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L'aquila (L'Aquila) - La Giornata dell’emigrazione abruzzese: molti gli eventi


Molti gli eventi realizzati per celebrare la “Giornata degli Abruzzesi nel mondo”, istituita due anni fa dal Consiglio Regionale con propria legge – il 5 Agosto di ogni anno – insieme al riconoscimento di “Ambasciatore d’Abruzzo” per quegli Abruzzesi che con la loro opera, fuori regione o all’estero, illustrano la terra d’origine. Una settimana d’iniziative, quest’anno, che hanno preso avvio appunto il 5 Agosto a Villa S. Angelo, borgo a 18 chilometri dall’Aquila che il terremoto del 6 Aprile 2009 ha interamente devastato lasciando sotto le macerie 17 vittime. Una tragedia che tuttavia ha conosciuto, come in tanti altri casi, la pronta solidarietà delle comunità abruzzesi e italiane all’estero, come da ogni angolo della nostra bella Italia. “Gli immani problemi che abbiamo di fronte – ha detto il sindaco di Villa S. Angelo, Pierluigi Biondi – non sono solo quelli della ricostruzione materiale delle case, delle chiese, dei monumenti. Sono anche quelli immateriali, per ricostruire il tessuto delle nostre comunità. La nostra gente, che ha reagito al dramma con grande dignità e compostezza, ora può contare su una struttura che soccorre al bisogno di stare insieme, di condividere ogni momento del proprio presente e futuro, grazie alla solidarietà e alla vicinanza degli emigrati italiani in Venezuela e nel New Jersey, in America, della Provincia di Monza e Brianza e di decine di Comuni, associazioni e singoli donatori”. Queste le parole che il sindaco Biondi ha pronunciato come incipit del suo discorso per l’inaugurazione d’una bella e funzionale struttura destinata a Centro Sociale ed intitolata a Gaetano Bafile, giornalista e fondatore del quotidiano “La Voce d’Italia” di Caracas, scomparso quattro anni fa.   Accanto al sindaco, nel taglio del nastro, Sarah Cangelosi, presidente del comitato che nel New Jersey (Usa) ha raccolto e poi donato fondi per 145 mila dollari al Comune di Villa S. Angelo, Amedeo Di Lodovico e Nicola Ciammaricone, in rappresentanza del comitato del Venezuela che ha destinato all’opera 103 mila euro, Giorgio Manfredini di Modena, in rappresentanza di una delle associazioni che hanno contribuito, il consigliere regionale Riccardo Chiavaroli, figlio d’un emigrato abruzzese ed egli stesso nato in Venezuela. Lo ha voluto ricordare con orgoglio nel suo intervento, il consigliere Chiavaroli, sottolineando il valore dell’emigrazione abruzzese nel mondo e la generosità nell’aiuto alle popolazioni terremotate delle nostre comunità all’estero. Nell’ampio salone del Centro Sociale “Gaetano Bafile” colmo di ospiti e pubblico, il sindaco Biondi ha letto la commossa lettera che Mariza Bafile, già parlamentare della Repubblica, e suo fratello Mauro, direttore della Voce d’Italia, gli hanno fatto pervenire, ringraziando la municipalità per aver voluto intitolare al padre la bella struttura, costruita nel parco comunale dedicato a Tiero Pezzuti, compositore di Villa S. Angelo, emigrato in Venezuela, che una traccia profonda ha lasciato nella cultura musicale del paese caraibico. Pierluigi Biondi ha quindi dato la parola ad Amedeo Di Lodovico, esponente del comitato che ha raccolto fondi in tutto il Venezuela anche attraverso le pagine della Voce d’Italia, di cui è uno degli editori.   Amedeo Di Lodovico, amico di Gaetano e della famiglia Bafile, nel suo intervento ha seguito una scaletta scritta sulla vita del grande giornalista nato ad Avezzano nel 1924. Figlio di Aurelio e Maria Antonietta, emigrati in Francia, Gaetano Bafile perde a 6 anni la madre e poco dopo il padre. Affidato agli zii, per tutta la vita risentirà della prematura scomparsa dei genitori. Formazione dai Salesiani, Gaetano attinge dal direttore del collegio, don Mario Brusca, l’amore per la scrittura e per la letteratura. E quando scopre gli orrori della guerra, la brutale violenza della dittatura fascista e la disperazione dei più umili in una terra come la Marsica, che Ignazio Silone ha immortalato nelle sue opere, Gaetano concorre alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e comprende che la missione della sua vita è il giornalismo. Inizia giovanissimo nella redazione aquilana del quotidiano Il Messaggero. Il giornale, nel 1949, gli offre un viaggio premio e l’opportunità d’un reportage dalle terre caraibiche. Bafile giunge in Venezuela, vuole raccontare invece la vita e la speranza di tanti Italiani che sfidano il mare per fuggire dalla miseria e dalle rovine della guerra. E’ poi rimasto per sempre in Venezuela dove ha dato vita ad un giornalismo coraggioso e di servizio per la comunità italiana in quel paese. Nel 1950, insieme all’avvocato aquilano Attilio Maria Cecchini e a padre Ernesto Scanagatta, sacerdote vicentino che aveva fatto la Resistenza in nord Italia, Gaetano Bafile fonda il settimanale La Voce d’Italia, diventato poi quotidiano. Ha accanto sua moglie Iolanda Tazzi, aquilana di forte tempra, con la quale condivide ideali, scelte di vita e gli anni difficili della sua professione giornalistica dove il giornale non è solo gazzettino di notizie utili ma diventa baluardo nella difesa dell’onorabilità e del valore della gente italiana e dei diritti dei nostri emigrati in Venezuela, dove la dittatura di Marcos Perez Jimenez ed una polizia senza regole non vanno tanto per il sottile. Gaetano Bafile, in quegli anni, conduce una memorabile inchiesta a grave rischio personale in difesa di sette connazionali  “desaparecidos”, ingiustamente accusati e poi brutalmente assassinati dal regime. Mette in mostra tutto il suo valore di cronista e di difensore della verità e dell’onore dei nostri emigrati. Quel fatto, poi descritto in uno dei suoi libri, “Inchiesta a Caracas”, e ripreso dal Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez, è una testimonianza del suo valore professionale, umano e civile. Nella lunga carriera giornalistica intervista personaggi di primo piano nel continente americano, come il presidente argentino Juan Peron e sua moglie Evita, Fidel Castro, il presidente americano George Bush ed altri. Gaetano Bafile è stato insignito dell’Orden del Libertador, la più alta onorificenza del Venezuela, e dal Governo italiano con il Premio “Italiani nel Mondo”, consegnatogli dal ministro Mirko Tremaglia. Il Consiglio Comunale dell’Aquila, nel 2005, gli ha conferito la Cittadinanza onoraria. L’intitolazione a Gaetano Bafile del Centro aggregativo di Villa S. Angelo è un ulteriore tributo di riconoscenza al grande giornalista aquilano “amante della pura verità”, che ha dedicato l’intera sua vita alla difesa dei diritti, della dignità e della cultura degli Italiani in Venezuela. E’ stato poi il turno di Sarah Cangialosi, presidente del New Jersey Italian American Abruzzo Earthquake Relief Fund, il comitato che ha raccolto fondi tra le comunità italiane nello Stato dell’East Coast. L’avevo incontrata, Sarah, l’ottobre scorso in un’affollata conviviale della Federazione dei Siciliani del New Jersey, tenutasi in un grande locale ad un’ora da New York, alla quale la delegazione internazionale dell’ANFE, della quale facevo parte, era stata invitata. In quell’occasione rivolsi un saluto e il ringraziamento dell’intera città dell’Aquila per i gesti d’amicizia ricevuti da ogni angolo del mondo. Sarah mi riferì che Pierluigi Biondi, in missione negli States, li aveva incontrati illustrando le esigenze di Villa S. Angelo e loro avevano deciso di sostenere la sua richiesta. “Alla notizia del tragico terremoto dell’Aquila sono stata assalita da un senso di tristezza – ha dichiarato Sarah Cangialosi nel suo intervento – ma subito scattò il desiderio di fare qualcosa di tangibile attraverso le associazioni italiane nel New Jersey. Poi, la scelta su cosa fare la decidemmo quando il sindaco Biondi, un leader, venne ad incontrare la nostra fondazione. Il rapporto di amicizia con Villa S. Angelo durerà ancora a lungo”. Sarah ha poi consegnato l’ultima tranche della donazione, un assegno da 95 mila dollari, e presentato la delegazione del New Jersey che l’ha accompagnata: Mauro Salomone, Maurizio Bivona, Ciro e Anna Cutrona, Graziella Bivona, Carla Mastropierro e Gina Catizone-Lia. La cerimonia è stata sobria, intensa d’emozione. Al termine ho parlato con Sarah portandole il saluto anche da parte di Anthony Tufano, delegato dell’ANFE per gli Stati Uniti e Vice Console onorario di Mineola, nello Stato di New York. E’ quindi seguita la proiezione del documentario Tra il bosco e la luce con i testi di Massimo De Matteis e diretto da Alessandro Scillitani, dedicato a Villa S. Angelo e Tussillo, con musiche originali del gruppo emiliano Witko, che si è esibito appena dopo. La corale CantAbruzzo, diretta da Rosella Pezzuti, ha completato la serata con brani della tradizione abruzzese e venezuelana. L’8 Agosto, nel 56° anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove nella miniera di Bois du Cazier persero la vita 262 minatori di 12 nazionalità, tra essi 136 italiani di cui 60 abruzzesi, Manoppello ha ricordato i Caduti con un’intera giornata di manifestazioni. Tra le vittime, ben 22 erano proprio di Manoppello. La tragedia dell’8 Agosto 1956 è una delle pagine più dolorose dell’emigrazione italiana, e in particolare abruzzese. Quest’anno le miniere di Marcinelle sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, sottraendole per sempre dai tentativi di cancellazione dei luoghi e della memoria. Altre numerose manifestazioni si sono tenute in Abruzzo per ricordare l’emigrazione abruzzese, tra le quali si citano quelle di Nocciano, Rapino e Castel del Monte.   Il 9 Agosto la Giornata degli Abruzzesi nel mondo ha conosciuto gli eventi più significativi a Lanciano, nell’auditorium Diocleziano, magnifica struttura inserita in un complesso di belle architetture civili e religiose. Nell’ampio androne che funge da auditorium si sono tenuti i lavori del Raduno-Rimpatriata degli Abruzzesi nel mondo, nato dall’iniziativa di Angelo Dell’Appennino, presidente dell’Associazione Abruzzese e Molisana di Milano, Carlo Di Giambattista, presidente della Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta, e di Roberto Fatigati, presidente dell’Associazione Abruzzese e Molisana del Friuli Venezia Giulia, promotore e stratega del riuscitissimo Raduno degli Abruzzesi nel mondo, tenutosi all’Aquila il 9 Luglio 2011. I tre presidenti, d’intesa con Agostino Bellini, presidente dell’ALEAM, e con le altre associazioni in Italia, hanno unificato gli sforzi per realizzare l’incontro di Lanciano, anche per onorare la memoria di Goffredo Dell’Appennino, figura storica dell’associazionismo abruzzese, nel decimo anniversario dell’inaugurazione della Piazzetta a lui intitolata. Alle 9 di mattina già l’auditorium brulicava di corregionali convenuti dall’Italia e dall’estero. Angelo Dell’Appennino ha coordinato i lavori, richiamando il senso d’un evento che intende procedere anche in futuro per realizzare un’occasione di riflessione e di festa tra gli Abruzzesi emigrati, la Regione e le altre istituzioni.   Dopo aver ringraziato per la loro presenza i consiglieri regionali Franco Caramanico, Riccardo Chiavaroli, Antonio Prospero, Emilio Nasuti e Giuseppe Tagliente, ha dato la parola all’assessore all’emigrazione della Regione Abruzzo e presidente del CRAM, Mauro Febbo. Richiamata la recente approvazione all’unanimità della legge regionale che modifica la composizione del CRAM e le funzioni dell’organismo rappresentativo delle comunità abruzzesi nel mondo, Febbo ha sottolineato l’importanza del protocollo d’intesa che promuove, per le missioni all’estero, la sinergia operativa dei vari settori della Regione con il CRAM, le Camere di Commercio e le associazioni degli Abruzzesi nel mondo. In tale contesto la Regione ha di recente partecipato al SIAL di San Paolo, la più grande fiera sudamericana del settore enogastronomico, con notevoli risultati, anche in ragione dell’eccellente lavoro che la Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Brasile (Feabra) da alcuni anni conduce, grazie al progetto pilota By Abruzzo. Dell’Appennino ha poi dato la parola al sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, ringraziandolo per la calorosa accoglienza. Il sindaco, un medico, ha parlato della sua sensibilità verso i temi dell’emigrazione, cresciuta anche con le storie raccontate dai suoi pazienti, in una terra che ha conosciuto una vera e propria diaspora. Ha poi ricordato come la lettura d’un saggio di Emiliano Giancristofaro, “Cara moglie”, con le lettere degli emigrati, gli abbia stimolato – egli attore teatrale in gioventù – la scrittura d’una pièce proprio sull’emigrazione. Carlo Di Giambattista ha sottolineato il valore d’un evento che stimola la collaborazione tra associazioni e istituzioni, oltre a consentire la scoperta di tesori nascosti dell’Abruzzo, come appunto il complesso dell’auditorium Diocleziano. Si è augurato che i processi di revisione  istituzionale possano portare, a mezzo secolo dalla separazione tra l’Abruzzo e il Molise, al riaccorpamento in un’unica regione.   A questo punto il Presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, con un intervento che testimonia la sua spiccata sensibilità verso le comunità abruzzesi in Italia e all’estero, ha dapprima ringraziato Angelo Dell’Appennino, Carlo Di Giambattista, Armando Traini, Agostino Bellini e Roberto Fatigati, consegnando loro un artistica ceramica di Castelli in segno di riconoscenza e di stima. Roberto Fatigati ha lanciato la proposta di tenere l’anno prossimo il raduno a Pescara, per celebrare il 150° anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio. A tale ricorrenza culturale – mi permetto di segnalare – s’aggiunge il settimo Centenario della canonizzazione (1313) di San Pietro Celestino, il papa che nel 1294 rinunciò alla tiara. Gigante della spiritualità del suo tempo, accanto a Gioacchino da Fiore e Francesco d’Assisi, papa Celestino V donò al mondo il primo giubileo della cristianità, la Perdonanza, ed è figura emblematica della storia e della religiosità dell’Abruzzo.  Il presidente Pagano ha quindi introdotto la cerimonia di consegna del riconoscimento di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo” a personalità che onorano la loro terra d’origine, come vuole la legge regionale istitutiva della Giornata dell’emigrazione abruzzese, annunciando il conferimento dell’onorificenza a Bruno Palmegiani, Nazzareno Carusi, Carmine D’Aloisio e Gigliola Staffilani.  Quelli che seguono i profili degli insigniti per il 2012.   Bruno Palmegiani, designer e creative director, è nato a Popoli, in provincia di Pescara. Da giovanissimo dà prova di capacità eclettiche e di spiccato senso manageriale. Trasferitosi a Torino, ha iniziato a lavorare prima come accounter e poi come designer per la De Rigo. Nel 1983 disegna la sua prima creazione per la linea Police, che da allora diventa marchio riconosciuto a livello mondiale. Hanno indossato i suoi occhiali Quentin Tarantino, Bruce Willis, Antonio Banderas, George Clooney e Lenny Kravitz. Ritirando il riconoscimento, del suo lavoro Palmegiani ha detto: “Ad ispirarmi è sempre stata la strada. Solo osservando ciò che ti sta attorno puoi capire il mood del momento. Il mio ruolo è quello di vestire uno stato d’animo”. Vive e lavora a Belluno.   Nazzareno Carusi, musicista di fama internazionale, è nato nel 1968 a Celano, in provincia dell’Aquila. Allievo di Alexis Weissemberg e Viktor Merzhanov, calca i palcoscenici da quando aveva 10 anni. Nel corso della sua carriera ha pubblicato dischi con la EMI e scrive, non solo di musica, per importanti testate nazionali (Libero, Panorama, TgCom 24). Pianista di grande talento, ha suonato in tutto il mondo e nelle sedi più prestigiose, come il Teatro alla Scala di Milano, la Carnagie Hall di New York, il Teatro Colòn a Buenos Aires, la Brahms Gesellschaft Halle di Amburgo, la Salle Cortot di Parigi. Tra i riconoscimenti il Premio Weissemberg e il primo premio ai Rencontres Internationales de Piano di Parigi. “Tutto è musica, la musica è vita. - ha dichiarato Carusi ricevendo il premio - Sono grato a mio padre che mi ha insegnato ad amare l’Abruzzo”.   Carmine D’Aloisio, ministro consigliere per il commercio presso l’Ambasciata Usa in Italia, è nato a S. Stefano di Sessanio, in provincia dell’Aquila. Emigrato con i genitori a 7 anni, formazione negli Stati Uniti, ha lavorato per oltre 20 anni per il Department of Foreign Service Commercial. Nel 1992 ha ricevuto dal Dipartimento del Commercio degli Usa la medaglia d’oro per i risultati conseguiti e per il contributo reso alla sicurezza nazionale dopo la liberazione del Kuwait. Dal 1999 al 2001 è stato direttore per l’area East (Asia-Pacifico) per la gestione dei programmi commerciali in 13 paesi asiatici, Australia e Nuova Zelanda. La sua esperienza all’estero ha incluso incarichi nelle Filippine, Thailandia, Kuwait, Arabia Saudita, Corea e Italia. Molto commosso per il riconoscimento, nel suo intervento ha parlato dell’orgoglio degli Italiani in nord America per il retaggio culturale e l’amore verso i luoghi dai quali partirono padri e nonni. “Sono molto interessato – ha detto Carmine D’Aloisio - a conoscere la realtà dell’Abruzzo, che promuoverò negli Stati Uniti. Cercherò nuovi modi di portare l’Abruzzo nel mondo e il mondo in Abruzzo”.   Gigliola Staffilani, docente (full professor) di matematica pura presso il Dipartimento di Matematica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, è nata a Martinsicuro, in provincia di Teramo. Figlia di fattori, alla scomparsa del padre la mamma l’avrebbe voluta parrucchiera. Ma lei era innamorata della scienza. A prezzo di grandi sacrifici si è laureata in Matematica all’università di Bologna, ha conseguito il dottorato a Chicago, ha iniziato a lavorare all’Institute for Advanced Study di Princeton. Attualmente è l’unica donna professore di matematica pura al MIT, tra gli atenei più prestigiosi d’America. E’ nota non solo come eccellente matematica, ma anche per la coinvolgente simpatia e la semplicità nelle relazioni interpersonali.   Per i suoi impegni accademici la prof. Staffilani non ha potuto essere presente a Lanciano per ricevere l’onorificenza, che le verrà consegnata dal presidente Pagano non appena potrà essere in Abruzzo. “Con questa iniziativa – ha dichiarato il presidente Pagano concludendo la cerimonia – vogliamo rafforzare l’identità degli Abruzzesi che vivono all’estero o fuori i confini regionali”. I convenuti a Lanciano hanno poi raggiunto la Chiesa di San Francesco, dove è custodito il primo Miracolo Eucaristico, risalente all’ VIII secolo. Padre Quirino Salomone, rettore all’Aquila della Basilica di San Bernardino, ha celebrato la S. Messa con una bella omelia sulle migrazioni. Infine la lettura della Preghiera dell’Emigrante. Poi i presidenti delle Associazioni Abruzzesi, con il Sindaco di Lanciano e i Consiglieri del CRAM, hanno deposto una corona d’alloro in memoria dei Caduti nelle terre d’emigrazione, nella Piazzetta dedicata a Goffredo Dell’Appennino. Nel pomeriggio la festa è continuata con una festosa conviviale e con la visita guidata alle meraviglie artistiche ed architettoniche di Lanciano.

di Redazione | 13/08/2012

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