, anche in progetti concreti come la futura edificazione di una nuova chiesa, nel quartiere residenziale di DONNANNA, per la quale la Giunta comunale ha avviato e concluso l’iter di assegnazione dei terreni. Ma oggi, insieme, continuiamo a vivere il disagio della crisi economica, incalzante ed asfissiante che sta mettendo a durissima prova la stabilità delle nostre famiglie ed il futuro dei nostri giovani, sempre con meno sogni da realizzare e perseguire. Da amministratore attento, così come i miei colleghi, osservo, con rammarico, le varie situazioni di povertà ed indigenza che si registrano nei diversi strati della società, della città e del territorio. E spesso, molto spesso, ci troviamo in estremo imbarazzo perché dalle nostre posizioni di governo non riusciamo a dare le risposte necessarie a quanti ci chiedono aiuto. Ma come dissi lo scorso anno e come ho più volte ribadito in più occasioni, rivolgendomi al nostro padre Arcivescovo Santo MARCIANÒ, non dobbiamo disperare: la speranza e la voglia di andare avanti deve rappresentare il propulsore primario per superare le difficoltà. Ed è, questa, una riflessione che riguarda la città del presente ma anche quella che desideriamo per il futuro di tutti noi, dei nostri giovani, dei loro sogni e delle loro aspettative.  Certo, non sempre è facile pensare al domani con fiducia e ottimismo, specialmente quando la realtà che stiamo affrontando è carica di preoccupazioni, proprio come quelle che stanno segnando questo prolungato periodo di crisi economica, aggravata da un governo centrale non molto propenso ad interpretare i bisogni e le esigenze degli italiani. Ma la festa dell’Achiropita per i rossanesi è anche la festa della Speranza, il giorno in cui tutta la comunità è animata dalla convinzione che è possibile costruire insieme, un progetto di città sempre migliore, superando gli ostacoli posti sul nostro cammino. Le celebrazioni in onore della nostra Patrona, oggi, rappresentano anche unità territoriale. L’intera diocesi da Tarsia a Cariati, passando per l’area urbana Corigliano-Rossano, si stringe idealmente sotto il manto protettivo della Madonna, cercando in lei protezione e conforto. E mai come quest’anno, probabilmente, questa celebrazione ha avuto un significato profondamente civile. Sono recenti le cronache che ci hanno visti tutti partecipi, istituzioni locali e Chiesa diocesana, attorno alla vertenza legata alla sopravvivenza del nostro Tribunale. Una vicenda che ci ha visti tutti uniti, consapevoli di dover difendere il più importante presidio di legalità sul territorio.           Noi non abbiamo rinunciato; e non rinunceremo. Abbiamo lottato con impegno e determinazione per difenderlo. Il territorio jonico cosentino e l’Area Urbana Corigliano-Rossano ha cercato in tutti i modi di farsi ascoltare con il solo obiettivo di difendere in modo unitario, partecipato e condiviso le esigenze di una terra che, nel suo insieme, aveva ed ha bisogno di giustizia e di una presenza forte dello Stato.             Per mesi mi sono svestito di ogni appartenenza politica, interpretando il ruolo di sindaco ad esclusiva e strenua difesa del mio tribunale, il tribunale del territorio, ed invocando l’unità come metodo di più efficace rivendicazione presso tutte le sedi istituzionali.           E’ stata una battaglia combattuta fianco a fianco con il Presidente dell’Ordine degli avvocati insieme a tutti gli avvocati, specie i più giovani, col Presidente del Consiglio Comunale, con le associazioni forensi, con i consiglieri regionali, con i deputati e anche con il nostro padre Arcivescovo Santo MARCIANÒ.          Grazie Arcivescovo, grazie per il Suo sostegno e per il Suo preziosissimo contributo.         Purtroppo siamo di fronte ad una situazione imbarazzante e di estremo disagio che, oggi, fa registrare la chiusura del Tribunale di Rossano per colpa di un governo centrale che, nostro malgrado, ha dimostrato di non conoscere le criticità e le problematiche di questa terra.          Ma, ribadisco, non ci fermeremo e continueremo a lottare per la difesa dei nostri diritti. Ecco perché, oggi in questa festa solenne, chiedo ancora una volta l’aiuto di tutti, della Chiesa e dei cittadini, ad unirci in azioni di pacifica e civile protesta contro questi soprusi.          Così come continueremo a lottare uniti per la Sanità, in grave recessione, a causa di decenni di malgoverno e dei tagli effettuati.          Non intendiamo abbassare la guardia e continueremo a fare fronte comune, per tutelare quello che è il sacrosanto diritto alla salute di ogni essere umano. Noialtri Sindaci del territorio, stiamo affrontando con grande coraggio ed impegno tutti i problemi ed i limiti derivanti dai tagli e dai mancati trasferimenti, da parte del Governo centrale, che ci impongono una selezione sui servizi da erogare.                  Ma con grande senso di responsabilità, stiamo operando scelte che non vadano ad intaccare e ad incidere minimamente sul sociale. Non possiamo né vogliamo permettere che a rimetterci siano sempre le persone più deboli, i meno abbienti o i meno fortunati.          Certo, non è semplice, oggigiorno, amministrare una Città di queste proporzioni e garantire sempre risposte e soluzioni adeguate, ma con determinazione e responsabilità, ho intenzione di fare tutto il possibile per onorare il mio impegno e dare speranza alla gente, al popolo e all’intera comunità. Il mio augurio è che si possa continuare a lottare uniti per quelle che sono le sorti non soltanto di questo territorio, ma dell’intera Calabria, per troppo tempo trascurata, abbandonata, e che merita il suo riscatto. Per questo, invoco l’aiuto di tutti: dei cittadini, delle Istituzioni, della Chiesa, del nostro Arcivescovo, ma principalmente andrò avanti grazie alla forza e alla fede riposta nella Madonna, in questa città venerata con il titolo di Achiropita, e grazie all’aiuto di Dio. Affido alla preghiera ed alla benevolenza della Madre Celeste, la città di Rossano e tutti i rossanesi, compresi quelli che risiedono in altri luoghi e continuano ad amare la propria terra natia>>.  Giuseppe Antoniotti (nella foto) - Sindaco di Rossano

di Redazione | 15/08/2012

Pubblicità

vendesi tavolo da disegno Spazio pubblicitario disponibile


Testata Giornalistica - Registrazione Tribunale di Rossano N° 01/08 del 10-04-2008 - Nessun contenuto può essere riprodotto senza l'autorizzazione dell'editore.

Copyright © 2008 - 2024 Ionio Notizie. Tutti i diritti riservati - Via Nazionale, Mirto Crosia (CS) - P.IVA: 02768320786 - Realizzato da CV Solutions

Ogni forma di collaborazione con questo quotidiano on line è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita - E-mail: direttore@ionionotizie.it