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Il “Progetto Canguro” – promosso ed ideato dallo Sportello d’Ascolto Aid di Rossano -  continua con i suoi “salti” a percorrere le strade del basso jonio cosentino. Così, dopo l’esperienza nell’istituto omnicomprensivo di Mirto Crosia dello scorso febbraio, ha fatto tappa presso l’istituto omnicomprensivo di Mandatoriccio nel plesso di Pietrapaola. Grazie alla sensibilità del dirigente scolastico, Angelo Serafino Parrotta, è stato  possibile organizzare un pomeriggio di lavoro a carattere informativo rivolto ai docenti e ai genitori degli alunni della scuola pietrapaolese. Ha aperto i lavori il dirigente scolastico, accompagnato dal suo vicario, il prof. Loconsole. Il dirigente ha confermato tutta l’attenzione e la disponibilità a condividere un percorso virtuoso in tandem con lo sportello AID di Rossano, in quanto e fin dove possibile, ai fini delle azioni informative e formative prossime venture dando la giusta cornice al primo incontro che sull’argomento DSA  ha inteso promuovere. Quindi, un genitore dello sportello ha illustrato la finalità dell’iniziativa, ha descritto l’esperienza dei genitori di alunni  con DSA che si sono raggruppati inizialmente in un gruppo di auto-mutuo-aiuto per poi confluire nell’Associazione Italiana Dislessia (AID) ed essere parte integrante dell’espressione provinciale della stessa. Un cenno poi alla Legge 170/2010, alle successive linee guida che “dovrebbero diventare pane quotidiano per ogni insegnante della scuola italiana”, alla emananda Legge Regionale sui DSA che, proprio nelle ore del seminario, vedeva la luce in Consiglio Regionale. E’ stata la volta, quindi, della dottoressa Carmela Felicetti – psicologa del Servizio di Neuro Psichiatria  Infantile del distretto socio-sanitario di Rossano – socia AID che a titolo esclusivamente volontario si dedica oltre i suoi orari di lavoro a condividere un impegno notevole a favore dei bambini e dei ragazzi con DSA del nostro territorio. La dottoressa Felicetti ha spiegato lo spirito dell’incontro dal punto di vista dell’interazione scuola-famiglia-servizio sanitario, evidenziando  lo schema di intervento e il senso della responsabilità di ciascuno quando ci si trova ad affrontare un caso di DSA. Questo alla luce della Legge 170 e delle linee guida, precisando il valore dell’individuazione precoce come il  “primo momento di soccorso” e di avvio delle strategìe operative a favore dell’alunno con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che si riassumo nelle tecniche dispensative e nell’ausilio degli strumenti compensativi, fino ad arrivare al Piano Didattico Personalizzato (PdP). E’ stato poi proiettato il  video didattico “Come puo’ essere cosi’ difficile?”, una simulazione in cui genitori, educatori, psicologi si  trovano in classe e provano in prima persona l’ ansia, la frustrazione e la tensione (FAT) , ben note ai ragazzi con disturbi dell’apprendimento. E’ seguito un breve ma sentito dibattito-confronto in cui i genitori dello sportello AID di Rossano hanno raccontato la loro personale esperienza che si è direttamente intrecciata con l’esperienza e la voglia di conoscere del corpo docente presente.   Tutti hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa  lasciandosi con l’impegno di ritrovarsi magari in un momento di formazione tecnica di merito sul quale lo Sportello d’Ascolto di Rossano, d’intesa con la presidenza provinciale dell’AID, sta lavorando affinchè -  magari già col nuovo anno scolastico - si possa dare risposta al bisogno di conoscenza sulla materia della Dislessìa e dei DSA più in generale, sul quale il “territorio scolastico” quando è sensibilizzato mostra attenzione e interesse, consapevole della propria missione e della propria responsabilità oltre che morale anche legale.