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Rossano (Cosenza) - No unanime a soppressione tribunale. Scarcello: nostro deliberato al Csm


Scongiurare la soppressione del Tribunale di Rossano. C’è la massima sinergia tra l’Amministrazione comunale, forze politiche rappresentanti il territorio ad ogni livello, il consiglio dell’Ordine degli Avvocati e tutte le associazioni di categoria. Il Sindaco Giuseppe Antoniotti – riferisce testualmente una nota dell’Amministrazione comunale di Rossano - si era attivato sin da subito ottenendo presso il Ministro di Grazia e Giustizia Nitto Palma, grazie all’intervento del deputato Giovanni Dima, l’inserimento, nella manovra, di un emendamento a tutela dei presidi giudiziari con particolari criticità, come quello di Rossano. E’ quanto ha ribadito, il Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Scarcello, nel corso dell’evento organizzato ad hoc per sostenere la salvaguardia del Tribunale, tenutosi ieri pomeriggio (7 ottobre) nella sala Rossa di Palazzo San Bernardino. Al convegno, organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Rossano, in collaborazione con le altre associazioni forensi (Aiga, Camera Penale, Camera Civile) Scarcello ha rappresentato la Città di Rossano, in assenza del Sindaco, impegnato nell’assemblea nazionale dell’ANCI e del Consigliere regionale Caputo, impegnato nella concomitante seduta del Consiglio regionale. È necessario il massimo impegno – ha dichiarato Scarcello – da parte dell’Amministrazione e del Consiglio comunale cittadini per evitare la soppressione del Tribunale. In questa direzione, l’Assise civica ha approvato, all’unanimità, un deliberato proposto dal consigliere Leonardo Trento, che consegneremo porteremo all’attenzione del Consiglio Superiore della Magistratura. Il deliberato mette in evidenza i motivi per cui il Palazzo di Giustizia di Rossano non deve essere soppresso. La giurisdizione di competenza della Procura e del foro locale comprende, infatti, una popolazione di oltre 130 mila abitanti di un’area geografica vasta e svantaggiata, sul piano morfologico e su quello dei trasporti. La chiusura – ha continuato il Presidente del Consiglio Comunale – comporterebbe un grave disagio logistico perché si perderebbe il maggiore punto di riferimento e di garanzia dello Stato sulla vasta area della Sibaritide, soggetta, tra l’altro, ad un tasso elevato di criminalità. Anche per questo è auspicabile, che gli altri Comuni del territorio, ricadenti nella nostra giurisdizione, mettano in campo azioni mirate alla tutela del presidio giudiziario. Dopo l’approvazione della manovra di Ferragosto, nel riproporsi il pericolo di soppressione del servizio – ha concluso Scarcello – il Primo cittadino e il Deputato Dima sono stati i primi ad occuparsi della vicenda. L’interessamento di quest’ultimo, presso il Ministro di Grazia e Giustizia Nitto Palma, - conclude la nota dell’Amministrazione comunale di Rossano -  ha portato all’inserimento, all’interno della manovra, di un emendamento a tutela dei presidi giudiziari con particolari criticità, come, appunto, quello di Rossano.

di Redazione | 09/10/2011

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