We're sorry but our site requires JavaScript.

“I ‘traditori’ di reminiscenza dantesca sono i ‘trasformisti’ della politica odierna, quei personaggi che vediamo anche nelle nostre aule consiliari cambiare non semplicemente una casacca, ma addirittura passare, con estrema disinvoltura, da una coalizione all’altra, da una maggioranza all’altra, senza alcun problema. Resta ora da capire, anche attraverso la lettura di Dante, se tale consuetudine sia un ‘vizio’ tutto italico o se rintracciabile anche oltre mare”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia (nella foto) che ha preso parte alla celebrazione annuale promossa dall’Associazione della Casa di Dante in Abruzzo con la signora Gizzi, anno ispirato a ‘Dante e i Traditori’. Presenti all’apertura della cerimonia, nella Sala consiliare del Comune, il sindaco Albore Mascia, il Presidente della Provincia Guerino Testa, il Presidente della Fondazione PescarAbruzzo Nicola Mattoscio, e il professor Sorella, docente dell’Università ‘D’Annunzio’ di Pescara, moderati dal giornalista Rai Franco Farias. “Un ringraziamento particolare va alla signora Gizzi, con un pensiero al signor Corrado, per l’opportunità culturale che ogni anno offrono alla nostra città – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia nel proprio saluto introduttivo – attraverso la rilettura, sempre moderna, e la riscoperta dei temi danteschi. E un pensiero va inevitabilmente anche alla Casa di Dante a Torre de’ Passeri, oggi chiusa a causa degli ingenti danni subiti con il terremoto de L’Aquila, una struttura-museo di cui serbo uno splendido ricordo del periodo scolastico, quando la visita della Casa era una tappa obbligata nel nostro percorso didattico. Due anni fa ho letto ‘Paolo e Francesca’, mentre il 2011 è dedicato alla lettura del XXXII Canto dell’Inferno sul Conte Ugolino, che parla del tema dei ‘traditori’: le reminiscenze degli studi umanistici mi portano a sottolineare quei passaggi della Divina Commedia in cui Dante si caratterizza per le sue considerazioni di tipo politico, perché sicuramente la Divina Commedia è un’opera in cui Dante mostra un chiaro senso di appartenenza anche politica, senza risparmiare critiche feroci ai politici del tempo. Ebbene – ha rimarcato il sindaco Albore Mascia - quei traditori oggi li chiamiamo con un eufemismo i ‘trasformisti’, un’accezione mutuata nel politichese per indicare il passaggio da una casacca all’altra di coloro che con disinvoltura riescono a cambiare partito e anche schieramento, intendendo per partito quel ‘contenitore’ che riesce a marcare il senso di appartenenza. E anche le nostre aule di governo sono spesso caratterizzate dalla presenza di tanti trasformisti, un malvezzo indicato con il Conte Ugolino, personaggio ambiguo, ma forse un malvezzo più genericamente e tipicamente italico che ogni volta riviviamo attraverso Dante”. Subito dopo i saluti istituzionali, il sindaco Albore Mascia ha letto il XXXII Canto dell’Inferno tra gli applausi del pubblico. E subito dopo la cerimonia si è spostata all’Aurum per l’inaugurazione della Mostra ‘Dante in Pittura’ sempre su ‘Dante e i Traditori’, con l’esposizione delle opere di Emilio Barocco, Antonella Cappuccio, Cesare Di Nardo, Andrea Granchi, Graziano Lodeserto e Sergio Sarri, mostra che resterà aperta al pubblico sino al prossimo 29 gennaio 2012. “Peraltro – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – la mostra cade in un momento felice della storia dell’Aurum che, dopo aver perso la connotazione negativa dell’ex, è oggi divenuta, in virtù della capacità di dialogo della nostra amministrazione comunale, anche la nuova sede dell’Archivio di Stato che, grazie alla nuova collocazione sul territorio, può meglio esaltare la propria funzione”.