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Crosia (Cosenza) - Recuperare la chiesetta di Mirto Castello: una petizione di circa 400 cittadini


di ANTONIO IAPICHINO - Identità e memoria. Il bisogno di recuperare il passato per meglio vivere il presente e proiettarsi nel futuro. 400 Cittadini di Crosia chiedono al Sindaco del Comune jonico di recuperare la Chiesa del “Divino Cuore di Gesù” dell’antico borgo di Mirto Castello. Così scrivono nella missiva indirizzata al sindaco Aiello: <<I sottoscritti cittadini di Crosia, in relazione alla situazione di conservazione e di utilizzo del Castello di Mirto e delle sue pertinenze, intendono rappresentare quanto segue: premesso che molti dei sottoscritti hanno avuto con "Mirto Castello" forti relazioni sociali ed economiche, oltre che d’interesse religioso (battesimi, cresime, matrimoni), per le quali ancora oggi conservano forti legami sentimentali e di memoria, per cui assistono con tristezza e sgomento al continuo "sgretolamento" di questo straordinario bene del nostro Comune, con la presente petizione vogliono chiedere con grande vigore che il Comune cerchi tutte le vie possibili per porre fine al degrado di quei manufatti, per iniziare un percorso di recupero capace di restituire quel bene alla comunità locale, al territorio, alla Calabria e all'Italia tutta>>. Il documento va avanti. <<Nelle more di pervenire alla redazione e al finanziamento di un progetto per il riutilizzo globale dell'intero complesso, i sottoscritti fanno presente che si potrebbe mettere in cantiere un primo intervento di recupero tramite le risorse messe a disposizione dal Gal "Sila Greca" con il bando sulla misura 323 del Psr Calabria dedicata alla “tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”. Essendo tali risorse limitate, si potrebbe mettere in cantiere il recupero della dirupata Chiesa del Divino Cuore, alla quale, come già detto, molti cittadini sono affettivamente legati da motivi religiosi e sociali e nella quale tutta la Comunità di Crosia riconosce il primo nucleo urbano di quella che poi è divenuta la frazione­Mirto>>. A giudizio dei numerosi firmatari <<un tale evento potrebbe rappresentare la prima pietra di un intervento più articolato e complessivo teso a restituire al nostro Comune un bene storico e culturale di primaria importanza>>.

di Redazione | 11/06/2012

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