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Perugia (Perugia) - Rendite catastali nel centro storico, i dati ufficiali


Nel 2006 il Comune di Perugia, avvalendosi di una facoltà prevista dalla legge finanziaria per il 2005, chiese all’Agenzia del Territorio di effettuare l’analisi e l’adeguamento delle rendite catastali degli immobili siti nella “microzona 1”, ovvero nel centro storico, in quanto risalenti, nella gran parte dei casi, alla prima metà del secolo scorso ed inferiori a quelli della “microzona 2”,  situata al di fuori del centro. Si tratta, dunque – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa comunale -  di un’operazione che risponde alla necessità di aggiornare dati vecchi e non corrispondenti al mercato, ma in ogni caso condotta secondo principi  di trasparenza e correttezza,  oltre che di equità fiscale. Al fine di sgombrare il campo da inutili allarmismi e cifre totalmente inesatte, si riportano i dati ufficiali più significativi, forniti dall’Agenzia del Territorio. Da questi si evince che siamo al cospetto di cifre assai lontane  da quelle paventate nei giorni passati e sicuramente non vessatorie per i proprietari di immobili. I DATI DELL’AGENZIA DEL TERRITORIO Sono state prese in considerazione 5.358 abitazioni, ma solo per 1.726 (cioè il 32%) la rendita catastale è stata adeguata, con un innalzamento del 6% rispetto a quella precedentemente vigente. Sono stati inoltre analizzati 1.028 negozi, ma solo 48 (cioè il 5%) sono stati oggetto di riclassamento, con un incremento medio della rendita catastale dell’1%. L’Agenzia del Territorio ha analizzato, infine, 349 autorimesse - ma solo per 13 è stato effettuato il riclassamento, con un incremento della rendita del 2% - e 1.579 magazzini, ma solo per 203 si è proceduto all’incremento della rendita catastale, per un importo del 3%. Complessivamente quindi, a fronte di 8314 immobili presenti nella microzona 1, quelli riclassati sono stati soltanto 1990, pari al 23,9%. Non è possibile, ad oggi, effettuare una stima perfettamente esatta del gettito ICI che da tale riclassamento potrebbe derivare, perché certamente moltissime delle abitazioni interessate (A2, A3, A4) sono destinate ad abitazione principale, e quindi esenti dall’imposta. Tuttavia, anche ipotizzando che la totalità degli immobili riclassati sia soggetta ad Ici, il presunto maggior gettito stimabile risulterebbe di poco superiore a 135 mila euro.

di Redazione | 11/05/2010

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